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Per difendere il lavoro

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6 Giugno 2012 - 07.32


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miroglio 20120606tratto da L”informazione di RBE

Quasi 150 lavoratori dell”ex stabilimento del gruppo tessile Miroglio di Ginosa, in provincia di Taranto, sono arrivati oggi dalla Puglia in Piemonte, su tre pullman dopo un giorno intero di viaggio: oltre mille chilometri per raggiungere la sede della società, ad Alba (Cuneo) per chiedere “di ritirare i provvedimenti di messa in mobilità che riguarda 225 dipendenti”.

Con i lavoratori ci sono sindacalisti ed amministratori pubblici tra cui i sindaci dei Comuni di Ginosa e Laterza. “La Miroglio ha 13 mila dipendenti nel mondo – ha dichiarato uno dei lavoratori di Ginosa – e ne vuole licenziare poco più di 200, senza pensare che quasi tutti sono lavoratori con meno di 40 anni con figli a carico e mutui da pagare”.

I lavoratori della Miroglio, che nel 2004 chiuse un altro stabilimento in Puglia, a Castellaneta, sempre nel Tarantino, hanno già organizzato una protesta a Ginosa il 26 maggio. Per la trasferta ad Alba avevano invitato anche il Presidente della Regione Nichi Vendola che ha risposto di “non poter essere fisicamente vicino a loro” poiché in agenda ha “diversi impegni istituzionali”. La richiesta che i lavoratori faranno è quella di prorogare la cassa integrazione e ritirare la mobilità, la cui procedura è stata già aperta dall”azienda e diverrà effettiva dal 7 luglio. A partire da questa data, infatti, i 225 operai (che sono soprattutto di Ginosa, Laterza e Castellaneta) saranno di fatto licenziati dopo tre anni di cassa integrazione e una vertenza lunga quaranta mesi nata con la chiusura dei due stabilimenti: prima Castellaneta e poi Ginosa ai primi di marzo del 2009.

Ma questa mattina insieme ai lavoratori pugliesi hanno manifestato anche lavoratori albesi in particolare del gruppo “il Collettivo“. Due di questi, Pinuccia e Jack, sono stati arrestati dalle Forze dell”Ordine e sono stati dati loro i domiciliari. La motivazione: essersi rifiutati di consegnare i documenti per l”identificazione.

I due complessi pugliesi erano nati negli anni ”90 con le agevolazioni dei fondi pubblici (legge 181) per la reindustrializzazione delle aree colpite dalla crisi siderurgica. La crisi di mercato, la concorrenza internazionale e la delocalizzazione di diverse unità produttive Miroglio all”estero hanno fatto sì che per i due complessi pugliesi non vi fosse più spazio. In questi mesi diverse sono state le proposte alternative presentate ai tavoli della Regione Puglia e dei ministeri dello Sviluppo economico e del lavoro. Tra queste quella di un”azienda che voleva riconvertire l”area Miroglio nella produzione di impianti fotovoltaici, progetto che però, dopo una prima istruttoria, non è stato ritenuto valido dalla Regione. Altre proposte avanzate quelle di un”azienda tessile di Prato, Marcolana, anch”essa finita nel nulla, e quella di un”azienda piemontese dell”agroalimentare, Barbero, che nella produzione di grissini e prodotti da forno avrebbe occupato una cinquantina di unità. Solo quest”ultima proposta è ancora formalmente in piedi ma nulla lascia ipotizzare una prossima e positiva conclusione. Di qui l”iniziativa dei lavoratori Miroglio che ormai davanti a loro non vedono altro che il licenziamento.

Questo il comunicato de “Il Collettivo” relativo ai fatti della mattina del 5 giugno ad Alba

Questa mattina 3 individui del collettivo si sono recati ad Alba, dopo aver saputo tramite un tam tam facebook, che si sarebbe svolto un presidio di piu di 200 persone, licenziate da Miroglio, negli stabilimenti pugliesi. Quindi, daccordo, con i compagni di Alba, abbiamo deciso di portare la nostra solidarietà ai lavoratori licenziati che giungevano, in 3 pullman, dopo 12 ore di viaggio, alcuni con le tende.

Dopo aver conosciuto dei compagni di Taranto, che ci esprimevano gratitudine per la solidarietà, abbiamo pensato di fare uno striscione solidale. Nemmeno il tempo di allargare lo striscione,e le FDO, si sono avvicinate tempestivamente e con aria non proprio tranquilla esigendo i documenti. Al rifiuto di qualcuno, perchè gia palesemente conosciuto dalle stesse FDO, sono iniziati spintoni, strattoni e varie cose che conosciamo, durante i quali la nostra compagna Pinuccia è stata buttatta per terra, e trattata in malo modo insieme a un altro compagno albese i quali sono stati ammanettati e portati via. I rimanenti, tra cui 3 nostri componenti, sono stati posti in stato fermo, aspettando le volanti, per essere condotti in caserma, insieme a dei compagni di Taranto, reclamandoci il fatto che non avessimo voluto fornire generalità, mentre avevamo gia tutti consegnati i documenti, o li avevamo in mano.

I primi a essere portati via sono stati i due compagni di Alba, in manette. Sono seguite altre tre volanti per portare noi, e i compagni Tarantini. In caserma, dopo la perquisizione per trovare “armi, esplosivi e strumenti di effrazione”, alla quali sono risultati tutti negativi tranne due persone, denunciate a piede libero per avere nello zainetto uno, una forbice da elettricista (che serviva a tagliare lo striscione), e l”altro un coltellino svizzero, utile per il campeggio in programma di fronte all”azienda. Dopo un paio d”ore in caserma, hanno iniziato a rilasciare andare le persone uno per uno. È anche giunta un ambulanza per Pinuccia, che lamentava dolori alla gamba, i quali tutti noi conosciamo, chiedendo di essere portata in ospedale. Cosa che il medico del 118 ha ritenuto non necessaria, pur essendo evidente il gonfiore alla gamba, anche dovuto alla caduta. Usciamo da questa mattina, in cui volevamo esclusivamente portare la nostra solidarietà, a chi viene trattato come una macchina e riposto all”evenienza, con un compagno denunciato per un paio di forbici, e altri due compagni agli ARRESTI DOMICILIARI (queste le ultime fonti).

Ci chiediamo come sia possibile, una reazione di questo tipo, nei confronti di chi non ha alcun reato imputabile e nemmeno si è rifiutato di fornire generalità. Tutti gli operai con la maglietta del sindacato si sono limitati a far cordone di spettatori e a suonare le trombette, tranne i 4 compagni tarantini, che sono infatti finiti con noi in caserma.

Fonte [dove è possibile ascoltare un”intervista a Pinuccia Cane del gruppo “il Collettivo“]”: http://rbe.it/news/2012/06/05/2-arresti-domiciliari-ad-alba-difronte-alla-miroglio/

 

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