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Un diluvio di censura e propaganda nella TV USA

Una veterana della CBS New, Sharyl Attkisson, rivela i dettagli del sistema che taglia e ricuce le notizie nei media manistream

Un diluvio di censura e propaganda nella TV USA
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2 Novembre 2014 - 22.33


ATF

di Michael
Krieger
.

I
giornalisti dovrebbero essere persone imperscrutabili, divertenti e
serie. Questo si addice al loro ruolo di antagonisti, di avversari.

– lo
dice
Matt
Taibbi, in questo articolo sul
New
York
Magazine
.

Sheryl
Attkisson afferma che i giornalisti sul campo non sono
necessariamente ideologizzati, ma nei principali organi di
informazione le decisioni risultano prese da una ristretta cerchia di
grandi dirigenti di New York, i quali leggono gli stessi quotidiani e
pensano gli stessi pensieri.
Spesso
sognano delle storie in anticipo e trasformano i giornalisti in
agenti che fanno “casting”, ai quali si dice che “abbiamo
bisogno di qualcuno che sostenga “che una data politica sia buona o
cattiva”. E aggiunge: “ci viene chiesto di creare una realtà che
coincida con l”idea che si son fatti a New York di ciò che loro amano
credere”.

All’inizio
di questa settimana ho pubblicato un pezzo intitolato
Ex
giornalista della CBS accusa il Governo di aver installato di
nascosto, sul suo computer, dei documenti “classificati”
,
una vicenda che inizialmente di suo ritenevo poco credibile, ma le
informazioni riportate in quell”articolo sembrano quasi banali se
paragonate all”alluvione di informazioni che la Attkisson ha rivelato
a Kyle Smith del
New
York Post
.
I brani che seguono confermeranno tutti i vostri peggiori sospetti
sui
media
del

mainstream
:

Sharyl
Attkisson è una donna irragionevole. Diverse persone “importanti”
l”hanno etichettata così.
Quando
la giornalista di lungo corso della CBS chiese a Tommy Vietor –
portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale – di fornire
i dettagli sui rinforzi inviati al complesso di Bengasi durante
l
’attacco terroristico scatenato all’Ambasciata
l
’11 settembre 2012, la sua replica fu: “Mi arrendo,
Sharyl… Risponderò solo alle persone più ragionevoli che hanno il
loro turno dopo di te”.
Un
altro “piazzista politico” della Casa Bianca, Eric Schultz, non
amava subire la pressione delle domande sullo scandalo Fast and
Furious, nel quale esponenti delle agenzie americane hanno recapitato
armi da fuoco direttamente nelle mani dei maggiori narcotrafficanti
messicani.
«“Buon Dio, Sharyl!” le gridò Schultz: “The
Washington Post
è ragionevole, Il Los Angel
Times
è ragionevole, The New York Times è
ragionevole. Tu sei l’unica a non essere ragionevole!”».

Il
che risulta interessante, perché, come nota Matt Taibbi nella
citazione all”inizio, non ci si deve certo aspettare che i
giornalisti investigativi debbano essere “ragionevoli”. Ma sto
divagando…

In
quasi 20 anni alla CBS News, ha scritto molti articoli che
attaccavano i Repubblicani e il sistema americano delle grandi
imprese, e ha rimarcato che l
’informazione televisiva –
nel non voler offendere i propri inserzionisti – è diventata via
via più riluttante se c”è da pubblicare – per esempio – articoli
che mettono in causa l
’industria farmaceutica o
automobilistica.
Avendo
lavorato a un pezzo che aveva sollevato questioni rilevanti sulla
capacità di risposta della Croce Rossa Americana ai disastri,
uno
dei caporioni le disse: “non dobbiamo fare nulla che possa irritare
i nostri soci d”impresa… fino a che non ci sarà la suddivisione
dei titoli azionari”
. (Le due società controllanti, Viacom
e CBS, si separarono nel 2006).
I
giornalisti sul campo non sono necessariamente ideologizzati, afferma
la Attkisson, ma le decisioni presso le maggiori reti d’informazione
sono prese da ristretta cerchia di grandi dirigenti di New York, i
quali leggono gli stessi quotidiani e pensano gli stessi pensieri.
Spesso
sognano delle storie in anticipo e trasformano i giornalisti in
agenti che fanno “casting”, ai quali si dice che “abbiamo
bisogno di qualcuno che sostenga “che una data politica sia buona o
cattiva”. E aggiunge: “ci viene chiesto di creare una realtà che
coincida con l”idea che si son fatti a New York di ciò che amano
credere”.
.
Avendo
scritto in merito a una delle tante aziende verdi come la Solyndra,
finita gambe all
’aria dopo aver bruciato centinaia di
milioni di dollari di aiuti di Stato provenienti da Washington, la
Attkisson ha finito per avere crescenti difficoltà a far mandare in
onda i suoi materiali. Un collega, le riferì questo colloquio con un
dirigente delle “news”:
«”[Le storie] sono decisamente
interessanti”, ha detto il dirigente. “Forse dovremmo raccontarne
qualcuna nel notiziario della sera?”
». Ma il capo
della programmazione Pat Shevlin ha risposto:
«Qual è il
problema? Non sei dalla parte dell
’energia pulita?».
Afferma la Attkisson: «sarebbe come dire che
se punti il dito sulle truffe dell
’industria farmaceutica
sei contro la medicina
».
Uno
dei suoi capi aveva una regola secondo cui, gli analisti conservatori
dovevano essere sempre etichettati come conservatori, mentre gli
analisti liberal dovevano essere indicati semplicemente come
“analisti”. La Attkisson riferisce il concetto:
«Se
il parere di un analista conservatore infastidisse il supervisore di
malo modo, lei dovrebbe riscrivere il pezzo etichettandolo come
analista
’di
destra
’».
A
metà ottobre 2012 – ormai in vista delle imminenti elezioni
presidenziali – la Attkisson afferma che la CBS improvvisamente non
fu più interessata a mandare in onda i suoi reportage sugli attacchi
di Bengasi. E spiega:
«La luce fu spenta: la maggior parte
dei miei pezzi su Bengasi da quel punto in poi sarebbero stati
trasmessi sul web, non più in televisione
».
Due
modi di dire che divennero particolarmente popolari fra gli alti
papaveri alla CBS News, a quanto riferisce, furono questi:
“incrementale” e “accatastare”. Erano termini in codice per
intendere
«delle scuse per storie che non volevano
diffondere anche se per contro osserviamo che gli sviluppi delle
storie che gradiscono sono trasmessi riportando anche gli
aggiornamenti
incrementali
minimi
».
Ragazzi:
abbiamo trovato altri due cittadini americani ai quali piace
l
’Obamacare
(la riforma sanitaria di Obama, NdT)
!
Su, facciamone un lungo
servizio.
Ma
quando alla Casa Bianca non piacevano i suoi articoli, si evidenziava
subito dove risiedesse il vero potere: qualche piazzista politico
avrebbe mandato una e-mail urticante al gran capo della Attkisson,
a
quel David Rhodes, presidente della CBS News, che per puro caso
è fratello di Ben, un alto consigliere di Obama per la sicurezza
nazionale.

