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Pomigliano. Le tute blu a difesa del lavoro, dei diritti e della libertà di stampa

Pomigliano. Le tute blu a difesa del lavoro, dei diritti e della libertà di stampa
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2 Luglio 2010 - 16.09


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fiat-pomiglianodi Giuliano Pennacchi – dazebao.org.

Assemblea Fiom, 700 delegati delle aziende Fiat e della fabbriche del mezzogiorno. Landini, “Pronti a riaprire la trattativa se Fiat rispetta le leggi”

Pomigliano cinema Gloria, il clima è caldo e non solo per la calura della giornata. Più di 1500 lavoratori, provenienti da tutta Italia occupano tutte le poltroncine del locale che sono, comunque, solo 700. Solidarietà. E” questa che si sente nell”aria, attorno alle lavoratrici ed ai lavoratori di Pomigliano; un aiuto espresso dalla delegazione di migranti di Rosarno, che si stanno battendo per i diritti e contro moderne forme di schiavitù;

un sostegno concreto manifestato, anche, da Enzo Colimoro, segretario dell”Associazione della Stampa della Campania, che ha paragonato il mestiere del giornalista a quello dell”operaio: entrambi risultano essere sempre più precari.

Maurizio Landini, segretario nazionale della FIOM-CGIL, nella sua introduzione esordisce dando atto al coraggio dei lavoratori di Pomigliano. Infatti, quando si subisce un ricatto, come quello messo in campo dalla Fiat, che riguarda l”esistenza dei singoli, risulta difficile prendere le decisioni. A Pomigliano i lavoratori hanno dimostrato coraggio.

La battaglia a difesa dei diritti, contro gli accordi separati, contro la manomissione della Costituzione ha dato forza allo sciopero del 25 giugno. I lavoratori e la Fiom-Cgil intendono coniugare la difesa del lavoro con quella dell”informazione, in un abbraccio, molto più che simbolico, con la manifestazione che si tiene oggi a Roma, a Piazza Navona.

Landini, inoltre, ha rimarcato la piena disponibilità della Fiom ad una ripresa della trattativa (fatto salvo che non vi possa essere uno scambio tra diritti e lavoro). La Fiat deve assumersi la responsabilità di riconvocare le parti; l”azienda si gestisce meglio con il consenso di tutti.

Il Governo, invece, di esercitare una funzione terza, da arbitro, è stato in campo contro il sindacato i lavoratori. Nel nostro Paese, così accade come in altri stati europei, occorrerebbe una nuova politica industriale, un intervento pubblico e produzioni innovative, a partire dall”auto elettrica.

Il segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha annunciato che lunedì 5 luglio 2010 saranno presentate alla Camera dei Deputati, a Roma, le oltre centomila firme raccolte in calce ad una proposta di legge sulla democrazia sindacale nei luoghi di lavoro.

Gli interventi

Sonia Roberti dell”Indesit di Bergamo trovato subito analogie tra la vicenda di Pomigliano e la vertenza della sua azienda. L”Indesit ha annunciato la chiusura di due stabilimenti al Nord e lo stravolgimento del contratto nazionale.

Eugenio Giordano, dell”Alenia di Pomigliano, ha sostenuto che coinvolgere le fabbriche di tutta Italia nella manifestazione di oggi ha rappresentato un primo passo per costruire un nuovo movimento dei lavoratori, che ritorni ad essere protagonista nel Paese.

Claudio Mazzaro, di Eutelia di Napoli ha denunciato la latitanza del Governo. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, annunciò a dicembre 2009 di volere ricevere i lavoratori per affrontare i nodi della vertenza. Sono passati sette mesi, ma le maestranze dell”Eutelia stanno aspettando ancora quell”incontro.

Laura Serra della Lamse di Melfi (indotto Fiat), ha sottolineato come Marchionne vorrebbe sperimentare nel Mezzogiorno un nuovo modello sociale, con una competizione tra lavoratori.

La segreteria nazionale della Cgil: Dai lavoratori di Pomigliano una scelta equilibrata. Vincenzo Scudiere, della segreteria confederale della Cgil, ha ribadito il pieno appoggio del maggior sindacato italiano, alla volontà della Fiat di investire al Gian Battista Vico.

La Cgil è impegnata, da tempo, ad individuare strade alternative per l”uscita dalla crisi economica. A Pomigliano, quindi, devono essere confermati i 700 milioni di euro previsti per il riadequamento dello stabilimento e per permettere la produzione della nuova Panda. Allo stesso tempo, il segretario nazionale della Cgil, ha sottolineato come non sia accettabile ledere diritti previsti dalla Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori. Il confronto ed il consenso sono stati parti integranti delle relazioni industriali della storia del nostro Paese e con questi principi i lavoratori e le imprese hanno contribuito allo sviluppo della nostra economia. Presenti a Pomigliano delegazioni della Fiom di Parma, del Consiglio di fabbrica della Merloni di Nocera Umbra, dell”Iveco di Suzzara, della Fiom di Siracusa, della Dalmine di Bergamo e di tantissime altre realtà produttive.

Il documento conclusivo dell”assemblea ha indetto il lancio, in tutte le grandi città d”Italia, di assemblee aperte alle forze politiche e sociali sul tema del lavoro e dei diritti, con una tappa conclusiva da tenersi a Roma, in Piazza Montecitorio, a fine luglio.

 

FONTE: dazebao.org.

 

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