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«La psicosi dello spietato invasore russo che vuole occupare l’Europa riesce a raggiungere picchi inaspettati...» [Enrico Santi]

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6 Novembre 2014 - 11.42


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di Enrico Santi

Negli ultimi giorni aerei militari russi avrebbero violato più volte lo spazio aereo europeo. Questo è ciò che si desume dalle notizie divulgate da molti mezzi di informazione. “26 caccia russi intercettati nei cieli Ue. Rischi per i voli civili”, così titolava Repubblica.it il 29.10.2014. E il Corriere.it: “Aerei militari russi sui cieli europei”. Ma davvero i cieli dell’Europa sono minacciati dall’aviazione militare russa? In realtà le cose non stanno proprio così.

Molte agenzie di stampa si sono basate in larga parte su un comunicato della Nato pubblicato il 30 ottobre. Questo comunicato descrive l’attività dell’aviazione militare russa riscontrata recentemente:

otto aerei (di cui quattro Tu-95 Bear H e quattro Il-78) volavano sopra il mare del Nord / Oceano Atlantico il 29 ottobre

quattro aerei (di cui due Tu-95 Bear H e due Su-27 Flanker) sopra il mar Nero il 29 ottobre

sette aerei (di cui due Mig-31 Foxhound, due Su-34 Fullback, un Su-27 Flanker and due Su-24 Fencer jets) il 28 ottobre sopra il mar Nero e il 29 ottobre sopra il mar Baltico

Lo stesso comunicato della Nato, che parla di rischi per l’aviazione civile, precisa però che tutti quegli aerei volavano nello “spazio aereo internazionale”. Dunque, tutti quei 26 aerei volavano nello spazio aereo “libero” sovrastante le zone di mare che si estendono oltre il mare territoriale degli Stati. E non volavano diretti verso le zone costiere, dove si incontrano le zone di identificazione aerea e lo spazio aereo nazionale. Tanto che il ministro degli esteri del Portogallo (Paese che ha fatto intervenire i propri aerei) ha minimizzato la rilevanza della notizia, invitando a non esagerare la portata dei fatti.

Il comunicato della Nato del 30 ottobre sugli aerei militari russi è bastato per dare ai mezzi di stampa il pretesto per lanciare l’allarmismo su vasta scala. Peccato, però, che sia passata sotto silenzio la notizia che quest’estate un aereo militare americano ha realmente violato lo spazio aereo di una nazione europea. Infatti, il 18 luglio, cioè il giorno dopo che in Ucraina il Boeing della Malaysia era stata abbattuto, un aereo da ricognizione degli U.S.A., il Boeing RC-135, tracciato dai radar russi, ha invaso, privo di autorizzazione, lo spazio aereo della Svezia (che tra l’altro non è un Paese della Nato).

Invece, nei scorsi giorni è stato dato rilievo all’intercettamento di un aereo cargo da parte delle forze aeree del Regno Unito. Così titolava Repubblica.it il 30 ottobre: “Aereo russo verso Londra, l’ultimatum dei caccia Raf: rispondete o vi abbattiamo”. Secondo Repubblica.it “un aereo cargo russo sembrava puntare sul centro di Londra”.

In realtà, si trattava di un Antonov An-26 battente bandiera lituana, partito dall’Italia, con scalo intermedio in Francia e diretto alla capitale inglese. Anche perché un An-26 che partisse dalla Russia avrebbe qualche problema di autonomia a raggiungere l’Inghilterra.

Ma le presunte (irrealistiche) invasioni da parte della Russia avverrebbero anche via mare. La Svezia ha denunciato il 17 ottobre la presenza di un sottomarino nelle sue acque del mar Baltico. Subito si è diffusa l’ipotesi, comparsa su gran parte della stampa internazionale, che si tratti di un sottomarino russo, anche se alcuni indizi potrebbero far sospettare che invece, come ipotizzato dalle autorità russe, appartenga alla marina olandese, che proprio in quei giorni stava facendo un’esercitazione nelle vicinanze.

La psicosi dello spietato invasore russo che vuole occupare l’Europa riesce a raggiungere picchi inaspettati… Secondo quanto riportato da Ansa.it il 21 ottobre, fonti danesi hanno denunciato una nuova misteriosa manovra in corso nello stesso specchio di mare dove è stato avvistato il sommergibile: una petroliera russa (però battente bandiera liberiana…) da cinque giorni stava procedendo a zig zag, con un” andatura che secondo le autorità di Copenaghen sarebbe innaturale e bisognosa di investigazioni. Tipici segnali, questi, dell’oppressore russo che si sta avvicinando. Un invasore spietato, ma zigzagante…

A questo punto manca solo l’avvistamento di extraterrestri… attenzione, però, perché si scoprirà che anche questi sono di origine russa.

(4 novembre 2014) [url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.it/[/url]

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