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di Giacomo La Franca
Con l”avvento di questa nuova manovra improntata alla spending review si avvicina il momento in cui gli amici degli amici venderanno agli amici i cosiddetti “gioielli di famiglia”: patrimonio immobiliare dello Stato, partecipazioni statali, beni, servizi (magari di primaria importanza) e così via fino ad arrivare, con questa logica, a svendere musei con tanto di opere d”arte e poi di questo passo anche l”acqua che beviamo, l”aria che respiriamo, la terra dove camminiamo, ecc.
Tutti beni pubblici, di proprietà quindi dello Stato. Ma se lo Stato è vero che siamo noi Popolo è anche vero che questi amici degli amici stanno vendendo nostre proprietà .
La maggior parte di queste proprietà da molti anni sono state sottoposte a volontario e colpevole abbandono, così da poterle ora dismettere a prezzo ridicolo. Voi mi chiederete: ma tu pensi che tutto questo disegno venga da così lontano nel tempo? io vi risponderò: Sì!
Mettiamo che questi “amici degli amici” riescano a vendere i cosiddetti “gioielli di famiglia” ad amici e parenti ricavandone magari il necessario per ripianare una parte (minima) del debito, creato a bella posta in anni di malgoverno guidato e mirato, in linea con il supposto progetto a cui ho già risposto “Sì!” qualche rigo più su.Â
Faccio, di seguito, il conto della proverbiale serva, peraltro un modo di ragionare a cui sembrano abituati gli onnipotenti mercati, visto che basta qualche “voce di corridoio” o qualche “esternazione” per far volare lo “spread” e far calare le borse, “bruciando” in due o tre ore milioni, anzi miliardi, di euro: in poco tempo ci troveremmo nuovamente senza il becco di un quattrino (a causa del suddetto debito che continuerà a macinare i suoi interessi), con l”aggravante di non possedere più i gioielli (per chi si fosse distratto, quelli “di famiglia” cioè dello Stato, quindi del Popolo).
Adesso voglio raccontarvi una storiella.
In un gruppo di conoscenti – “nemmeno troppo amici” – c”è un tale tra loro proprietario di case e terreni che fruttano sistematicamente (o comunque potrebbero fruttare) un corposo introito. Costui ha, per problemi contingenti, una necessità urgente di denaro. Contando sulle proprietà del tizio i suoi conoscenti non ci pensano due volte a prestargli il denaro, sicuri che prima o poi gli rientrerà con tanto di interessi.
In questo gruppo di conoscenti – ripeto “nemmeno troppo amici” - c”è un altro tale che s”è venduto già tutto. Non ha nulla e quello che aveva l”ha dato via a pochi soldi facendo pessimi affari. Ora quest”uomo è “in bolletta”, sul lastrico, nullatenente, anzi no, una cosa la tiene: un debito ancora bello alto con parecchi di questi conoscenti.
Messo alle strette dalle sempre più incalzanti necessità di denaro, incontrando questi “nemmeno troppo amici” il tizio in bolletta chiede loro un ulteriore prestito. La risposta? Una pacca sulla spalla e un”offerta: «lavorerai gratuitamente per tutti noi, tu e la tua famiglia, fino ad estinzione del tuo debito». Questo secondo tizio è stato fortunato, non c”è che dire … ha ricevuto proprio una bella offerta!
Certe volte, ad avere certi amici, non cӏ bisogno di avere nemici. Buona spending review a tutti!
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