di Redazione – Megachip
Come al solito registriamo eventi che dal mainstream non vengono neanche considerati. Non vedere cosa accade nel mondo è propedeutico al continuare ad Essere nel Mondo come se il mondo fosse sempre lo stesso. Ci piacerebbe ma così non è.
Oggi è la volta del vertice di Durban dei BRICS. Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa assommano il 40% della popolazione mondiale ed il 25% del suo Pil ma a differenza dei paesi occidentali, essi sono tutti in crescita. Come già annunciato l’anno scorso, si sono trovati per fondare una nuova Banca comune, la Banca per lo Sviluppo Comune. Inizialmente finanziata con 10 miliardi dollari per membro, il suo capitale crescerà senz’altro sia per l’affluenza di altri stati, sia a quel punto per un principio di differenziazione relativo alle reciproche dimensioni. La nuova Banca si pone per la prima volta come “competitor†della World Bank. Da tutto ciò potrebbero scaturire diverse cose.
La prima è il semplice porre una alternativa a WB, cioè all’egemonia assoluta del sistema di interessi statunitense-occidentale. Si sa che la concorrenza fa bene perché rompe la dittatura dei valori imposta dall’operatore monopolista, vedremo come questa regola del mercato si svolgerà nel delicato campo del finanziamento allo sviluppo. Vedremo soprattutto il nascere di un nuovo paradigma di sviluppo, un nuovo Consensus, una nuova pluralità di idee e principi economici e sociali, ma soprattutto lo sviluppo di una nuova dinamica geopolitica. Da tutto ciò potrebbe scaturire anche un Fmi-BRICS e sarebbe divertente vedere un po’ più di concorrenza tra le forme dell’ordine finanziario mondiale.
La seconda scaturirà dalla definizione dei criteri operativi, inclusa la moneta con la quale si deciderà di operare. Nel frattempo la Cina ha replicato col Brasile lo stesso tipo di accordo che già stipulò con Giappone, Corea, Russia ed Iran ovvero la regolazione degli scambi commerciali nelle rispettive monete, senza cioè transitare per il dollaro. I banchieri centrali cinesi hanno già e più volte espresso l’intenzione di proporre una nuova moneta per regolare gli scambi internazionali, una autentica catastrofe per il dollaro e per il ruolo che gli USA esercitano nel mondo.
La terza è più della somma dei punti 1 e 2. Quello che i BRICS stanno promuovendo è nei fatti, il formarsi di due centri di logica planetaria. Il centro tradizionale, quello “mondialista†a conduzione occidental-anglosassone, sino ad oggi vertice di una piramide unica senza alternative che rifletteva l’interesse nostro come interesse di tutto il mondo che a questa visione doveva genuflettersi, perde il suo monismo. Non è facilmente quantificabile la perdita di potere che la perdita del monopolio produrrà . Il nuovo centro nasce plurale ed ognuno dei partecipanti fondativi è una economia-nazione in sé ma è anche centro di reti di interessi locali (quindi “localistaâ€) che coprono il centro del continente euro-asiatico, l’Asia propriamente detta, l’Africa e il Sud America. Insomma tutti tranne l’Europa, il Nord America e l’Oceania.
Lungo questa arzigogolata linea divisoria potrebbe così venirsi a formare un nuovo Muro, il muro che dividerà i popoli anziani che una volta spadroneggiavano sul mondo e che oggi sono sempre meno ricchi ed influenti, affogati in oceani di carta senza alcun valore ed i popoli giovani, affluenti, energetici, ricchi di concreta ricchezza accumulata, che potranno trovare una loro nuova via di stare al mondo.
La decisione di Durban, porta un altro mattone alla costruzione di questo muro. La Stampa è tra i pochi che se ne sono accorti: http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/finita-per-europa-e-stati-uniti-il-terzo-mondo-diventa-primo-e-si-fa-53105.htm.