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Paul Craig Roberts: una critica ragionata alle proteste anti-Trump

Qui due articoli di Paul Craig Roberts a commento delle recenti elezioni USA. Un punto di vista originale e illuminante rispetto ad altre interpretazioni,

Paul Craig Roberts: una critica ragionata alle proteste anti-Trump
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14 Novembre 2016 - 00.38


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Presentiamo
di seguito due articoli di Paul Craig Roberts a commento delle recenti elezioni
statunitensi. Nell’insieme costituiscono un punto di vista originale e
illuminante rispetto ad altre correnti interpretazioni di questo risultato.

Roberts
era stato sottosegretario al Tesoro durante la prima Amministrazione Reagan, e
ha poi scritto migliaia di editoriali, oltre che diversi libri argomentati con
una prosa limpida e precisa, che descrivono l”involuzione imperiale del potere
atlantico.

1)       
Per
i progressisti, la “spazzatura bianca” è un pericolo maggiore della guerra
nucleare.

di Paul Craig
Roberts
.

La preferenza
dell’elettorato americano per Donald Trump e Bernie Sanders ha stabilito due
fatti.

Il primo è che
la maggioranza del popolo americano non crede ai media presstitute. Il
secondo è che solo i “progressisti” e i “liberal” che abitano sulla costa
Nordest dell’Atlantico e sulla costa Ovest del Pacifico credono alla presstitute.

L’elezione di
Trump alla presidenza ha confermato che il convincimento più vero di queste anime
belle è che l’America è una nazione di spazzatura razzista bianca.

Ce lo hanno ripetuto
in lungo e in largo oggi.

Da questa
gente e dalla presstitute sentiamo che la supremazia bianca ha eletto
Trump. Questa è la loro propaganda, il cui intento è gettare discredito
sull’amministrazione Trump prima ancora che si sia insediata. È però divertente
che la supremazia bianca abbia eletto il nero Obama per ben due volte
precedentemente.

La Truthout l’ha fatta
perdere completamente. John Knefel dichiara: “Il David Duke del
Mondo ha prevalso”.

Kelly Hayes
dichiara “La supremazia bianca ha eletto Donald Trump”.

William Rivers
Pitt dichiara: “Abbiamo eletto un fascista che Mussolini avrebbe riconosciuto
da lontano”.

Hillary si è
presa solo una manciata di Stati, gli Stati che comprendono i luoghi eletti dell’Uno
Percento. Eppure Amy Goodman di Democracy Now trova un senso nello scrittore
politico John Nichols che afferma che poiché Hillary si è presa New York e la
California, allora ha vinto il voto popolare e dovrebbe essere lei alla Casa
Bianca. Ricordo però che pochi giorni fa George Soros aveva detto che Trump
avrebbe vinto il voto popolare, ma che il voto elettorale sarebbe andato a
Hillary, così gli oligarchi si sarebbero sbarazzati di Trump.

Earth Justice promette che considererà Trump
responsabile. Trump che ha promesso di mettere fine al pericolo di una guerra nucleare
con la Russia e la Cina, facendo in questo modo molto di più per salvare la
vita degli animali e degli esseri umani che non il Partito Democratico e tutte
le organizzazioni ambientaliste messe insieme, sarà ritenuto responsabile da
un’organizzazione che dice di essere non politica e si dedica alla
preservazione degli animali dalla distruzione.

La American
Civil Liberties Union
, ACLU, ha “messo sull’avviso” il presidente eletto
che ha detto che ci salverà dalla guerra nucleare. Messo di fronte a questa
idiozia da parte dell’ACLU, non rinnoverò la mia adesione.

Le femministe
ci dicono “siamo in lutto, impaurite e sotto shock” a che “è fondamentale che
si stia tutte insieme e ci si sostenga l’una con l’altra”.

