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Saluti da Gaza

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9 Giugno 2010 - 22.10


ATF

palestine_gaza_girl_barbed_wireda byoblu.com.

Caro amichetto italiano mio, come stai?

Sei poi riuscito ad arrivare in fondo al videogame di guerra che ha reso bollente la tua Playstation? Sai, non dovresti farti prendere così tanto la mano: dicono che lo stress tecnologico può causare seri problemi di salute.

Non mi fare preoccupare… Secondo me dovresti distrarti un po”. Anzi: sai cosa facciamo? Perchè non vieni a trovarmi? Così ci conosciamo finalmente di persona. Sarei felice di presentarti i miei genitori, o quelli che ormai ne fanno le veci (i miei purtroppo sono morti), e poi di farti vedere la mia cameretta.

Non ti spaventare, però, eh? E” un pochino in disordine. Sì, lo so che anche tu non metti mai a posto i giocattoli, ma credimi: io sono peggio di te. Pensa che non mi sono ancora decisa a sistemare quello schifosissimo buco che ho sopra il letto, abbastanza grande che potrebbe passarci attraverso un colpo di mortaio! Il lato positivo è che almeno arieggia un po”: d”estate fa davvero caldo.

Vedrai che qui ci si diverte un sacco. Gli adulti sono molto permissivi. I bambini si danno appuntamento nelle strade e nessuno si arrabbia se tirano il pallone contro le finestre. Prima di tutto perché non ci sono palloni, ma soprattutto perché non ci sono finestre! O meglio: non ci sono più i vetri. In compenso è come vivere sempre al mare. L”acqua non c”è, perchè la nostra ce la portano via, però c”è tanta sabbia. Invade qualsiasi cosa: le case, i giardini, le strade.

http://www.youtube.com/watch?v=ErTa2NCC4Q0
Il video è tratto da To Shoot An Elefant [clicca qui]

 

Riesci a immaginare quanto è divertente rotolarsi per terra e giocare a fare una bomba riempiendo di sabbia una bottiglia di vetro?

E giocare al guerrigliero che ti fa inginocchiare e ti punta una pistola alla testa?

O all”esecuzione di massa?

Elettrizzante, altro che mosca cieca o nascondino…

revolvercranio

guarda il video: http://www.youtube.com/watch?v=akovZfR6kcc

A scuola ci si diverte un mondo. Lasciano molto spazio alla creatività. Ci chiedono di disegnare le cose che vediamo tutti i gioni. L”altro giorno sono salita in piedi sulla cattedra e ho fatto vedere a tutti il mio disegno. Ho spiegato che quella era la mia casa, il giorno in cui un F-16 l”ha distrutta, che quello disegnato con la matita rossa era mio fratello Ibraheem, che aveva 9 anni, mentre gli ebrei gli sparavano in mezzo agli occhi -  ho capito che era morto dalle scosse che attraversavano il suo corpo, pace all”anima sua -  e sono riuscita a farci stare perfino il carrarmato che ha iniziato a sparare per primo.

Sono stata brava? Poi non ci si annoia mai: si cambia scuola spesso, anche perché l”ultima è stata distrutta. Qualcuno ha detto che durante l”invasione 300 bambini siano morti e oltre un migliaio siano rimasti gravemente feriti, ma io non ci credo, perché i telegiornali occidentali non è che gli abbiano dato molta importanza, e siccome da voi l”informazione è libera, vuol dire che non è successo.
Non tutti, a dire il vero, hanno voglia di disegnare. Alcuni non ce la fanno. Hanno un fastidioso mal di testa dovuto, pare, ad una scheggia nel cervello. La buona notizia è che qui da noi nessuno ti costringe ad operarti se non vuoi. E neppure se vuoi, a dire il vero. Lo fanno per il tuo bene, perché sai che scocciatura dever attraversare il confine e farsi ricoverare in un ospedale di Tel Aviv? La vita qui è così emozionante che ogni altro posto, al confronto, sembra piatto e noioso.

Eh sì, caro amichetto mio, qui è proprio un altro mondo. Tutti sono felici e hanno sempre voglia di fare festa, a tal punto che se passi per strada non è infrequente che accendano i fuochi d”artificio in tuo onore, non appena ti scorgono. Che buontemponi! Poi si sa, razzetti e petardi a volte provocano degli incidenti, ed ogni tanto qualche bambino finisce all”ospedale. Ma è roba da niente.

Con poco meno di qualche centinaio di cerotti te la cavi. L”importante è la certezza di sapere che non ti diano l”olio di ricino, e anche in questo devo dire che siamo davvero fortunati: quello che ci mandano con le navi non arriva. Lo fermano prima insieme agli altri farmaci. Ti rendi conto? In quale altro posto al mondo non ti costringono a ingollare schifose medicine e nausabondi sciroppi?

Beh, ora si è fatto tardi e ti devo lasciare. Anche perché c”è mio zio che a forza di giocare con i mortaretti si è trovato tutto ricoperto di fosforo che pare una lampadina, e ora è lì che si rotola nella sabbia per tentare di arrestare la combustione che dai vestiti sta passando alla pelle e poi alla carne viva. Com”è buffo! Ma una famiglia più normale non potevo averla?

Spero di averti trasmesso un po” del mio entusiasmo e di essere riuscita ad appassionarti almeno un po”. Lascia stare quella scemenza della Playstation e vieni a divertirti insieme a noi. Vedrai che è cento volte meglio!

Ti abbraccio forte,
tua Omsyatte (12 anni)

p.s. …spero che tu non soffra di claustrofobia, perché per raggiungere questo idilliaco angolo di Paradiso devi percorrere un lungo tunnel sotterraneo che parte dall”Egitto e sbuca proprio nel mio giardino. Mica credevate di saperle fare solo voi, voglio sperare, le grandi opere come il ponte sullo Stretto o il tunnel sotto la Manica!  Noi qui a Gaza, caro mio, non ci facciamo mancare niente. Dai, allora ti aspetto, qui all”altro mondo, ok? Ci conto. Non mi deludere.

Ma soprattutto… non mi lasciare sola.

 

Fonte: byoblu.com.

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