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La direttora dell”Huffington deve difendere il lavoro gratuito, e lo fa sminuendo i blog a favore della stampa mainstream. Cominciamo bene…
di Debora Billi – Crisis.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Alessandro Gilioli. Che non solo è un giornalista coi fiocchi, ma tiene anche uno dei principali blog della Rete italiana e percepisce per questo il giusto stipendio. Stipendio pagato, peraltro, dal Gruppo Espresso: lo stesso gruppo che gestisce l”italica versione dell”Huffington Post -che non linko- appena lanciata oggi, e diretta dall”ineffabile Lucia Annunziata che ha appunto affermato: “I blog non sono un prodotto giornalistico. Sono commenti, opinioni su fatti in genere noti: è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati“.
Hanno scelto la persona giusta, per difendere l”idea di sfruttare la gente facendola lavorare gratis. Perché, giornalisti o no, i blogger sono persone che lavorano, producono, e portano utile alla loro testata: da quando si definisce su base arbitraria il criterio con cui pagare o meno la gente che lavora?
E poi, fanno “solo opinione”? Mi risulta che fior di giornalisti siano strapagati per scrivere le loro pensose opinioni su autorevoli testate, per giunta orientando pesantemente dal loro ottantenne scranno decisioni politiche, economiche ed elettorali per il futuro del nostro Paese. Dovrebbero smettere di pagarli.
La Annunziata, contrariamente a quanto credono alcuni, non si riferisce affatto ai giornalisti con o senza tesserino: sa benissimo che una sostanziale parte dei blogger italiani il famigerato tesserino ce l”ha eccome, inclusi alcuni suoi schiavi dell”Huffington. E contrariamente a quanto credono altri, non si tratta di “ignoranza della Rete”, che pure sicuramente è plausibile data l”esperienza mainstream della direttora. No, è proprio un bel sistemino per prendere due piccioni con una fava: giustificare lo sfruttamento del lavoro gratuito, e farlo minimizzando e svalutando l”opera di informazione compiuta dai blogger, da sempre nel mirino della stampa tradizionale.
Mi sarebbe piaciuto vedere un Gilioli, o un Carotenuto, o una Tampieri a dirigere l”Huffington Post. Maestri di blog e maestri di informazione, quella che ogni giorno producono grazie anche alle loro opinioni fuori dal coro. Ma sono certa che sarebbe stato impossibile: buona parte dei blogger non avrebbe la faccia di bronzo necessaria a difendere il lavoro gratuito con simili meschine scuse.
La Rete li farebbe a pezzi.
Foto in alto: Photopin
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Sullo stesso argomento, leggi l”articolo di Gennaro Carotenuto:
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