Jeremy Ben-Ami
della J Street Jewish Community ci dice che “questo è un giorno di
incredibile tristezza e difficoltà. Per le decine di milioni di Americani che
condividono i convincimenti della tolleranza, della decenza e della giustizia
sociale, i risultati elettorali sono un duro shock. In questo momento di sfida,
ci rivolgiamo l’uno all’altro per trovare conforto e senso di comunità. Durante
queste elezioni la J Street ha chiarito in modo inequivocabile che la nostra
convinzione che Donald Trump non è adatto a fare il presidente degli Stati
Uniti”.

Il
commentatore della CNN Van Jones ha detto che l’elezione di Trump è un incubo,
“un momento profondamente doloroso”, un “colpo di coda bianco” nei confronti
delle minoranze. Mentre si lamenta del dolore inferto alla povera piccola presstitute Van Jones, non si perita di
insultare l’elettorato Americano e il presidente eletto degli Stati Uniti. Dopo
tutto Van Jones la vede come la sua prerogativa razzista.

E così, la
folla delle anime belle preferisce Hillary, ad onta della sua posizione
inequivocabile che avrebbe massimizzato il conflitto con la Russia e la Cina,
avrebbe provocato un conflitto diretto tra gli USA e la Russia imponendo una no-fly zone in Siria, avrebbe attaccato
l’Iran e altri bersagli israeliani. Avrebbe arricchito ulteriormente i padroni
di Wall Street privatizzando la Social Security e prevenuto ogni protesta da
parte degli strati bassi della popolazione ai suoi modi insensibili. Se William
Rivers Pitt vede Trump come un fascista mussoliniano, questo è troppo poco per
Pitt. Lui preferisce Hillary, un Hitler al cubo.

I progressisti
si sono screditati totalmente, così come ha fatto la presstitute. Il loro
bisogno di un uomo nero per alimentare la loro isteria indica seri disturbi
psicologici. Loro preferiscono veramente un’Armageddon alla pace tra potenze
nucleari. Così come le loro contribuzioni esentasse, preferiscono i profitti
delle corporation globalizzate ai lavori per i comuni Americani.

Queste sono le
persone che pensano a se stesse come ai nostri maestri e ai migliori di noi.

Se solo Trump
potesse mandarli in esilio in massa. Sono anti Americani dentro.

2)       
I contestatori anti Trump sono strumenti dell’oligarchia.

di Paul Craig
Roberts
.

“Le riforme provocano
sempre rabbia da parte di chi traeva profitto dal vecchio ordine
”

(Arthur M. Schlesinger, Jr., The Crisis of the Old
Order)

Chi sono i
contestatori anti Trump che infangano il termine “progressista” fingendo di
essere progressisti nel rifiutare di accettare l’esito dell’elezione
presidenziale? Assomigliano alla “spazzatura bianca” che denunciano, e agiscono
persino peggio.

Credo di
sapere chi essi siano. Sono teppisti prezzolati, pagati dall’Oligarchia per
delegittimare la presidenza di Trump, allo stesso modo in cui Washington e il German
Marshall Fund pagarono gli studenti di Kiev per contestare il governo ucraino
democraticamente eletto al fine di preparare il colpo di stato.

L’organizzazione,
“change.org”, che afferma di essere un gruppo progressista, ma potrebbe essere un
fronte, assieme ad altri gruppi progressisti, per l’Oligarchia, sta
distruggendo la reputazione di tutti i progressisti facendo circolare una
petizione per chiedere all’Electoral College di annullare le elezioni. Vi
ricordate come si inalberarono i progressisti quando Trump affermò che non
avrebbe accettato il risultato elettorale se fosse risultato che il voto fosse
stato manipolato? Ora i progressisti stanno facendo ciò che rimproveravano a
Trump di aver detto che avrebbe fatto sotto precise circostanze.

La presstitute occidentale ha usato le
proteste di Kiev per delegittimare un governo democraticamente eletto e
preparare il colpo di Stato. La paga era abbastanza buona da attrarre dalle
nazioni vicine non ucraini per partecipare alle proteste per farsi un po’ di
soldi. Allora avevo pubblicato quanto prendeva al giorno un contestatore. Mi
arrivavano reports dall’Europa orientale e occidentale da persone che non erano
ucraine ma erano pagate per protestare come se lo fossero.

