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Durante quel fatidico Hanukkah, le Forze di Difesa Israeliane hanno attaccato, evitando di far vedere la guerra in televisione come l”ha vista la gente a Istanbul e a Il Cairo.
di Gideon Levy – «Haaretz».
Durante Hannukah del 2008, Israele ha attaccato Gaza con l”Operazione Piombo Fuso.
Ora sta mangiando l”amaro frutto di quell”operazione, che è stata il punto di svolta per l”atteggiamento del mondo e della regione nei confronti di Israele e delle sue politiche belligeranti e violente.
Le onde d”urto ci mettono del tempo ad arrivare, ma ora stanno arrivando, e sono belle alte.
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Ogni giorno ci sono nuovi pericoli. Alcuni sono il risultato delle azioni di Israele, della sua aggressività , della sua euforia, dell”arroganza e della sua negligenza. Risultato: gli unici due Paesi della regione che l”avevano accettato, Turchia ed Egitto, stanno bruciando i loro rapporti con Israele. Il primo lo ha fatto attraverso una decisione del governo, il secondo con una folla inferocita.
Durante quel fatidico Hanukkah, le Forze di Difesa Israeliane attaccarono Gaza e la sua popolazione indifesa. Gli Israeliani non hanno visto quella guerra in televisione, come invece ha fatto la gente a Istanbul e al Cairo. Qui si sono arrangiati con un esercito di “sapientoni” che hanno riportato combattimenti a Gaza quando non ce n”era quasi nessuno.
Qui ci hanno tenuta nascosta la maggior parte delle immagini orribili che sono state trasmesse in altre parti del mondo – tra cui, ovviamente, a Istanbul e al Cairo. A quel tempo, essi contavano solo i numeri dei (molti) morti palestinesi e quelli dei (pochi) israeliani, e quindi l”operazione era vista come un colossale successo militare, diplomatico e anche morale.
Ma è stato un fallimento clamoroso. Quello che sta accadendo oggi in Egitto e Turchia dev”essere aggiunto al bilancio dell”Operazione Piombo Fuso.
Non che sia tutta colpa di Piombo Fuso. L”odio per Israele era esploso prima, ma Piombo Fuso è stato il punto di svolta a partire dal quale una buona parte del mondo ha cambiato radicalmente il suo atteggiamento verso Israele.
Non è che tutto sia colpa di Israele, ma i suoi governi – sia quelli passati che l”attuale – hanno fatto troppo poco per smorzare le fiamme e molto invece per alimentarle. Sì agli insediamenti e no agli accordi di pace; no alle scuse e sì al dito sul grilletto per il Sinai e la Mavi Marmara.
Come il giornalista britannico Robert Fisk ha espresso molto bene sabato: “Israele pensa troppo poco e spara troppo”.
Il declino nelle relazioni con la Turchia è iniziato, senza dubbio, in seguito all”Operazione Piombo Fuso. Gli attacchi contro l”Ambasciata israeliana al Cairo sono arrivati inizialmente come risposta all”uccisione di cinque militari egiziani da parte di Israele il mese scorso, ma sono stati stimolati dal deterioramento dei legami di Israele con la Turchia. La scorsa settimana era chiaro che se la Turchia è sul punto di tagliare i rapporti con Israele, l”Egitto non può stare a guardare e non fare nulla.
Nel nuovo Egitto parla la piazza e la piazza ha tenuto il suo discorso violento ed inequivocabile durante il fine settimana. Questa è la piazza che non aveva praticamente nulla contro Israele durante la rivolta di primavera di piazza Tahrir, ma, dopo l”uccisione di cinque soldati, l”assenza di scuse di Israele per averlo fatto e il fiasco turco, si sta ora sollevando contro Israele.
La piazza ha visto le scene brutali di Piombo Fuso non mostrate in Israele e sono diventati nemici, più che mai. Poi c”è stato l”attacco alla Mavi Marmara, una versione in miniatura dell”Operazione Piombo Fuso.
L”ex Primo Ministro Ehud Olmert, l”attuale Ministro della Difesa Ehud Barak, e l”ex Ministro degli Esteri Tzipi Livni dovrebbero essere ritenuti responsabili del crollo diplomatico che hanno causato ad Israele.
Un incendio molto pericoloso è scoppiato nello squallido edificio ministeriale nel quale, fino a venerdì, Israele ha avuto la sua ambasciata. Questa è una triste notizia. Il peccato originale: Piombo Fuso.
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«Haaretz», 11 settembre 2011.
Traduzione a cura di Elena Bellini.
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11 settembre 2011.
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