Le Primarie: un Talent Show senza Talent | Megachip
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Le Primarie: un Talent Show senza Talent

Le Primarie: un Talent Show senza Talent
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13 Novembre 2012 - 08.48


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dibattitoprimariedi Felice Fortunaci e Piotr (????) Megachip.

Ecco perché SKY aveva fatto di tutto per averli, i candidati alle primarie del centrosinistra. Li voleva inglobare nel suo blob, fagocitandoli nelle sue scenografie, riuscendo a trasformare un inconsistente dibattito in una variante di X Factor. Un Talent Show, ma senza Talent: purché il format in sé, ancora una volta, fosse il vero spettacolo, misurabile a botte di un minuto di celebrità, quanto era concesso ogni volta a ognuno dei piccoli tenori del centrosinistra. Chi ha visto la locandina sul sito del PD, con i candidati raffigurati come supereroi, entrava già nel clima culturale di questo “evento”.

C”erano Bruno Tabacci, Laura Puppato, Matteo Renzi, Nichi Vendola, Pierluigi Bersani. Mancava Mario Monti, il ferreo detentore della loro “agenda” presente e futura. Lo spettacolo non poteva spiegare tutto questo.

fantasticicinqueRenzi è la caricatura di se stesso. È quello che a scuola non ti faceva mai copiare, quello che andava a dirlo alla maestra. Lui lo va a dire invece ai suoi amici neocon o a quelli neolib-lab di NoiseFromAmerika.

Tabacci, sostenuto dalla presenza di Pisapia in sala, ha un sogno: Monti al Quirinale. È un kamikaze: lo ha detto alla fine, così che d”un colpo ha fatto dimenticare tutto quello che aveva detto fino a quel momento, che già di suo non era memorabile.

La Puppato saltabecca da visioni di destra a visioni di sinistra. Fosse nata qualche anno prima sarebbe stata una buona democristiana veneta. Non al livello, ad esempio, di una grande Tina Anselmi, ma dignitosa. È l”epoca che non seleziona più le Tine Anselmi. Una curiosità: la Puppato ha militato nel WWF perché, afferma, è «convinta che la terra, l”acqua e l”aria sono le cose più preziose che abbiamo». Lo riportiamo perché ci è saltato subito all”occhio che manca il “fuoco”, cioè l”energia. Eppure che gli elementi siano quattro lo dovrebbe sapere chiunque. Specie una militante ecologista. Niente paura: il nostro destino è la Grecia, e lì, male che vada, ripasseremo la filosofia.

Bersani. È una macchinetta. Qualsiasi fosse il tema finiva per perorare la causa delle privatizzazioni. A partire da quella dell”energia che, ricordiamo per i più giovani, l”Ulivo aveva iniziato baldanzosamente con Letta ma poi si è arenata per “colpa” di Berlusconi. E a Bersani non è mai andata giù, perché lui al fuoco, a differenza della Puppato, ci pensa sempre.

Vendola era il peggiore proprio perché diceva le cose migliori sapendo che aveva sottoscritto un patto che le rende impossibili – a parte un suo scivolone classico quando ha detto che in questo periodo storico per il Paese la cosa più importante sono i rapporti tra i generi (magari anche durante un bombardamento atomico, ci vien da pensare). Non c”è nulla da fare: Nichi ci ha fatto di nuovo venire in mente Checco Zalone:

http://www.youtube.com/watch?v=y8uKGYwQio8



 

 

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