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Non solo metalmeccanici: lettera alla FIOM

Non solo metalmeccanici: lettera alla FIOM
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14 Gennaio 2011 - 21.41


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travalludinnuSiamo i delegati Filctem-Cgil delle RSU di due multinazionali farmaceutiche con sede a Verona (GlaxoSmithkline e Aptuit). Consideriamo l”accordo separato di Mirafiori un evento di gravità inaudita. Desideriamo perciò esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori della Fiat e ai delegati Fiom- Cgil, e la nostra sentita ammirazione al gruppo dirigente della Fiom che con coraggio e determinazione sta ricordando a tutti che non dobbiamo sentirci obbligati a subire la logica del ricatto. Sappiamo cosa significa essere colpiti dalla minaccia della perdita del lavoro che è indispensabile per vivere e fondamentale per la propria dignitosa realizzazione nella società. Lavoriamo in un”azienda che poco meno di un anno fa ha annunciato la decisione di chiudere un importante centro di ricerche con circa 500 dipendenti. Abbiamo visto da vicino gli sguardi carichi di disperata rassegnazione di tanti colleghi che pensavano fosse impossibile contrastare le scelte di una potente multinazionale.

Ciò nonostante ci siamo battuti per trovare una soluzione che salvaguardasse il posto di lavoro e la dignità delle persone. La vertenza del centro ricerche Glaxo si è conclusa positivamente perché il sito è stato rilevato da un”altra impresa (Aptuit) e le condizioni di lavoro sono state oggetto di una trattativa conclusa con un accordo che garantisce il mantenimento dei diritti e delle conquiste contrattuali.

La nostra esperienza sindacale è diversa dalla vostra anche perché abbiamo a che fare con una controparte più rispettosa del ruolo del sindacato e più incline alla ricerca di mediazioni che allo scontro frontale.

Ma questo non ci fa cadere nella pericolosa illusione che la vicenda Fiat non ci riguardi. L”accordo di Mirafiori, che fa seguito all”altrettanto inaccettabile accordo di Pomigliano, ci riguarda eccome e ci colpisce tre volte.

Ci colpisce come lavoratori perché pensiamo di essere in presenza di un attacco gravissimo ai diritti e alle conquiste di civiltà del movimento sindacale che inizia in un punto per poi propagarsi come una malattia contagiosa a parti sempre più consistenti del mondo del lavoro.

Ci colpisce come delegati sindacali per l”indegna cancellazione della libertà dei lavoratori di scegliere democraticamente i propri rappresentanti e per l”umiliante riduzione del ruolo di delegato a persona nominata dalle organizzazioni sindacali gradite alle controparti.

Ci colpisce come cittadini che hanno a cuore la democrazia e che vorrebbero continuare ad abitare in una repubblica democratica fondata sul lavoro anziché assistere alla sua progressiva demolizione attraverso l”imposizione di cosiddetti accordi sindacali che qualcuno definisce innovativi.

Ma a noi riesce difficile comprendere cosa ci sia di innovativo in un accordo che, cancellando le rappresentanze democratiche nei luoghi di lavoro, ricalca la trama di un vecchio accordo datato 1925 tra la Confederazione dell”Industria e i sindacati fascisti con il patrocinio del governo Mussolini.

Non vogliamo rassegnarci ad assistere come spettatori impotenti a questa deriva e non vogliamo lasciarvi soli.

Vorremmo impegnarci, nei limiti delle nostre possibilità, per sostenere la vostra battaglia.

La Filctem Cgil di Verona parteciperà con una sua delegazione alla manifestazione del 28 gennaio.

E” nostra intenzione prendere contatto con le strutture territoriali della Fiom e della nostra categoria per valutare come partecipare alle ulteriori iniziative che verranno intraprese.

Per concludere, vogliamo ricordare le parole pronunciate nel 1924 al congresso nazionale Fiom dal suo segretario generale Bruno Buozzi: «Quale sarà la politica fascista nei riguardi delle nostre organizzazioni non è possibile dire. Può darsi che tutto ciò miri a rendere del tutto impossibile la vita alle organizzazioni sindacali libere. Di fronte a ciò una assicurazione possiamo dare ai nostri aderenti, ed è questa: quand”anche perseguitati e ridotti a poche decine di soci, terremo alto il prestigio della Fiom e non piegheremo la sua immacolata bandiera». Quella bandiera è anche la nostra bandiera.

Il nostro sogno è che tutta la CGIL, con tutte le sue categorie, con tutti i gruppi dirigenti, gli iscritti e i simpatizzanti, sappia raccogliersi sotto questa bandiera senza alcuna esitazione.

Speriamo con fiducia che questo sogno non resti confinato nel mondo dei sogni. Per non doverci svegliare un giorno o l”altro ritrovandoci tutti più soli e più poveri in un mondo povero di libertà e di giustizia.

Antonio Crispino, Patrizia Cerizza, Maria Fabbri, Riccardo Filippini, Massimo Moratto, Corrado Navarro, Raffaele Palomba, Paolo Pelizzari, Luciana Romanelli, Lucia Rotta.

 

 

 

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