Quando l'aspirante insegnante alza la testa | Megachip
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Quando l'aspirante insegnante alza la testa

Quando l'aspirante insegnante alza la testa
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14 Ottobre 2010 - 22.50


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niente-soldidi Giovanna Cosenza.

Mi scrive Giulia:

«Gentile professoressa Cosenza, mi chiamo Giulia XY e mi sono laureata in Lingue e Letteratura Straniere all”Università di Bologna. Ho avuto il piacere di ascoltarla alla presentazione del libro di Peppino Ortoleva Il secolo dei media e di lì in poi ho sempre seguito il suo blog. Le scrivo perché voglio raccontare la mia esperienza sul lavoro non retribuito.

Qualche settimana fa, sono stata contattata da una scuola privata parificata della mia zona, che mi ha proposto di insegnare Lingua e Letteratura Inglese presso il loro Liceo Scientifico. Il “colloquio” si è svolto con la preside che, in presenza di due insegnanti di quella scuola, mi ha testualmente detto che la loro “filosofia” è quella di non pagare nessuno, e che io avrei dovuto insegnare in 5 classi per un totale di 18 ore settimanali.

Poi niente di libri di testo perché “sa come sono ”sti ragazzi, non è che puoi pretendere chissà cosa; poi ti organizzi tu, ti scarichi i programmi, cerchi libri e a loro distribuisci delle fotocopie”. La sola cosa che “non mi avrebbe tolto nessuno” erano i famigerati 12 punti validi per il punteggio che devono accumulare gli insegnanti.

Io al momento sono rimasta senza parole; o meglio, le parole le avevo, però ho preferito non dire nulla, e spiegarmi poi via mail e al telefono, quando mi hanno richiamato. Non mai pensato di accettare una simile proposta, mai, e credo che non ci sia bisogno di spiegare perché.

Sono, invece, molto orgogliosa di aver rifiutato. Eppure, quando racconto questo episodio, mi sento sempre domandare come mai non ho accettato e vengo anche rimproverata, perché “almeno poi lo potevi scrivere sul cv” e “eh, c”è gente che non riesce a insegnare e paga per farsi dare 12 punti, e tu.”.

Sono anche stata dal sindacato (CGIL) che mi ha confermato che quei docenti vivono in uno stato di “terrore” e non denunciano mai nulla. Non alzano la testa da anni.

Io sono avvilita, amareggiata e indignata, perché credo fermamente che, se la scuola non avesse trovato insegnanti disposti a farsi ricattare con 12 punti, questa situazione non esisterebbe e gli insegnanti sarebbero giustamente pagati.

Dimenticavo di dirle che, naturalmente, pur non percependo un euro, bisogna anche firmare qualcosa tipo una busta paga, ora non so esattamente.

Le chiedo scusa per essermi dilungata. Le auguro una buona domenica e un buon lavoro, e grazie per il blog e per aver letto l”e-mail.

Cordialmente, Giulia»

Mi piacerebbe che qualcuno degli insegnanti di quella scuola avesse prima o poi il coraggio di denunciarla, adducendo prove circostanziate.

Non credo ci sia altro da aggiungere. Ragazzi, fate come Giulia!

 

Fonte: http://giovannacosenza.wordpress.com/2010/10/14/quando-laspirante-insegnante-alza-la-testa.

 

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