‘di Francesco Erspamer
Confrontando le poche migliaia di manifestanti al corteo di Roma contro il TTIP con quelli immensi in Francia e in Germania, mi è tornata in mente un”espressione latina, anzi biblica, che esprime perfettamente l”attuale condizione degli italiani: cupio dissolvi. La usò san Paolo nella prima lettera ai Filippesi per esprimere il suo desiderio di un mistico annientamento in Cristo. Ossia la tentazione (che peraltro san Paolo rifiutò) di superare il senso di colpa per gli errori compiuti e la responsabilità di rimediare, faticosa e frustrante, attraverso l”espediente dell”autodistruzione (per lo più solo retorica).
Che palle. Ancora con quella scusa, che non si sa neppure chi l”abbia inventata, che fatta l”Italia non si siano però fatti gli italiani. Gli italiani non devono essere fatti da qualcuno (come pensava Mussolini, anche attraverso la guerra, e adesso Renzi, anche attraverso precariato e insicurezza): gli italiani sono quello che sono e devono semplicemente accettarsi, anche nei loro limiti e difetti, condizione necessaria per poter cominciare, finalmente, a correggersi davvero invece che continuare a lamentarsi o pentirsi.
Il TTIP strenuamente promosso dal Pd farà più danni all”Italia che a qualunque altro paese perché più esteso e radicato che in qualsiasi altro paese è il nostro patrimonio di tradizioni e cultura. L”America o la Germania con il TTIP saranno solo dei paesi con una classe media più povera e omogeneizzata; l”Italia con il TTIP non sarà più niente. Che è quello che alcune decine di milioni di italiani chiaramente desiderano: cupio dissolvi. E gli altri? Sono pronti a lottare davvero o si sono già arresi?
(8 maggio 2016) [url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.it[/url]‘