Non
avevo affatto idea che il fratello del presidente della
CBS
News
fosse un alto consulente di Obama
per la sicurezza nazionale. E voi?

La
Attkisson, che aveva ricevuto un premio Emmy e un premio Edward R.
Murrow per il suo lavoro d”avanguardia sulla vicenda , racconta di
aver fatto “imbufalire” i grandi capi della CBS quando partecipò
alla nota trasmissione radiofonica di Laura Ingraham, durante la
quale raccontò che mentre lavorava alla vicenda, ricevette le
telefonate dei funzionari dell
’Amministrazione Obama che
letteralmente le urlavano contro.
Un
arrabbiatissimo dirigente della CBS chiamò per dirle che la Ingraham
era “di estrema, estrema destra” e che non doveva mai più
partecipare al suo programma radio. La Attkisson era sgomenta,
notando che ai giornalisti della CBS non era mica impedito di
partecipare alle trasmissioni della rete MSNBC, che avevano una
connotazione di “sinistra”.
Non
venne trasmessa nessuna intervista con Holder (Procuratore Generale,
ossia “ministro della giustizia”, Ndt), ma – scrive la
Attkisson –
«dopo quella e-mail inviata nel fine settimana,
nulla fu più come prima al lavoro. Il notiziario serale ”The Evening
News” iniziò a far fuori i suoi servizi sul caso Fast and Furious
,
mentre un produttore le diceva: «Hai
riferito tutto. Non c
’è davvero più nulla da dire».
Intuendo
che a livello politico le acque erano diventate insidiose, la
Attkisson confezionò una storia facile da collocare su una frode nei
pasti scolastici, vicenda che “CBS This Morning”
«accettò
con entusiasmo
»
e non vedeva l
’ora di mandare in onda. Ma di colpo «venne
dato semaforo rosso… e non ci capacitavamo di che cosa vedessero
in termini di implicazioni politiche in questa storia
».
La
vicenda non aveva nulla a che fare con Michelle Obama, ma la
Attkisson ipotizza che l
’associazione della first lady con
il tema dei pasti nelle scuole, e/o la sua amicizia con il conduttore
di “CBS This Morning” – Gayle King – possano aver avuto
qualcosa a che fare con il fatto che i dirigenti che ora le dicevano
che la storia “in fondo non era interessante per il loro pubblico”.

La
farsa del risalire ai nomi risulta completamente “incestuosa”.

Intanto
– ci racconta – sebbene nessuno le dicesse niente di persona,
iniziò una “campagna di bisbigli” alle sue spalle.
«Se
offrivo un servizio che si occupava di una qualsiasi legittima
controversia che coinvolgeva il Governo, anziché essere considerata
una brava giornalista che vigila sul potere, ero soltanto una
anti-Obama
».
Eppure
era stata proprio la Attkisson a rivelare che l
’Amministrazione
Bush aveva già condotto un
’operazione di traffico di armi
in tutto simile alla Fast and Furious, denominata “Wide Receiver”.
Aveva prodotto decine di servizi sull
’FDA ai tempi di Bush,
nonché sul programma TARP e su appaltatori della Difesa quali la
Halliburton. Fu proprio lei a ispirare un intervento di 7 minuti al
“The Rachel Maddow Show” con il suo reportage sulla beneficenza
sospetta fatta dal parlamentare repubblicano Steve Buyer.

Tutto
quello che ho da dire è: grazie CBS [o dovrei forse dire
arrivederCBS]. Grazie per essere così pessima nel raccontare le
notizie al punto che hai aperto un”immenso spazio da riempire per me
e innumerevoli altri. Sinceramente non ce l”avrei fatta senza la tua
incompetenza.

In
Libertà,

Michael
Krieger

Traduzione
per Megachip a cura di Fanny Milazzo.

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