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Il blogger di Gaza contro il silenzio di Hamas

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22 Settembre 2011 - 20.19


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Che tu sia a favore o contro la richiesta di riconoscimento dello Stato all”Onu, se vivi a Gaza ti si chiede di stare zitto

hamastaceredi Omar Ghraieb.

GAZA – Allora, cosa ne pensi della tanto attesa richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese all”Onu? OH, STA ZITTO! Non mi interessa cosa pensi davvero. Come vi sentireste se qualcuno facesse questo a voi? Lasciatemi dire che è una vera rottura. Faccio da giorni il mio compito a casa, leggendo tutte le opinioni pro e contro la richiesta di riconoscimento all”Onu. Ho letto tutti i punti: il 194, il diritto al ritorno, le terre palestinesi, i confini, i detenuti palestinesi, i crimini di guerra e tanto altro. Ho letto tantissime opinioni e tantissime discussioni sull”essere a favore o contro questa richiesta di riconoscimento all”Onu. E proprio quando mi stavo preparando a scrivere un nuovo post per parlare di questi argomenti e di questi punti, Hamas ha emesso un comunicato…

…in cui dichiarava di vietare manifestazioni o eventi legati alla richiesta di riconoscimento all”Onu, sia a favore che contrari.

 Quindi, tutto il mio duro lavoro è stato vano. A quanto pare, l”opinione di Gaza non è importante. Quindi noi dovremmo restare in silenzio, stare a casa, guardare i notiziari alla TV e non avere coscienza di nulla???? Come posso restare in silenzio? Come posso impedirmi di manifestare o di scendere in strada? E perché Gaza dovrebbe essere sempre oppressa?

 Perché i giovani di Gaza devono sempre rivolgersi ai social network e ai blog invece di scendere in strada liberamente ed esprimere le loro opinioni e far sentire la propria voce?

 Ho visto la Cisgiordania sulle notizie di oggi. Un enorme numero di Palestinesi che manifesta nelle strade sfidando le forze israeliane di occupazione per esprimere liberamente le proprie opinioni. A loro non è stato chiesto di tacere e di non provare nulla come è stato chiesto a noi di Gaza. Come faccio a non provare invidia? Come posso non sentirmi meno palestinese quando vedo i miei compagni palestinesi sfidare le forze israeliane in Cisgiordania per far sentire la propria voce?

 Mi sono vergognato. Mi sono sentito meno palestinese. Mi sono sentito frustrato e offeso. Mi sono sentito intontito. Già l”assedio israeliano rende le cose abbastanza ardue e ora lo sono ancora di più perché mi sono sentito come se fossi ancora più separato dalla Cisgiordania. Mi sono sentito come se Gaza non fosse parte della Palestina.

 Io posso nascondermi dentro casa e registrare un video in cui dico la mia opinione o anche rivolgermi ai social media e ai blog, o chiamare un amico/a e discutere di tutto questo con lui/lei, ma niente è equiparabile a essere sufficientemente libero di scendere in strada, URLARE la tua opinione e sfogarsi ad alta voce senza paura dell”Oppressione.

 Come farò a smettere di provare vergogna e viltà e riuscire a scendere in istrada dopo il successo o l”insuccesso di questa richiesta di riconoscimento? SOLO SE ci fosse consentito di farlo. Abbiamo fallito oggi, io e il mio Paese, e mi sento come se non fossi degno di condividere la mia opinione o addirittura nemmeno seguire la copertura dei media sulla richiesta di riconoscimento o parteciparvi.

 Mi dispiace, Palestina. Mi dispiace che mi sia stato chiesto di stare zitto e di esserlo rimasto. Mi dispiace di dover star fermo e non dir nulla mentre tu stai attraversando un momento storico. Mi dispiace di non poter scendere in strada e gridare forte il tuo nome. Mi dispiace che Gaza sembri non essere una parte di te. Mi dispiace che Fatah e Hamas non si siano ancora riconciliati. Mi dispiace che non siamo un”unica cosa. Mi dispiace che in questo non stiamo tutti insieme. Mi dispiace che non importi se io sono pro o contro questa richiesta di riconoscimento. Mi dispiace veramente, Palestina.

 Quindi sto facendo quel che mi è stato detto di fare. Sto zitto e sto rimanendo in silenzio. Non chiedetemi se sono pro o contro perché non interessa quel che penso o voglio. Farò del mio meglio per rimanere insensibile. Farò del mio meglio per perdonare a me stesso di non poter prendere parte a questo momento storico che segnerà una svolta per il mio Paese e la mia gente, sia se avrà successo sia se fallirà.

 Mi sono sempre sentito fiero di vivere a Gaza, mi sono sempre sentito palestinese più di qualunque altro palestinese. Oggi mi sento differente. Mi vergogno. Vorrei vivere in Cisgiordania o in qualsiasi altro Paese. Avrei potuto parlare a voce alta di quello che penso.

 Ti amo, Palestina. Spero mi perdonerai un giorno e spero che anch”io possa perdonarmi.

 Seguite il mio silenzio su twitter: @Omar_Gaza

 

Gaza, 21 settembre 2011

 

Link originale:  http://gazatimes.blogspot.com/2011/09/un-palestinian-statehood-bid-gaza-has.html

 Traduzione a cura di Renato Tretola.

 

 

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