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Unioni da incubo

Vediamo l’Unione di ragione economica alle prese con la ragione geopolitica. Analisi in sei punti.

Unioni da incubo
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31 Marzo 2017 - 18.08


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 di Pierluigi Fagan 

 

L’Unione europea è un format economico-commerciale che nel tempo si è
evoluto da una parte con l’eliminazione della concorrenza
valutaria attraverso l’adozione da parte di alcuni tra i più decisivi
della moneta comune, dall’altra sviluppando una qualche struttura
giuridico-politica d’accompagnamento al funzionamento del mercato in comune.
C’è chi pensa che tutto o parte di questo sistema sia già di per sé un
incubo ma se su questo giudizio c’è dubbio. Non ci sarà però più alcun
dubbio quando metterete un sistema fatto per una ragione (la ragione
economica) a risolvere problemi di tutt’altra ragione. Come nei format
televisivi in cui mettete un “famoso-per-qualcosa” a fare cose di natura
diversa da quella che l’hanno reso “famoso”, il divertimento sadico è
assicurato.

Vediamo allora l’Unione di ragione economica alle prese con
la ragione geopolitica. 

Seguendo il senso orario e quindi partendo da
nord, abbiamo: 

1) Brexit: persa l’UK ora si pone il problema della
trattativa. 

Non la si può far passare liscia perché altrimenti tutti
coloro che meditano la fuga avrebbero l’esempio positivo da
seguire prontamente, ma non la si può neanche metter giù dura altrimenti ti ritrovi
il vecchio covo dei pirati che ti fa guerra fiscale, finanziaria,
spionistica e diplomatica in casa ed in giro per il mondo. Ma l’idea di
un pareggio è probabilmente diversa tra il punto di vista UE e quello
UK, quindi c’è da pareggiare anche i punti di vista sul concetto di
pareggio sebbene non è detto che le tue 27 teste abbiano la stessa idea
del concetto di pareggio.

2) Russia: hai importato i baltici e quelli
dell’Est perché il mercato ragiona in termini di quantità, più si è
meglio è. Ma anche in termini di differenza, più c’è differenza nel
sistema cosiddetto capitalista meglio è, perché il profitto è
concettualmente proprio una differenza. Ma se questa annessione ha
“funzionato” sul piano economico permettendoti di importare mano d’opera
a basso costo, permettendoti di de-localizzare, aprendosi ai tuoi
succosi investimenti esteri ed all’espansione del tuo sistema bancario,
non funziona sul piano geopolitico. Qualora tu volessi perseguire il tuo
vantaggio naturale, ovvero fare un sistema biunivoco coi russi in cui
loro ti vendono energia e tu gli vendi tutto il resto che loro ti
comprano coi soldi che gli hai dato per l’energia, non puoi.

3) Turchia:
ti sei illusa di poter tenere buona e calma la penisola anatolica
promettendogli sine die un matrimonio che non avevi nessuna intenzione
di fare poiché in verità volevi solo fare sesso ovvero scambio dei
fluidi vitali (scambio economico-finanziario) sfruttando il fatto che
gli americani te la tenevano ingabbiata nella NATO. Nel mentre, la
ragione geopolitica ha sopravanzato la ragione economica e la Turchia ha
schivato un coup d’état, per poi riallinearsi sull’asse Mosca –
Teheran. Su questo piano non hai più alcun fascino attrattivo, ma in
compenso loro ti tengono per le palle ricattandoti coi migranti.

4)
Medio Oriente: da quelle parti ormai tutti si barcamenano tra americani,
russi e cinesi e tu conti quanto il due di coppe a briscola quando
regna bastoni. Al massimo, puoi andare a vendere un po’ d’armi per
raccattare qualche investimento dei fondi sovrani dei paesi che poi
finanziano la radicalizzazione degli islamici che hai a casa.
Praticamente finanzi la tua stessa destabilizzazione stante che con le
armi che gli vendi fanno guerre che producono migranti che tanto ti
imbarazzano.

 5) Nord Africa: poiché nei sacri principi fondativi
dell’Unione in quanto mercato c’è il concetto di concorrenza, non hai
avuto alcun imbarazzo a permettere che i francesi e gl”inglesi
scompaginassero la Libia a detrimento del socio italiano. Ti ritrovi,
così, un comodo canale di passaggio per flussi migratori che non vuoi
avere, flussi migratori solo in parte arabi e per maggior parte
africani. Africa che raddoppierà la sua popolazione nei prossimi
venti/trenta anni.

 6) USA: avevi pensato di fare una unione economica
perché quello era il gioco imposto al mondo dal croupier del tavolo ma
oggi il croupier ha cambiato idea e dalla ragione monopolare quindi
globalista, sta prendendo atto che il tavolo sta diventando multipolare e
sta quindi passando ad una logica di competizione tra nazioni. Tu non
gli piaci: costi un sacco di soldi, fai concorrenza con merci migliori,
fai concorrenza valutaria, proteggi un suo concorrente decisivo: la
Germania. Manca solo che fai arrabbiare sul serio gli inglesi e ti
ritrovi in guerra valutaria e finanziaria con l’intero asse
anglo-sassone. In più rischi di finire nel mirino del nuovo “asse del
male” visto che libero-globalista sei rimasta solo tu e la Cina. 

Insomma, pensavi di aver fatto un affare quando tutto il mondo sembrava
essersi messo a fare affari. Ora il mondo si sta mettendo a fare altri
tipi di affari, gli affari inter-nazionali ma tu non sei una nazione e
non sei uno Stato. Non lo sei e non lo potrai mai essere perché sei una
unione di mercato e la logica con cui si fa un gioco non è la stessa che
vige in un altro gioco. Sei come gli invitati ad un party, maschi e
femmine in giacca e cravatta, tacchi e minigonne che finisce a giocare
una partita di rugby: un incubo. Sarebbe anche divertente osservarti
annaspare nel fango, se non si fosse della partita.

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Fonte: Pagina Facebook di Pierluigi Fagan 

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