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Uccisi dalla crisi?

“Uccisi dalla crisi”, “Famiglia suicida per la crisi”: questo è il modo con cui la stampa ha dato notizia della drammatica vicenda di Civitanova Marche.

Uccisi dalla crisi?
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8 Aprile 2013 - 07.04


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di Fabio Bentivoglio – Megachip.

“Uccisi dalla crisi”, “Famiglia suicida per la crisi”: questo è il modo con cui la stampa ha dato notizia della drammatica vicenda di Civitanova Marche. Nel corso dei funerali la popolazione ha proposto una lettura diversa, contestando le smarrite autorità presenti al grido di “omicidio di Stato” e “omicidio della politica”. Non erano ancora nemmeno comparse le cifre ufficiali sul milione di licenziati in un solo anno.

Per rispetto dei coniugi Dionisi è quantomeno doveroso inchiodare alle proprie responsabilità i protagonisti e i mandanti di quelli che si configurano come veri e propri sacrifici umani sull’altare di quel Dio uno e trino che ha il volto del Mercato, della finanza speculativa e dell’Europa (Fondo Monetario Internazionale, Banca Europea, Commissione Europea).


Con questo Dio, quelli che ci ostiniamo ancora a chiamare “partiti” hanno sottoscritto l’impegno a promuovere politiche economico-finanziarie che devono realizzare il pareggio di bilancio in tempi e termini tali da preannunciare una definitiva catastrofe sociale: la riduzione dei redditi della popolazione, soprattutto delle fasce più deboli, giovani compresi, al di sotto di soglie sostenibili, unitamente al venir meno di diritti, di un minimo di sicurezza sociale, e della possibilità stessa di produrre un reddito di cui vivere, questo è il tributo umano chiesto dal Dio della nostra epoca, che assume il volto del Fiscal Compact e del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità).

Siamo arrivati a un bivio crudele: o salvare banche, istituzioni finanziarie, speculazione e mercato, o salvare i diritti fondamentali dell’essere umano e della democrazia.

Le forze politiche (anche il partito della presidente della Camera Boldrini, presente ai funerali dei due coniugi) non hanno dubbi: si commuovono con le parole, ma le loro mani sottoscrivono impegni le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: ad oggi, sull’altare del Dio del nostro tempo, sono state sacrificate più di cento vittime (presentate come “suicidi”).

La tragedia di Civitanova Marche – cui purtroppo ne seguiranno altre-  Ã¨ un urlo straziante. Il vero valore assoluto, inderogabile, è preservare e proteggere la dignità umana, tutto il resto viene dopo.

Che certi rappresentanti della politica parlamentare abbiano almeno il buongusto di tacere e di non inquinare con la loro presenza momenti di profonda e dolorosa riflessione.


 

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