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DDL Lavoro: incostituzionale

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30 Aprile 2010 - 13.25


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articolodiciottodi Alessandro Cardulli – dazebao.org.

La legge passa al Senato.Comizio da strapazzo del ministro Sacconi con ridicole accuse all”opposizione. Il sindacato sosterrà i ricorsi alla Corte Costituzionale

ROMA – Con un comizio da strapazzo il ministro Sacconi ha tessuto le lodi di tutti coloro che hanno approvato la legge sul Lavoro.

Non ci si poteva attendere altro da uno come lui che considera carta straccia lo Statuto dei lavoratori e in particolare dell”articolo 18 ed ha annunciato che sta preparando un nuovo testo.

 

Il disegno di legge è stato approvato con 259 voti a favore, 214 contrari e 35 astenuti fra i quali i parlamentari dell”Udc e la piccola pattuglia di transfughi rutelliani . Il ministro, manco a dirlo, ha avuto parole di elogio per chi ha votato a favore e per gli astenuti mentre se l”è presa con le opposizioni che hanno dato battaglia, ancora pieno di livore per l”emendamento delPd approvato ieri che modifica l”articolo sull”arbitrato. Non è un caso che proprio dal fatto che il governo sia andato sotto è partita la caccia alle streghe, i “finiani”. Sacconi non sì è reso conto neppure di quanto la sua “orazione” pro disegno di legge fosse ridicola. Ha sostenuto infatti che nei tribunali c”erano troppe cause, che andavano a rilento, che bisognava accelerare i procedimenti. Insomma ha buttato il bambino e l”acqua sporca, come suo dirsi. Si vuole colpire il diritto del lavoratori a rivolgersi al giudice naturale per fare un favore al lavoratore stesso.

L”importanza della magistratura del Lavoro
Forse sarebbe necessario intervenire per mettere in grado gli uffici della magistratura del lavoro di funzionare al meglio proprio per garantire i diritti dei lavoratori. Ma di questo il ministro non vuol neppure sentir parlare. Per il suo capo, Berlusconi, i giudici dovrebbero dipendere dal governo e le leggi che riguardano la giustizia hanno un solo obiettivo: evitare a lui di essere processato. Con il voto della Camera la battaglia non è finita. Il testo che era stato rinviato dal Presidente della Repubblica con osservazioni proprio sul problema dell”arbitrato e sui risarcimenti ai lavoratori danneggiati dall”amianto ora passa al Senato.

I ricorsi al giudice bloccheranno l”attuazione
La Cgil che ha dato vita a numerose iniziative l”ultima delle quali il presidio davanti alla Camera, intende rafforzare la mobilitazione. ” Il disegno di legge- dice Guglielmo Epifani- rimane incostituzionale e qualsiasi ricorso al giudice del lavoro ne bloccherà l”attuazione. Lo Statuto dei lavoratori è figlio di valori della Costituzione: se si attacca lo Statuto si attaccano i fondamenti della Carta, non solo l”articolo uno, ma anche il passaggio dove si dice che non si può mettere sullo stesso piano chi lavora e chi assume: mettere sullo stesso piano chi non è uguale è il fondamento degli attacchi alla condizione di chi lavora”. “il governo ha fatto una legge così malmessa -conclude Epifani-che il presidente Napolitano l”ha rimandata alle Camere. E un emendamento presentato da Cesare Damiano, un ex ministro, già dirigente della Cgil, che apparentemente dice poco, avrà effetto.

Ogni ricorso al giudice del lavoro ne bloccherà l”attuazione: quando si vuole fare i furbi ci si attorciglia, meglio percorrere vie più ampie parlando con tutti”. La Cgil, come annunciato dal segretario confederale Fulvio Fammoni durante il presidio, sosterrà i lavoratori con ricorsi alla Corte Costituzionale e si attiverà per tutelare chi sarà costretto dalle aziende a scegliere l”arbitrato al posto del ricorso alla magistratura del lavoro. Il segretario della Flc, lavoratori della conoscenza, Mimmo Pantaleo, in una dichiarazione, ha sottolineato che la Cgil su questo terreno” non cederà e, se dovesse servire si potrebbe ricorrere anche allo sciopero generale.”

 

Fonte: dazebao.org.

 

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