La stessa cosa
sta avvenendo con le protesto contro Trump. La CNN riporta che “per molti
americani di tutto il paese la vittoria di Donald Trump è un esito che
semplicemente rifiutano di accettare. In decine di migliaia hanno riempito le
strade in non meno di 25 città statunitensi, dall’oggi al domani”. Questo è
esattamente il tipo di servizio che l’Oligarchia desidera e ottiene dalla sua presstitute.

Spero che
nessuno creda veramente che proteste simultanee in 25 città siano un evento
spontaneo. Come può essere che 25 proteste indipendenti usino gli stessi
slogan, gli stessi simboli, la notte stessa dopo le elezioni?

Qual è il
succo delle proteste e quali interessi stanno servendo? Cose sempre si
chiedevano gli antichi Romani, cui prodest?

C’è solo una
risposta: l’Oligarchia e solo l’Oligarchia ne trae beneficio.

Trump è una
minaccia per l’Oligarchia, perché intende fermare la svendita all’estero dei
posti di lavoro americani. Questa svendita, santificata come “libero mercato”
dagli economisti spazzatura neoliberisti, è una delle ragioni principali del
peggioramento nel XXI secolo della distribuzione del reddito negli USA. I soldi
che erano pagati come salario e stipendi per la classe media a impiegati
dell’industria manifatturiera americana e ai diplomati, sono stati dirottati
nelle tasche dell’Uno Percento.

Quando le
corporation americane spostano la loro produzione di merci e servizi venduti
agli Americani, nei paesi asiatici come la Cina e l’India, il loro costo in
stipendi crolla. I soldi prima pagati come reddito per la classe media
diventano invece bonus per gli executive, dividendi e profitti sui capitali per
gli azionisti.

La scala per
la mobilità verso l’alto che ha fatto dell’America la terra delle opportunità è
stata smantellata per il solo obiettivo di rendere multimiliardaria una
manciata di persone.

Trump è una
minaccia per l’Oligarchia, perché vuole relazioni pacifiche con la Russia. Per
rimpiazzare la tanto profittevole “Minaccia sovietica”, l’Oligarchia e i loro
agenti neocons hanno lavorato incessantemente per creare la “Minaccia russa”
demonizzando la Russia.

Abituati a
molti decenni di profitti in eccesso dalla profittevole Guerra Fredda, il
complesso militare-securitario si arrabbiò quando il presidente Reagan mise
fine alla Guerra Fredda. Prima che queste idrovore di contribuenti americani
riuscissero a prolungare la Guerra Fredda, l’Unione Sovietica collassò come
risultato del colpo di Stato della destra contro il presidente sovietico Mikhail
Gorbaciov.

Il complesso
militare-securitario e i loro agenti neocon-sionisti cucinarono allora la
“guerra al terrore” per continuare a far fluire i soldi all’Uno Percento.

Ma per quanto
duramente lavorassero i media presstitute per creare la paura del
“pericolo musulmano”, persino gli Americani indifferenti sapevano che i
Musulmani non possiedono migliaia di missili intercontinentali con testate
termonucleari capaci di distruggere gli interi Stati Uniti in pochi minuti.
Nemmeno i Musulmani avevano l’Armata Rossa capace di invadere l’Europa in un
paio di giorni. Di fatto i Musulmani non avevano bisogno di armate. I rifugiati
dalle guerre scatenate da Washington stanno invadendo l’Europa.

La scusa per
il trilione di dollari annuale per il complesso militare-industriale non c’era
più. Così l’Oligarchia creò il “Nuovo Hitler” in Russia. Hillary fu il
principale agente dell’Oligarchia per surriscaldare la nuova Guerra Fredda.
Hillary è lo strumento, arricchita dall’Oligarchia, il cui lavoro da presidente
sarebbe stato quello di proteggere e aumentare il budget da un trilione di
dollari al complesso militare-securitario.

