Russi d'Italia, un forte senso di delega | Megachip
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Russi d'Italia, un forte senso di delega

Russi d'Italia, un forte senso di delega
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9 Dicembre 2011 - 23.07


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putitalydi Maria Amoroso, Maria Chiara Barsanti, Giovanna De Maio, Enza Esposito – Megachip.

NAPOLI – Il 4 dicembre 2011 si sono svolte nella Federazione Russa le elezioni dei deputati della Duma di Stato dell”Assemblea Federale. I cittadini russi residenti in Italia hanno potuto esercitare il loro diritto di voto presso i consolati di Roma, Genova, Milano e Palermo. Data la loro elevata presenza sul territorio dell”intera penisola sono state predisposte sedi dislocate sotto la supervisione di membri delle commissioni elettorali nelle città di Verona, Venezia, Torino, La Spezia, Ancona, Firenze, Napoli e Bari.  L”Associazione in aiuto dei cittadini dell”ex- Unione Sovietica in Italia ha prestato i propri uffici di Napoli ai fini dello svolgimento delle elezioni. 

 

Il sondaggio da noi realizzato ha monitorato un campione di cento elettori russi che si sono recati presso il seggio nella giornata di domenica 4 dicembre e che hanno accettato di rispondere alle domande. Un discreto numero di aventi diritto al voto si è rifiutato di rispondere e, inoltre, non è stato possibile intervistare una restante fascia dell”elettorato poiché privo del passaporto russo originale, elemento indispensabile per poter votare. A nostro avviso, comunque, il campione in analisi sembrerebbe rispecchiare in maniera coerente gli umori e le preferenze dei cittadini russi residenti all”estero.

 

Elezioni alla Duma: russi residenti in Italia al voto

Dall”indagine si evince una certa divergenza rispetto ai risultati emersi dallo spoglio elettorale in Russia: essa, infatti, non conferma il calo dei consensi al partito Russia Unita verificatosi in patria. Il 66% degli intervistati, infatti, ha espresso la propria preferenza per il partito di maggioranza e il 71% si è dichiarato disposto a sostenere la candidatura di Vladimir Putin alle prossime elezioni presidenziali del 4 Marzo 2012. Molti di loro hanno affermato che il primo ministro non ha bisogno di testare la sua popolarità in quanto conosce bene la fiducia che i suoi elettori ripongono in lui: la fiducia secondo il 43% queste elezioni legislative non devono e non possono essere intese come una verifica del consenso all”attuale premier della FR e al suo partito.

Il 90%, poi, si dice convinto del fatto che Putin sarà eletto Presidente della Federazione Russa e che ciò avverrà al primo turno senza bisogno di arrivare al secondo. Nonostante la maggioranza degli elettori si sia mostrata partecipe alle votazioni e abbia affermato di aver seguito attivamente la campagna elettorale (il 66%), dal sondaggio è emersa una conoscenza abbastanza approssimativa del sistema di voto vigente.

Alle domande più tecniche circa la soglia di sbarramento elettorale e le liste bloccate, più di una volta l”intervistato ha chiesto spiegazioni sull”argomento. Tuttavia, una volta ottenuti chiarimenti, le risposte emerse hanno fornito un quadro abbastanza netto del comportamento elettorale russo, quale la propensione alla delega del potere: la maggioranza (47%) si è espressa a favore del sistema delle liste bloccate argomentando la propria scelta sulla base del mantenimento dell”ordine precostituito e del proprio disinteresse verso la conoscenza dei singoli membri di un partito; la minoranza (37%) invece, tenderebbe ad abolirle al fine di poter esprimere una preferenza sul candidato specifico e a non rimandarne la scelta allo schieramento vincente.

Per quanto concerne la questione dello sbarramento elettorale, un corposo 20% la abbasserebbe al 5%, ma d”altro canto una porzione quasi eguale (17%) opterebbe invece per un suo innalzamento oltre la soglia del 10% sempre in virtù di una maggiore stabilità e governabilità ma ad ovvio discapito del criterio di rappresentatività già di per sé compromesso dall”attuale barriera del 7%. Complessivamente il 21% del campione analizzato ha detto di non avere né la giusta competenza né la giusta preparazione sul tema per poter rispondere precisamente.

Ciò che appare evidente è che i cittadini russi residenti in Italia hanno le idee molto chiare su quelle che dovranno essere le priorità del programma del futuro Presidente della Federazione: riforme socio-economiche e stabilità politica in testa con il 38% e il 28% delle preferenze. Opinione comune è che, grazie al partito e all”operato di Putin, la Russia sia riuscita in questi ultimi anni a riconquistare una forte posizione nell”arena internazionale nell”arco di soli due decenni dal crollo dell”Unione Sovietica. Sebbene ciò sia avvenuto a discapito di alcune politiche di welfare, la riappropriazione di uno spazio autorevole nel contesto politico-economico globale resta la priorità assoluta tanto per i russi che si trovano all”estero quanto per quelli residenti in patria.

La modernizzazione, programma tanto a cuore al Presidente Dimitrij Medvedev, non trova lo stesso riscontro tra gli intervistati: solo il 10% la giudica indispensabile.

L”iniziativa ha suscitato grande entusiasmo dei presenti i quali hanno giudicato molto positivamente l”opportunità fornita loro dai seggi dislocati e, coerentemente a ciò, il 69% dichiara di non aver trovato nessuna difficoltà nell”espletare il proprio diritto al voto.

Da questo primo tentativo di indagine sociale svolto su un campione ancora limitato, possiamo trarre un”importante considerazione: l”elettorato estero agisce diversamente da quello statale e ha una percezione più ovattata dell”operato dell”attuale formazione di governo e dei suoi leader. L”atteggiamento prevalente è quello accondiscendente di chi pensa che sia giusto che a certe cose pensi solo la classe politica in quanto il popolo non ha che da accettare le decisioni prese da politici di professione.

Lo si deduce soprattutto dal fatto che parecchi degli intervistati non sapessero nemmeno che il prossimo candidato alle presidenziali designato da Russia Unita sarà Putin e non l”attuale capo di Stato Medvedev, laddove in patria, invece, la decisione ha dato vita a un vivace dibattito politico.

 


Le autrici (Maria Amoroso, Maria Chiara Barsanti, Giovanna De Maio, Enza Esposito) sono Dottoresse in Scienze Politiche dell”Università degli Studi di Napoli l”Orientale.

 

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