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Perché ci siamo dimessi

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12 Gennaio 2012 - 08.21


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alternativaz2Una replica di Marino Badiale, Gisella Orsini e Fabrizio Tringali

Le nostre dimissioni dagli organismi dirigenti di Alternativa non dipendono dalle diversità di opinioni sulla linea politica da adottare. Sono invece l”effetto delle critiche che ci sono state rivolte nelle discussioni interne all”Ufficio Centrale. Siamo stati accusati di aver  intrapreso una iniziativa sbagliata nel metodo, di aver perso il senso della misura, di essere andati sopra le righe, di aver accantonato il  senso di appartenenza al gruppo.

Tutto ciò, presumiamo, a causa della risposta a Giulietto Chiesa che Marino Badiale e Fabrizio Tringali hanno pubblicato sul tema Euro/UE, nonostante essa fosse semplicemente la continuazione di un dibattito pubblico aperto, opportunamente, dallo stesso presidente di Alternativa.

Tali accuse ci hanno sinceramente sconcertato, e spiace dover sottolineare ciò che a noi pare ovvio: l”intervento di Badiale e Tringali non rappresenta un attacco personale a Chiesa, né tantomeno indica una sfiducia politica nei suoi confronti, cosa che sarebbe comunque legittima, ma che non era nei nostri intenti. Rifiutiamo l”idea che criticare apertamente e con precise argomentazioni idee altrui rappresenti necessariamente un atto di sfiducia politica, a maggior ragione quando queste critiche avvengono durante un percorso “congressuale”, cioè quando la linea politica comune deve ancora essere adottata. Quell”intervento pubblico, dunque, è semplicemente un elemento di un dibattito politico, il quale deve svolgersi lealmente e senza attacchi personali, tramite confronti finalizzati a trovare, ciascuno, i punti deboli delle argomentazioni proprie e altrui. Riteniamo che quell”intervento fosse non solo opportuno, leale e corretto nella forma e nei contenuti, ma anzi doveroso, alla luce del dibattito che si è svolto nei mesi scorsi sui temi relativi all”appartenenza all”Euro e alla UE.

Altra accusa che ci è stata mossa è quella di aver “imposto” ad Alternativa di pronunciarsi su un tema spinoso e quindi di aver alimentato inevitabili divisioni. Respingiamo anche questa accusa. Sono stati presentati documenti congressuali che contemplano l”abbandono dell”Euro e della UE anche da altri iscritti ad Alternativa, ed è noto che queste posizioni hanno un seguito reale. Insomma, le diversità di posizioni ci sono, non le abbiamo certo create noi. Ed è ovvio che sia così, visto che il tema euro/UE è oggi il tema centrale del dibattito politico. In questa situazione, qualsiasi scelta si faccia è una scelta politica con la quale si può essere d”accordo oppure no. Scegliere di non scegliere è una scelta politica, che provoca discussioni, critiche ed eventualmente scontri, esattamente come scegliere una parola d”ordine per l”uscita dall”UE oppure per il suo cambiamento dall”interno.

La persistenza delle accuse di cui sopra ci ha spinto a uscire dagli organismi dirigenti di Alternativa, e a rifiutare i successivi inviti a restarvi. Sappiamo infatti che saremmo recidivi. Ringraziamo comunque tutti i componenti dell”Ufficio Centrale e il Presidente Giulietto Chiesa, e confidiamo che questi scivoloni possano essere presto superati. Alternativa è sempre stata, ed è tuttora, un laboratorio politico giovane, con buone potenzialità per il futuro. Speriamo che quanto accaduto in queste settimane si trasformi in una ulteriore occasione di crescita politica e intellettuale per tutti noi.

Marino Badiale

Gisella Orsini

Fabrizio Tringali

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