Con Hillary
alla Casa Bianca, il saccheggio dei contribuenti americani, in nome
dell’opulenza dell’Uno Percento, sarebbe andato avanti senza ostacoli. Ma se
Trump mette fine alla “minaccia russa” la rendita dell’Oligarchia si prende un
bel colpo.

Il lavoro di
Hillary come presidente sarebbe stato anche quello di privatizzare la Social
Security così che i suo benefattori di Wall Street potessero sventrare gli
Americani al modo stesso in cui sono stati sventrati dalle compagnie di
assicurazione con l’Obamacare.

Gli americani
non attenti pensano, erroneamente, che l’FBI ha assolto Hillary dall’accusa di
aver violato i protocolli della Sicurezza Nazionale coi suoi sistemi email.
L’FBI ha detto che Hillary ha veramente violato la Sicurezza Nazionale, ma che
questo era il risultato di ignoranza e trascuratezza. Non si è beccata il
rinvio a giudizio perché l’FBI ha concluso che non lo aveva fatto
volontariamente. Le indagini sulla Fondazione Clinton continuano.

In altre
parole, per proteggere Hillary, l’FBI è ricorsa all’antica common law
che dice che non c’è crime senza intenzione.

In other words, in order to protect Hillary the FBI
fell back on the ancient common law rule that “there can be no crime without
intent.”
(Lawrence
Stratton, The Tyranny of Good Intentions).

Si porrebbe
pensare che i contestatori, se fossero legittimati, dovrebbero celebrare la
vittoria di Trump. Lui, al contrario di Hillary, promette di ridurre le
tensioni con la potente Russia e, speriamo, anche con la Cina. Al contrario di
Hillary, Trump dice preoccupato per la mancanza di prospettive proprio di
quelle persone che protestano nelle strade di 25 città contro di lui.

In altri
termini, le proteste contro il popolo americano che ha eletto Trump come suo
presidente son senza sostanza. Le proteste stanno avvenendo solo per un motivo.
L’Oligarchia intende delegittimare la presidenza Trump. Una volta che il
presidente Trump è delegittimato, sarà facile per l’Oligarchia assassinarlo. A
meno che l’Oligarchia possa nominare e controllare il governo di Trump. Trump è
il primo candidato per un assassinio. Le proteste contro Trump sono sospette
anche per un altro motivo. Al contrario di Hillary, Obama e George W. Bush,
Donald Trump non ha fatto a pezzi e disperso milioni di persone in sette
nazioni, mandando milioni di rifugiati delle guerre dell’Oligarchia a invadere
l’Europa.

Trump ha
guadagnato la sua fortuna, di riffa o di raffa, senza vendere l’influenza del
governo degli USA ad agenti stranieri, come invece hanno fatto Bill e Hillary.

E allora,
perché stanno protestando i contestatori?

Non c’è
risposta se non sono stati ingaggiati per protestare. Così come i contestatori
di Maidan a Kiev erano ingaggiati per protestare dalle ONG finanziate dagli USA
e dalla Germania.

Le proteste a
Kiev ugualmente non avevano senso, poiché le elezioni presidenziali si
sarebbero svolte solo dopo pochi mesi. Se gli Ucraini veramente credevano che
il loro presidente stesse cospirando con la Russia per impedire che l’Ucraina
diventasse uno stato pupazzo dell’Occidente e volevano diventare invece uno
stato pupazzo senza badare al costo, l’opportunità di sbarazzarsi del governo
con il voto era a portata di mano.

L’unico
obiettivo per i contestatori era preparare il colpo di stato. Gli USA
riuscirono infatti a mettere i loro agenti al controllo del nuovo governo
ucraino, così come hanno confermato Victoria Nuland e l’ambasciatore USA a
Kiev, in una conversazione telefonica che è disponibile su Internet.

