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'Occhio a quell''annuncio di lavoro'

'Occhio a quell''annuncio di lavoro'
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30 Settembre 2009 - 14.08


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job_opportunitydi Anna Ferrigno – da dazebao.org

NAPOLI – Con molta probabilità chi ha perso il lavoro, e chi ne cerca uno, utilizzerà il web per la sua ricerca. I siti che offrono annunci di lavoro gratuiti sono moltissimi e per tutti i tipi. Ma attenti, perché non sempre dietro un”allettante offerta si nasconde un vero affare.

 

profittevoleIn questi anni sono aumentati i casi di truffa da “annuncio di lavoro”, ragione che ha indotto i principali portali del settore a stilare un breve vademecum per difendersi.

Il sito lavoratorio.it, in un documento scaricabile liberamente, lancia delle direttive per individuare nella pila chilometrica delle offerte di lavoro quella imperfetta. Si parte col dire che le inserzioni anonime, ossia quelle dove non compare il nome dell”azienda o chi per lei, vanno già lette con diffidenza. Solo le agenzie di lavoro interinale possono diffondere annunci in anonimato, però in questo caso ne sono direttamente responsabili. Il problema sorge quando ci troviamo di fronte a uno dei tanti portali presenti sul web che raccolgono centinaia di annunci di lavoro.

Ammesso che se da un lato è impossibile controllare ogni singola inserzione dall”altro lato però è possibilissimo imparare a difendersi contro quelle che puzzano di truffa. Diffidare in primis dagli annunci di lavoro incomprensibili: quando non si capisce la mansione da svolgere o chi è l”azienda o l”imprenditore richiedente o manca un qualsiasi riferimento telefonico. È chiaro che molte inserzioni sono veritiere e che forse dietro un”apparente imperfezione si nasconde solo un difetto di comunicazione. Ma se ci si imbatte in un “cercasi credit manager o brand manager” sarebbe anche opportuno capire di che lavoro si tratta, quali saranno i compiti da svolgere, e quanto si verrà pagati. Tutti questi vuoti informativi rendono la ricerca di lavoro molto difficile nonostante il web sia nato per semplificare le cose.

Accanto a inserzioni che dicono poco ci sono quelle invece che parlano troppo, come nel caso di annunci con un testo talmente lungo e persuasivo da farlo sembrare una pubblicità più che un”inserzione di lavoro. Aggiungiamoci che sempre più spesso vengono richieste una serie di abilità, oggi definite skill, così generiche da oscurare il messaggio di partenza.

Cosa vuol dire bella presenza? Richiesta indirizzata soprattutto alle donne. La bellezza è soggettiva, e ha canoni diversi a seconda dell”occhio di chi guarda. Un annuncio che prevede la bella presenza per lavori non di modella o che includa un età massima di 26 anni si presta a essere letto con un bel punto interrogativo, senza contare che è una palese violazione della Costituzione, che vieta discriminazioni in base al sesso o all”età. Per non parlare della famosa frase: “siamo una realtà giovane e dinamica”. Che significato può avere per una persona che ha 50 e passa anni e cerca un impiego la parola “azienda giovane”?

Queste subdole discriminazioni sono un problema molto italiano. Salterellando dall”Italia al Regno Unito, ma anche in paesi orientali, come l”India ad esempio, si notano differenze enormi rispetto ai nostri annunci di lavoro. Sul sito jobserve.co.uk la retribuzione è segnata a parte e le competenze richieste sono molto chiare e semplici. Nel Bel Paese la maggior parte delle inserzioni invece mancano di un”accurata informazione sul tipo di contratto offerto e la retribuzione proposta. Gli esperti del settore invitano a diffidare di pubblicazioni simili. Ma nonostante ciò, e di sottobanco, sconsigliano di chiedere prima quanto verrà pagata la propria professionalità. Quasi a sottolineare quella posizione di forza che le aziende che offrono lavoro hanno sul mercato. Eppure le imprese lamentano di non trovare professionalità adeguatamente competenti. E la ricerca continua…

Fonte: QUI.

 

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