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Dei selvaggi e della civiltà (cristiana)

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1 Maggio 2011 - 23.32


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Flag_of_Libyadi Piero Pagliani.

Nel 1838, lo studioso William Howitt scriveva: “Gli atti di barbarie e le infami atrocità delle razze cosiddette cristiane in ogni regione del mondo e contro ogni popolo che sono riuscite a soggiogare non trovano parallelo in nessun”altra epoca della storia della terra, in nessun”altra razza, per quanto selvaggia e incolta, spietata e spudorata.” (William Howitt, “Colonization and christianity“, Londra, 1838, pag. 9).

Nel 2011, precisamente il 1° maggio 2011, festa del lavoro e giorno della beatificazione di papa Wojtyla, considerando l”escalation assassina della NATO contro la Libia, non posso che constatare che nulla è cambiato, se non la potenza distruttiva delle armi a disposizione dei barbari.

L”ipocrisia è la stessa: se una volta si conquistavano le Indie Orientali e quelle Occidentali massacrando in nome dei pregiudizi che gli Istituti per l”Oriente mettevano a punto per scaricare la coscienza dell”uomo bianco dagli orrori che commetteva e fargli invece credere di aver preso sulle spalle il “fardello” della civilizzazione, come pretendeva il grande cantore dell”impero britannico, Rudyard Kipling, oggi ripetiamo le stesse menzogne e gli stessi crimini, esibendo sulla nostra gobba il peso del fardello della democrazia da esportare, in nome di quell”astratto universalismo che tanto affascina gli scialbi cantori della fu sinistra, ormai ridotti a menestrelli del Destino Manifesto degli Stati Uniti d”America.

 

Abbiamo assassinato Saif al Arab, il figlio minore di Muammar Gheddafi; il “figlio del raìs“, come recitano con dileggio i nostri quotidiani, orma privi di ogni pur labile senso di pietà e di decenza. E con lui sono stati assassinati tre nipotini del leader libico. Le titubanze della NATO ad ammettere il massacro sono state svergognate dal vescovo di Tripoli, Giovanni Martinelli, che ha visto e benedetto le salme. Un atto di carità cristiana in mezzo allo scempio.

Sì, perché Gesù predicava la misericordia e la carità e non le guerre del Bene contro il Male, come ci viene ripetuto dai tempi di Bush Jr, ora con l”amplificatore laicistico e politicamente corretto della fu sinistra.

Quando si tratterà di votare ricordiamoci allora di chi ha trasformato il Bene e i nostri ideali in una portaerei per lanciare bombardieri umanitari che si esercitano al tiro al bersaglio su esseri umani. Nessuno sconto, per carità di Dio, a questa gente. Nessun se e nessun ma. Sono complici e basta. E il crimine di cui sono complici ha un nome ben noto a sinistra: si chiama “imperialismo”.

Nel 2003, il professor David Harvey, un signore che ha insegnato a New York, Oxford e Baltimora, scriveva: “Qualsiasi tentativo del genere [cioè di contestare l”egemonia statunitense] da parte di potenze estere (per esempio, attraverso la fuga di capitali e il crollo del dollaro) susciterebbe sicuramente negli USA una risposta politica, economica e anche militare selvaggia“.

Ecco la radice dell”inciviltà più incolta e spudorata che ci sia al mondo. Chi non l”ha capito non merita comprensione, ma solo disprezzo.

Chiedo quindi che il mio Paese si ritiri immediatamente dalla coalizione dei massacratori e si faccia determinato e infaticabile promotore delle soluzioni negoziali proposte e già accettate dal legittimo governo libico.

E” dedicato a Gesù il più alto dei minareti della moschea degli Omayyadi a Damasco. Se non lo distruggeremo con i nostri prossimi selvaggi bombardamenti, si narra che lì sopra apparirà Cristo il giorno del Giudizio Universale. Se quel giorno io andrò in Paradiso spero che i bombardatori siano cacciati all”Inferno. Ma se dovessero andare loro in Paradiso allora io voglio andare all”Inferno per non averli più tra i piedi e non vedere più le loro facce orrende. Meglio quella del Diavolo.

 

Questo articolo è in contemporanea su “Megachip” e su “Comunismo e Comunità“.

 

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