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di Giulietto Chiesa.
Incombe il referendum del 17 aprile e può accadere l”imprevisto. Così qualche settore dei servizi (il SISR, Sistema d”Informazione per la Sicurezza della Repubblica) informa il parlamento a maggioranza lanzichenecchi – nella relazione sulla “Politica dell’informazione e della sicurezza 2015â€, all”interno di un capitolo intitolato “La strumentalizzazione del disagio” – che esisterebbero “dinamiche proprie degli ambienti eversivi”.
Poi uno si chiede cosa vuol dire “spending review”: guarda quanto avremmo potuto risparmiare licenziando gli autori di questi documenti!
Dunque chi vuole il referendum contro le trivelle (esercitando un diritto costituzionale) sarebbe equiparabile a un eversivo.
A quanto pare anche 9 Consigli Regionali, tra i promotori del referendum, sarebbero investiti da dinamiche eversive.
Osservazioni aggiuntive.
1) Al SISR c”è gente che non sembra rendersi conto che il compito di questo organismo è quello di tutelare la sicurezza della Repubblica, non quella del governo in carica.
2) Stare dalla pare dei trivellatori, equivale a stare dalla parte di una categoria che ha l”ISIS tra i suoi fornitori (via Turchia).
3) Il tutto s”inquadra perfettamente con la collusione di tutti i grandi media, i quali oscurano ogni informazione per quanto concerne il No TRIV (esattamente come fanno contro il No TAV, No MUOS, No NATO, No TTIP).
Chi sono gli eversori?
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