‘di Francesco Sellari – dazebao.org.
Da oggi circa 30 mila lavoratori della Fiat Auto sono in cassa integrazione. La cig durerà due settimane. Fino al 7 marzo bloccato anche l”indotto della produzione di autovetture. La catena di montaggio ripartirà lunedì 8. Il provvedimento, quasi senza precedenti nella storia recente della Fiat, riguarda gli operai di Mirafiori, Cassino, Pomigliano, Melfi, Termini Imerese e la Sevel di Castel di Sangro.
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L”azienda lo aveva annunciato il 26 gennaio, motivando la decisione con il calo degli ordinativi a inizio 2010 e la conseguente necessità di ridimensionare la produzione. Il calo sarebbe imputabile al mancato rinnovo degli eco-incentivi statali, una scelta confermata dall”esecutivo dopo il vertice spagnolo dei ministri europei dell”Industria, lo scorso 9 febbraio.
L”annuncio della cassa integrazione arrivò dopo la notizia che la Fiat avrebbe distribuito un dividendo, relativo al 2009, di 237 milioni di euro per gli azionisti. Ora la cig parte dopo che due giorni fa si è venuto a sapere che Sergio Machionne, Luca Cordero di Montezemolo, e Jonh Elkann, rispettivamente amministratore delegato, presidente e vicepresidente, guadagneranno complessivamente oltre dieci milioni di euro per aver raggiunto gli obiettivi di bilancio 2009. Rispetto l”anno scorso aumenteranno di un terzo i loro compensi, se l”assemblea degli azionisti del 26 marzo approverà . Insomma, la Fiat ci mette del suo per non farsi ben volere agli occhi dell”opinione pubblica.
Sono cifre inimmaginabili per chi, con una settimana di cassa vedrà il suo salario, già tra i più bassi d”Europa, assottigliarsi ulteriormente. Di circa 100 euro, secondo Giorgio Airaudo della Fiom Cgil di Torino. “La cig partita oggi per due settimane – ha affermato l”esponente sindacale – credo sia solo l”inizio di altre cig che si susseguiranno. In assenza d”incentivi in tutt”Europa il mercato si contrae e la Fiat ha già detto che adeguerà i volumi al mercato”. Ed ha aggiunto: “temo che faremo più cassa integrazione quest”anno rispetto all”anno scorso”.
Il “fronte Fiat” è aperto su più versanti. Questa mattina, nuova assemblea alla Fma di Pratola Serra, presenti circa 300 operai. L”assemblea ha condannato l”intervento delle forze dell”ordine di sabato notte e domenica mattina per rimuovere il blocco ai cancelli. Nella fabbrica in provincia di Avellino sono a rischio circa 600 posti per la riconversione di Pomigliano: la Fma fa i motori per l”Alfa che ora si produce solo a Cassino perché in provincia di Napoli è stata trasferita la Panda. Da novembre lo stabilimento è stato attivo solo una settimana. Da lunedì scorso gli operai hanno cercato di ostacolare il trasferimento dei macchinari verso altri stabilimenti. Ora sono di nuovo in presidio permanente fino al 26 febbraio, quando la vertenza arriverà al ministero dello Sviluppo Economico.
Una settimana dopo invece, il 5 marzo, a via Molise si scriverà un altro capitolo della vicenda di Termini Imerese. John Elkann intervenendo oggi ad una iniziativa in ricordo di Candido Cannavò, ad un anno della scomparsa, ha ribadito: “Su Termini Imerese abbiamo già detto tutto”. Parole che sono suonate come una smentita delle dichiarazioni del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che a Repubblica aveva detto “la Fiat ha già cambiato atteggiamento, ora e” più disponibile al dialogo”.
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Fonte: dazebao.org.
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