'Cgil. L''Italia scende in piazza contro la manovra del governo' | Megachip
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'Cgil. L''Italia scende in piazza contro la manovra del governo'

'Cgil. L''Italia scende in piazza contro la manovra del governo'
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11 Giugno 2010 - 21.08


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cgilbandierestriscionidi Alessandro Ambrosin- dazebao.org.

In prima fila il pubblico impiego. Di Luccio, Cgil: “A rischio i diritti e la vita economica e sociale dei cittadini”, Cantone, Spi Cgil: “un peggioramento delle condizioni delle persone e quindi dei servizi essenziali per un Paese moderno e civile”. Dettori, Fp Cgil: Continueremo a batterci per i nostri diritti”. Pantaleo, FLC Cgil: “Il governo fa cassa con gli stipendi dei lavoratori”

ROMA – Hanno già assicurato la loro presenza tantissime persone che non vogliono rinunciare alla manifestazione di questo sabato a Roma. Nemmeno il caldo tropicale che sta attraversando la penisola ha scoraggiato i lavoratori, i pensionati, i precari che non vogliono assolutamente mancare a questa importante iniziativa contro la manovra del governo Berlusconi. “Tutto sulle nostre spalle” è lo slogan che alle 15 del pomeriggio aprirà il corteo  che si snoderà per le vie del centro storico di Roma attraversando Piazza Barberini, Via Sistina, Viale della Trinità dei Monti e, infine, Viale Gabriele D”Annunzio per arrivare in Piazza del Popolo, dove interverranno  il segretario generale della FLC CGIL, Domenico Pantaleo, la segretaria generale della FP CGIL, Rosanna Dettori, e per concludere il segretario generale Guglielmo Epifani.

La Cgil ha fatto sapere che già dalla mattina in Piazza del Popolo saranno allestiti cinque gazebo monotematici. Le categorie della Funzione Pubblica e della Funzione dei Lavoratori della Conoscenza FLC, il mondo della sanità e delle autonomie locali, quello della giustizia, della protezione civile e dei vigili del fuoco, insieme al mondo della scuola, dell”università e della ricerca, illustreranno ai cittadini gli effetti dei tagli operati dalla manovra sui servizi ai cittadini. Il tutto condito da animazioni teatrali che prenderanno vita nella storica piazza romana. Insomma un evento, che riguarda proprio tutti e al quale sarà difficile rinunciare.

Come  spiega a Dazebao Marco Di Luccio, responsabile del Dipartimento organizzazione della Cgil: “Ad oggi, la partecipazione si annuncia molto significativa. Sarà una manifestazione importante, una prima risposta di massa alla iniqua manovra del governo che precede la mobilitazione dello sciopero generale previsto per il prossimo 25 giugno. Le notizie che abbiamo riguardano oltre 500 pullman da tutta Italia, senza contare la massiccia presenza dei lail settore più colpito, ma la scure dei tagli decisi dal governo si abbatterà su tutte le fasce sociali deboli, anziani e pensionati. Ridurre drasticamente – precisa il responsabile della Cgil – le risorse per le regioni e per gli Enti locali, significa ridurre inevitabilmente i servizi e le prestazioni essenziali, quali trasporti, mense, asili e assistenza ai portatori di handicap. Sanità, scuola e ricerca sono tra le voci di spesa più colpite.”
Ma non finisce qui. Di Luccio definisce penalizzante la manovra non solo dal punto di vista economico e sociale, ma anche per ciò che riguarda i diritti.
“Si tenta, infatti, – continua l”esponente sindacale – di smantellare lo Statuto dei lavoratori, colpendo i diritti essenziali a partire dall”articolo 18.”

E non mancano le critiche nei confronti del disegno legge  appena passato al Senato. “Con la legge sulle intercettazioni – ribadisce Di Luccio – si tenta di scardinare il sistema di garanzie democratiche che riguardano tutti i cittadini. Di fatto si impedisce ai magistrati  di svolgere le indagini copntro la criminalità e si elimina il diritto di informare e di essere informati. Con questa legge – conclude Di Luccio – non si difende la privacy, ma solo qualche personaggio eccellente. Insomma si tratta di leggi ad personam che servono esclusivamente al presidente del Consiglio. La nostra battaglia punta a difendere la Costituzione. Proprio come recita l”articolo 1: L”Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.

La manifestazione – sottolinea anche Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil –  è contro una manovra sbagliata, per i diritti del lavoro e delle persone e per il futuro del paese. Per questo -  conclude Fammoni – il no alla legge sulle intercettazioni, la richiesta di tutele per il lavoro, non oscurare i temi del lavoro sono per la Cgil punti centrali della manifestazione di domani, dove si coniugherà in modo evidente lo slogan no ai tagli e no ai bavagli”.

Un altro segnale allarmante arriva dal segretario generale Spi-Cgil, Carla Cantone, che ha espresso forti preoccupazioni per l”effetto che il drastico taglio delle risorse produrrà sui cittadini. “Le decisioni del governo, se non saranno cambiate, si trasformeranno in un peggioramento delle condizioni delle persone e quindi dei servizi essenziali per un Paese moderno e civile e aumenteranno le disuguaglianze”.

Dello stesso parere anche Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp Cgil che punta il dito sull”innalzamento a 65 anni dell”età pensionabile delle donne nel pubblico impiego. “Il Governo deve sapere che non ci fermeremo – afferma Dettori -  e ci batteremo per riconquistare il diritto al rinnovo del Contratto Nazionale e alla contrattazione integrativa sui posti di lavoro, per sboccare il turn over, per ripristinare gli scatti in tutti i settori della conoscenza, perché non siano licenziati i precari.”

“Un pesantissimo e inaccettabile attacco ai lavoratori” è il commento di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL. “Il governo mette le mani nelle tasche dei lavoratori, facendo cassa con i loro stipendi”, ribadisce l”esponente della Cgil. ” Il risultato di questi interventi sarà un impoverimento delle retribuzioni, che colpirà soprattutto i più giovani. Noi non ci fermeremo e utilizzeremo tutti i mezzi a nostra disposizione per modificare queste norme inique e illegittime.”
Insomma i sacrifici vanno fatti, ma da tutti. In questa manovra, invece, solo una parte del Paese pagherà sulla propria pelle le scelte scellerate del governo Berlusconi.

 

 

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