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Snowden: il mondo dice no alla sorveglianza

'A 2 anni dal Datagate, editoriale da Mosca di E. Snowden sul NY Times: ''Riscopriamo che il valore di un diritto non sta in ciò che nasconde, ma in ciò che protegge''.
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Snowden: il mondo dice no alla sorveglianza
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13 Giugno 2015 - 21.53


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di Edward Snowden.



MOSCA – Due anni fa, in questa stessa data, tre giornalisti ed io lavoravamo nervosamente nella camera di un albergo di Hong Kong, in attesa di vedere in che modo il mondo avrebbe reagito alla rivelazione che l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale (National Security Agency – NSA) aveva fatto le registrazioni di quasi ogni telefonata negli Stati Uniti. Nei giorni successivi, quei giornalisti e altri hanno pubblicato i documenti che rivelavano che i governi democratici avevano monitorato le attività private di comuni cittadini che non avevano fatto nulla di sbagliato.


Nel giro di pochi giorni, il governo degli Stati Uniti ha reagito accusandomi in base alle leggi dello spionaggio dell’epoca della I Guerra Mondiale. I giornalisti sono stati avvertiti dagli avvocati che rischiavano l’arresto o il mandato di comparizione se tornavano negli Stati Uniti.

I politici hanno fatto a gara nel condannare i nostri sforzi definiti anti-americani e perfino sovversivi.


In privato, ci sono stati momenti in cui mi preoccupavo che avessimo potuto mettere a rischio le nostre vite privilegiate per nulla – che il pubblico avrebbe reagito con indifferenza, o con cinismo davanti alle rivelazioni.


Non mi sono mai sentito così pieno di gratitudine per essermi sbagliato così tanto.


Dopo due anni, la differenza è profonda. In un solo mese, l’invasivo programma della NSA di localizzazione delle chiamate è stato dichiarato illegale dai tribunali e disconosciuto dal Congresso. Dopo che una commissione investigativa di controllo, nominata dalla Casa Bianca, ha scoperto che questo programma non aveva impedito neanche un solo attacco terrorista, perfino il presidente che una volta ne difendeva la proprietà e ne criticava la rivelazione, ha ora ordinato che venga terminata.


Questo è il potere di un pubblico informato.


Aver posto fine alla sorveglianza di massa delle telefonate private in base al Patriot Act, è una vittoria storica per i diritti di ogni cittadino, ma è soltanto il risultato più recente di un cambiamento nella consapevolezza globale. Fin dal 2013, le istituzioni di tutta Europa hanno stabilito leggi analoghe e operazioni illegali e hanno imposto nuove restrizioni su attività future.

Le Nazioni Unite hanno dichiarato che la sorveglianza di massa è una violazione inequivocabile dei diritti umani. In America Latina, gli sforzi compiuti dai cittadini brasiliani hanno portato al Marco Civil, cioè a una Carta dei Diritti per Internet.

Riconoscendo il ruolo essenziale dei cittadini informati nel correggere gli eccessi del governo, il Consiglio d’Europa ha chiesto nuove leggi per proteggere le “talpe”.


Al di là delle frontiere della legge, il progresso è arrivato anche più rapidamente. Gli esperti di tecnologia hanno lavorato infaticabilmente per riprogettare la sicurezza dei dispositivi che ci circondano, insieme al linguaggio di Internet.

Difetti segreti nell’infrastruttura essenziale che erano stati sfruttati dai governi per facilitare la sorveglianza di massa, sono stati rilevati e corretti.

Le elementari salvaguardie tecniche come la criptazione – una volta considerata nota solo agli iniziati e superflua –sono ora attivate a tavolino nei prodotti di società come la Apple, assicurando che anche se vi rubano il telefono, la vostra vita privata rimane privata. Questi cambiamenti tecnologici e strutturali possono assicurare l’accesso agli elementi di base della riservatezza al di là dei confini, proteggendo i cittadini ordinari dall’approvazione arbitraria di leggi anti-privacy, come quelle che stanno “calando” sulla Russia.


Anche se abbiamo fatti grandi progressi, il diritto alla privacy – fondamento delle libertà racchiuse nella Carta dei Diritti degli Stati Uniti – rimane a rischio. Alcuni dei servizi online più popolari del mondo, sono stati “reclutati” come soci nei programmi di sorveglianza di massa della NSA, e le società per la tecnologia ricevono continue pressioni dai governi di tutto il mondo per operare contro i loro clienti invece che per loro. Miliardi di registrazioni di posizioni di cellulari vengono ancora intercettate senza riguardo della colpevolezza o dell’innocenza di coloro che sono toccati dai controlli.

Abbiamo appreso che il nostro governo intenzionalmente indebolisce la sicurezza fondamentale di Internet con “back doors”* che trasformano le vite private il libri aperti. I metadati che rivelano i collegamenti personali e gli interessi dei normali utenti di Internet, vengono ancora intercettati e monitorati su una scala senza precedenti nella storia: intanto che leggete questo mio pezzo online, il governo degli Stati Uniti ne prende nota.


I capi dello spionaggio in Australia, Canada e Francia, hanno sfruttato delle recenti tragedie per cercare nuovi poteri intrusivi, malgrado le prove che tali programmi non avrebbero evitato gli attacchi. Il Primo ministro della Gran Bretagna, David Cameron, di recente ha fatto una riflessione: “Vogliamo permettere che ci sia un mezzo di comunicazione fra le persone che non possiamo leggere?” Ha trovato subito la risposta, proclamando che “per troppo tempo siamo stati una società passivamente tollerante che dice ai nostri cittadini: fino a quando obbedite alla legge, vi lasceremo in pace.”


All’inizio del nuovo millennio, poche persone immaginavano che ai cittadini di democrazie avanzate sarebbe presto stato richiesto di difendere il concetto di una società aperta contro i loro stessi capi.


Tuttavia l’equilibrio del potere sta cominciando a spostarsi. Stiamo assistendo alla comparsa di una generazione del dopo-terrore, che rifiuta una visione del mondo caratterizzata da un’unica tragedia. Per la prima volta dagli attentati dell’11 settembre, vediamo l’abbozzo di una politica che distoglie lo sguardo dalla reazione e dalla paura in favore della resistenza e della ragione. 

 Con ogni vittoria in tribunale, con ogni cambiamento nella legge, dimostriamo che i fatti sono più convincenti della paura. In quanto società, riscopriamo che il valore di un diritto non sta in ciò che nasconde, ma in ciò che protegge.

http://it.wikipedia.org/wiki/Backdoor

Edward Snowden,ex tecnico della CIA e contractor della NSA, è ora direttore della Freedom of the Press Foundation (Fondazione per la libertà di stampa).

Nella foto: Edward Snowden e Glenn Greenwald nella stanza dell’hotel di Hong Kong.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znet/article/the-world-says-no-to-surveillance.

Originale : http://www.nytimes.com/2015/06/05/opinion/edward-snowden-the-world-says-no-to-surveillance.html?_r=0.

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2015 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0

Alcune piccole correzioni sono state apportate dalla Redazione di Megachip.

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