I contestatori
di Maidan non avevano nessun vero obiettivo se non rendere possibile il colpo
di stato. Erano senza alcun dubbio organizzati da Washington attraverso
l’Assistente Segretaria di Stato, Victoria Nuland, una neoconservatrice portata
al Dipartimento di Stato da Hillary Clinton col proposito di creare un
conflitto con la Russia.

Trump è
contestato per renderlo vulnerabile nel caso provasse veramente ad essere una minaccia
per l’Oligarchia, così come si teme.

Trump ha vinto
la presidenza, ma l’Oligarchia è ancora al potere, cosa che rende difficile
ogni riforma. Le riforme simboliche possono essere il prodotto della gara tra
il presidente Trump e gli oligarchi.

Karl Marx
comprese dall’esperienza storica e Lenin, Stalin a Pol Pot impararono da Karl
Marx, che il cambiamento non può avere successo se la classe dirigente scalzata
è lasciata intatta dopo una rivoluzione contro di essa.

Abbiamo
evidenza di ciò dal Sud America. Ogni rivoluzione degli indigeni ha lasciato
senza fastidi la classe dirigente, e ogni rivoluzione è stata sconfitta dalla
collusione tra la classe dirigente e Washington.

Washington ha
cospirato con le élite tradizionali per rimuovere i presidenti eletti
dell’Honduras moltissime volte. Recentemente Washington ha aiutato le élite a
rimuovere le presidentesse dell’Argentina e del Brasile. I presidenti del
Venezuela, dell’Ecuador e della Bolivia sono a mezz’aria e probabilmente non sopravvivranno.

Washington è
determinata a mettere le mani su Julian Assange. A tal fine Washington intende abbattere
il governo dell’Ecuador che, a scorno di Washington, ha dato a Julian Assange
asilo politico.

Hugo Chavez ha
avuto il potere di esiliare e sterminare la classe dirigente spagnola in
Venezuela quando essa ha partecipato al colpo di stato organizzato dalla CIA
contro di lui. Ma prima che la CIA potesse uccidere Chavez, il popolo e le
forze armate hanno costretto al suo rilascio. Invece di punire i criminali che
lo stavano per uccidere, Chavez li ha lasciati andare.

Secondo Marx,
Lenin e Stalin, questo è il classico errore per un rivoluzionario. Contare
sulla buona volontà da parte della classe dirigente scalzata è il modo più
sicuro per lasciar sconfiggere la rivoluzione.

L’America
Latina si è dimostrata incapace di capire questa lezione: le Rivoluzioni non
possono essere concilianti.

Trump è un
uomo d’affari. L’Oligarchia gli può permettere l’aura del successo in cambio di
nessun cambiamento reale.

Trump non è
perfetto. Potrebbe fallire da solo. Ma noi lo sosterremo sui suoi due punti del
suo programma più importanti: ridurre le tensioni tra le due maggiori potenze
nucleari e bloccare la politica di Washington che permette al globalismo di
distruggere le prospettive economiche degli Americani.

Se le tensioni
tra le potenze nucleari peggiorano, non saremo lì a preoccuparci di altri
problemi. La combinazione di un’economia svuotata dal globalismo ed
immigrazione è un incubo. Che Trump lo abbia capito è una ragione per
sostenerlo.

NOTA: Alcuni
pensano che Trump sia uno stratagemma condotto dall’Oligarchia. Ad ogni modo,
poiché Hillary è la comprata-e-pagata-per rappresentare l’Oligarchia uno
stratagemma così elaborato non ha senso. E’ preferibile per l’Oligarchia
vincere con la propria piattaforma che non installare un presidente con una
piattaforma opposta e poi cercare di rivoltarselo.

Un altra
svendita aumenterebbe la rabbia del popolo. Se Hillary avesse vinto.
L’Oligarchia avrebbe ottenuto il mandato dagli elettori per la propria
piattaforma.

Traduzione per
Megachip a cura di Piotr.

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