Riaperto il caso dello scienziato morto mentre sperimentava bombe sporche | Megachip
Top

Riaperto il caso dello scienziato morto mentre sperimentava bombe sporche

Riaperto il caso dello scienziato morto mentre sperimentava bombe sporche
Preroll

admin Modifica articolo

9 Agosto 2010 - 13.17


ATF

bumbabrudi John Howeis – clarissa.it.

Meno di un anno dopo l”attentato dell”11 settembre, in Gran Bretagna, il 14 agosto 2002 un esperto di esplosivi al plastico, Therry Jupp, viene gravemente ferito durante attività segrete svolte con altri scienziati inglesi e americani in un laboratorio del Ministero della Difesa britannico, il Defence Science Technology Laboratory (DSTL), nella struttura di Newlands Battery sull”isola di Foulness, che fa parte del centro di prova e valutazione d”armi di Shoeburyness, nell”Essex, probabilmente durante la fabbricazione di bombe con ingredienti artigianali, che in pochi secondi lo trasformano in un globo di fuoco. Trasportato per via aerea ad un vicino ospedale, Jupp muore dopo sei giorni per le gravissime ustioni riportate.

Nell”aprile del 2005, un”indagine del Ministero della Difesa e dell”Agenzia per la Salute e la Sicurezza britannici porta all”incriminazione di due dei coordinatori di Jupp, che vengono accusati di omicidio preterintenzionale: uno dei due, Robert Weighill, viene prosciolto, mentre il secondo, il dott. Maurice Marshall, uno dei maggiori esperti mondiali di esplosivistica, si proclama innocente.

Da questo momento in avanti l”inchiesta si arena per anni, fino al marzo del 2007, quando il procuratore generale lord Goldsmith, divenuto competente per l”istruttoria del caso, decide, sulla base di non meglio precisate “nuove evidenze”, di archiviare l”inchiesta, in quanto “le difficoltà e la delicatezza di questo caso sono tali per cui non posso entrare in maggiori dettagli sui dati di fatto in una pubblica udienza”. Fonti del Ministero della Difesa inglese precisavano poi che “il DSTL è impegnato in attività segrete di importanza nazionale in quanto proteggono le forze armate britanniche e la popolazione da gravi e reali minacce”.

La natura di questi esperimenti, quindi, deve aver rivestito carattere di particolare importanza, come ha stabilito un”inchiesta del giornale inglese The Guardian del 2008, che affermava, senza essere smentito che “Jupp faceva parte di un piccolo gruppo di scienziati inglesi ed americani che fabbricavano bombe da sostanze chimiche del tipo che terroristi potrebbero procurarsi. Vi sono evidenze che indicano esperimenti per scoprire qualcosa di più sui dispositivi di dispersione radioattiva, le cosiddette “bombe sporche”, che usano esplosivi convenzionali per disseminare materiale radioattivo. Ma il progetto sarebbe stato messo in discussione per il fatto che l”esperimento all”aperto finito con la morte di Jupp sarebbe stato condotto nel centro di valutazione degli armamenti su di un”isola collocata nell”estuario del Tamigi, a dieci miglia da Southend, nell”Essex”.

Lo stesso quotidiano riferiva, citando fonti autorevoli ma anonime, che esperimenti analoghi venivano svolti da gruppi congiunti di scienziati inglesi e americani anche nel famoso laboratorio di Los Alamos, in New Mexico, negli Stati Uniti, dove venne sviluppata la prima bomba atomica della storia, durante la seconda guerra mondiale. Questi esperimenti venivano giustificati con l”esigenza di valutare il livello di potenza che poteva essere raggiunto da bombe fabbricate con sostanze chimiche di facile reperibilità e dunque alla portata anche di gruppi terroristici. Ma il Guardian sosteneva che il laboratorio inglese era anche impegnato in attività collegate all”impiego di sostanze radioattive, dal momento che, “dal 1998 al 2003 esplosivo ad alto potenziale, ricavato da bombe e da testale nucleari dei missili Polaris, contaminato con tritio ed uranio, veniva raccolto a Shoeburyness per essere distrutto”, semplicemente facendolo brillare in un”area apposita dell”isola di Foulness, identificabile per i segnali di divieto di accesso e di pesca, nonostante le autorità affermassero che il livello di radioattività conseguente a questa attività era molto basso.

Pochi giorni fa, il giudice inglese Peter Dean ha riaperto l”inchiesta e ci si attendono nuove informazioni su questo caso misterioso dalle quattro settimane di udienze previste, non solo per i familiari che, dal momento della tragedia, hanno continuato a chiedere alla magistratura inglese di fare luce sulle circostanze della morte del loro congiunto, giunta del tutto inattesa.

Le ragioni per cui il caso è importante per comprendere cosa è realmente accaduto dietro le quinte nell”ultimo decennio sono molte. Basti dire che il laboratorio dove è morto Jupp era lo stesso, un tempo denominato Defence Evaluation and Research Agency, in cui lavorava anche il dott. David Kelly, trovato morto il 17 luglio 2003, dopo avere ingerito ventinove pastiglie di coproxamol: la BBC lo aveva indicato come fonte delle indiscrezioni sul rapporto dell”intelligence inglese che aveva contribuito a motivare l”intervento britannico nell”attacco all”Iraq del 2003. Indiscrezioni che dimostravano l”assenza di prove sulla disponibilità di armi di distruzione di massa da parte di Baghdad: l”episodio avrebbe sollevato una tempesta politica in Gran Bretagna, anche per il ruolo dello stesso Kelly, che era stato uno degli osservatori inglesi che, dopo la conclusione del conflitto, erano stati inviati in Iraq per partecipare alle ricerche di quelle armi, dimostratasi infruttuosa.

Ma sappiamo anche che rimangono ampie aree oscure sul ruolo degli scienziati esperti di tecnologie nucleari militari negli ultimi decenni, come ha dimostrato il caso Tinner, di cui ci siamo già occupati su www.clarissa.it , dove essi hanno svolto un ruolo quanto meno ambiguo nel contribuire a costituire la minaccia nucleare islamica, ingenerando il sospetto che in molti casi (come quello della Libia e dello stesso Iran) gli occidentali abbiano favorito e indirettamente controllato lo sviluppo di queste minacce, da utilizzare per giustificare attacchi come quello all”Iraq.

La vicenda sarà da seguire, quindi, poiché l”impressione è che ancora una volta i paesi anglo-sassoni hanno impiegato gli spregiudicati strumenti che l”Italia conosce bene sotto il nome di “strategia della tensione”, quelle tecniche cioè di utilizzo del terrorismo per condizionare la situazione politica di un paese: solo che, in questo caso, la “strategia della tensione”, a partire quanto meno dal 2001, avrebbe ormai assunto connotati planetari.

A. Barnett, Case dropped over defence scientist”s death, The Observer, 18 marzo 2007.
I. Cobain, Curious case of the dead scientist and the bomb experiment, The Guardian, 24 marzo 2008.
D. Stringer – AP, Inquest Begins in Secret UK Bomb Experiment Death, The New York Times, 3 agosto 2010.

Fonte: http://www.clarissa.it/esteri_int.php?id=1297.

 

Native

Articoli correlati