'A 40 anni dall''Autunno Caldo' | Megachip
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'A 40 anni dall''Autunno Caldo'

'A 40 anni dall''Autunno Caldo'
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5 Novembre 2009 - 00.39


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corteo_69_01gdi Sergio Cararo, Fabio Ciabatti, Marco D”Ubaldo.

 

A quaranta anni dall”Autunno Caldo del ”69, sabato 7 novembre a Roma si terrà una giornata di confronto, testimonianze, analisi sulla stagione di lotta ed emancipazione che dichiarò i lavoratori e i salari variabili indipendenti dal capitale e li rese protagonisti del cambiamento di un”epoca.

 

Ci è sembrato decisamente opportuno che gli attivisti, i militanti, gli intellettuali che non hanno abdicato al conflitto di classe prendano di nuovo la parola sull””Autunno Caldo” del 69 a quarant”anni dall”evento che segna il punto più alto dell”anomalia italiana.

L”autunno caldo è caratterizzato sicuramente dall”irruzione sulla scena politica del movimento operaio emerso dalla rincorsa dell”Italietta all”industrializzazione e dalla immigrazione interna che riempì le città-fabbrica del nord di immigrati meridionali. Non solo. L”autunno caldo segna anche la “proletarizzazione” del ”68 studentesco che, lasciato a se stesso, avrebbe potuto limitarsi a dare protagonismo politico alle ambizioni della nuova borghesia italiana in sofferenza rispetto all”arretratezza della borghesia tradizionale e al moderatismo culturale e politico dominanti fino agli anni sessanta.

L”entrata in scena dell”autonomia operaia (intesa come coscienza di sé di migliaia di operai, maturata a partire dalla propria concreta condizione di sfruttamento, al di fuori e contro la mediazione delle organizzazioni “ufficiali” del movimento operaio) e il condizionamento del conflitto su scala internazionale (Vietnam, movimenti di liberazione nel terzo mondo etc.), innestarono sul ”68 studentesco un valore aggiunto politico e sociale che rese non più utopistica agli occhi di milioni di persone l”opzione rivoluzionaria nel nostro paese. Che questa fosse realizzabile o meno è tutt”altra cosa che potremo e dovremo continuare a discutere nel tempo.

Riteniamo che oggi chi è ancora è attore del conflitto sociale e non rinuncia alla sua indipendenza dalle compatibilità politiche, economiche, culturali del capitale, non possa che riconoscere le radici di gran parte della propria storia nell”autunno caldo del ”69.

Azzardiamo dunque una rivendicazione collettiva di quella esperienza e una sua continuità critica sul piano dei riferimenti culturali e politici. Sappiamo che esistono idee e analisi postume diverse. Per queste ragioni pensiamo che una giornata di discussione, confronto ed anche testimonianze dei protagonisti di quella stagione possano rivelarsi utili non solo per rivendicare un passato che è nostro ma anche per iniziare a costruire un presente che ci veda capaci inserire le nostre battaglie rivendicative e sindacali quotidiane in un orizzonte complessivo all”altezza delle sfide dei nostri tempi, quell”altezza cui seppe innalzarsi la storia di chi osò chiedere tutto.

La giornata di discussione si terrà sabato 7 novembre dalle 10.00 alle 18.00 a Roma, all”ex mattatoio di Testaccio (entra via Monte Testaccio 22)

Sono previsti interventi e testimonianze di Riccardo Bellofiore, Piero Bernocchi, Sergio Cararo, Mauro Casadio, Fabio Ciabatti, Sergio Dalmasso, Marco D”Ubaldo, Giorgio Ferrari, Giorgio Gattei, Antonio Mariti, Vincenzo Miliucci, Enzo Modugno, Alfonso Natella, Gabriele Polo, Franco Russo, Amedeo Timperi, Luciano Vasapollo. Una relazione sarà dedicata alle riflessioni sull”Autunno Caldo di Marco Melotti, recentemente deceduto.

Il meeting è stato organizzato dalla redazione di Contropiano; dalla Confederazione Cobas; dal collettivo Vis a Vis e dal comitato di quartiere Alberane.

 

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