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La guerra ombra in Siria

La guerra ombra in Siria
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8 Dicembre 2011 - 00.31


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siriascenedi Pepe Escobar – «Asia Times»

Obiettivo Siria – il prezzo strategico che  sorpassa la  Libia. Il palcoscenico è pronto. I paletti non possono essere più alti – Libia 2.0 uguale Siria? E” più come Libia 2.0 remix. Con il solito R2P (responsabilità per proteggere ) fondamento logico – ruolo da protagonista i civili bombardati fino alla “democrazia”.  Ma senza risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Russia e Cina lo vieteranno). Intanto la Turchia soffia sul fuoco della guerra civile.  Il Segretario di Stato USA Hillary Clinton, quella che “siamo arrivati, abbiamo visto, è morto“, ha allestito la scena sulla TV Indonesiana alcune settimane fa quando ha profetizzato che ci potrebbe essere una “guerra civile” in Siria con una ben finanziata e “ben armata” opposizione zeppa di disertori.

Ora dipende dalla NATOGCC  farla diventare possibile. La NATOGCC è oggi naturalmente la perfetta simbiosi tra membri selezionati dell”Organizzazione del Trattato Nord Atlantico come Inghilterra e  Francia e le selezionate petro-monarchie del Consiglio di Cooperazione del Golfo , alias il Club controrivoluzionario del Golfo, come il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti.

Quindi sentitevi liberi di crogiolarvi nella passione di un altro paradiso mercenario.


La guerra NATOGCC

I libici precedentemente conosciuti come ribelli, con esplicito consenso del presidente del Consiglio Transitorio Nazionale (TNC) Mustafa Abdul NATO , alias Jalil , avevano già inviato in Siria, attraverso la Turchia, 600 soldati fortemente motivati, freschi reduci del rovesciamento del regime di Gheddafi, per combattere a fianco della della Free Syria Army (FSA).

Tutto ciò seguito da una riunione segreta a Instanbul tra il TNC e i ” ribelli” siriani, rinominato Consiglio Nazionale Siriano.

I libici dal grilletto facile hanno accesso a un capitale di armi saccheggiato dai depositi militari del regime di Gheddafi o gentilmente “donati” da NATO e Qatar. Un delizioso parallelo può essere tracciato con la Dinastia dei Saud nel 1980 – i quali diedero il via libera agli islamisti fondamentalisti affinché andassero a combattere in Afghanistan, anziché far scoppiare un pandemonio in casa.

 

Per il TNC meglio mantenere questi guerrieri disoccupati carichi di  testosterone lontano in Medio Oriente anziché far scoppiare il pandemonio in Nord Africa. E per i membri turchi della NATO, in mancanza di guerra (vergogna per questi fastidiosi russi e Cinesi), la successiva migliore opzione sta nell”affidarsi a mercenari per fare il lavoro.

La pressione è implacabile. I diplomatici di Bruxelles  hanno confermato ad «Asia Times Online» che gli operativi NATOGCC hanno predisposto un centro di comando a Iskenderun, nella provincia di Hatay in Turchia.

La cruciale Aleppo, nel nordovest della Siria, sta molto vicino al confine turco siriano. La versione di copertura per questo centro di comando è quella di progettare “corridoi umanitari” in Siria.

Sebbene questi “Umanitari” provengano dai membri NATO come gli USA, il Canada, la Francia e membri  del GCC Arabia Saudita, Qatar e dell”UAE, la loro copertura sta nel dire che  sono solo innocenti osservatori e non parte della NATO.

Inutile dire che questi militanti umanitari consistono di forze militari di terra, navali e aeree e di ingegneri specialisti. La loro missione: infiltrarsi nel nord della Syria, specialmente  Idlib, Rastan, Homs ma soprattutto il premio più ambito, Aleppo, la più grande città della Siria con almeno 2,5 milioni di abitanti, la maggioranza dei quali Sunniti e Curdi.

 

Ancora prima che  queste notizie trapelassero da Bruxelles, il settimanale satirico francese «le Canard enchainé» – così come il quotidiano turco «Milliyet» – avevano  già rivelato che dei commando dei servizi segreti francesi e del Britannico MI6 stanno addestrando l”FSA in tecniche di guerriglia urbana nell”Hatay nel sud della Turchia e a Tripoli, nel nord del Libano.

Le armi – dai fucili da caccia alle mitragliatrici israeliane e ai RPG – sono stati contrabbandati in massa.

Non è un segreto che, sin dall”esordio del movimento di protesta in Siria le bande armate, dai Salafiti fino a insignificanti criminali – stanno attaccando soldati regolari, la polizia e persino i civili. Tra le circa 3.500 persone uccise nel corso degli ultimi sette mesi, un grande numero di civili e più di 1.100 soldati sono stati uccisi da queste bande.

 

E poi ci sono i disertori. Così quando il regime di Assad dichiara che l”attuale tragedia siriana è in grande misura incitata da elementi ben pagati e ben armati – senza menzionare i mercenari- al servizio di potenze straniere, è essenzialmente corretto.

A Homs, una fonte locale riferisce ad  «Asia Times online» in merito alla FSA «è chiaro che loro sono solo una piacevole copertura mediatica per dei criminali». Avevano un video di se stessi a Baba Amr  nel quale appaiono come idioti totali (eccoli, con utili sottotitoli). Ma chiunque siano questi fanciulli o tizi, hanno molti sostenitori tra la popolazione sunnita. Inoltre sono collegati con la comunità sia ricca che povera.

Una donna cristiana che insegna in una scuola privata appena fuori Homs che ha parecchi studenti sunniti, è stata fermata da alcune bande e derubata della sua autovettura. Quando è tornata a Homs ha fatto qualche telefonata e la sua macchina  le è stata restituita. Pertanto chiunque le avesse rubato la sua autovettura fuori dei confini della città aveva collegamenti con il ceto medio alto della città ed erano capaci di far restituire l”autovettura.

Questo mi rivela l”infiltrazione del dogma della rivoluzione a Homs. Il “concetto” di FSA è probabilmente sufficientemente sostenuto e anche la gente delle aree povere come Baba Amr, Bayada e Khalidiyya può auto-sostenere la FSA».

 

La chiamata a raccolta dei soliti voti

Esattamente come in Libia, la Lega Araba ha debitamente adempiuto alla sua funzione di zerbino della NATOGCC, votando le aspre sanzioni che includono un congelamento dei beni del governo siriano, senza più   accordi commerciali con la banca centrale e senza più investimenti  arabi. In breve: la guerra economica.

Il giornale libanese «l”Orient, Lejour»  lo ha educatamente definito «un eufemismo politico». Dei 22 membri della Lega, hanno votato in 19: la Siria era già sospesa. L”Iraq dove nel governo vi è una maggioranza sciita – e il Libano dove hezbollah è parte del governo  – erano gli unici a dissociarsi dal voto.

Nel frattempo, il perfido gioco opportunista delle sedie musicali – nella versione siriana – è pure in atto.

Il Consiglio Nazionale  Siriano e la sua coorte islamica hanno rigettato totalmente ogni dialogo con il regime di Bashar al Assad. Il segretario generale della Fratellanza Mussulmana Siriana Riad Chakfi ha trascinato un “ribelle libico” e implorato l”esercito turco affinché invada il nord della Siria e instauri una zona cuscinetto.

Gli ingannevoli esuli come l”ex Vicepresidente Abdelhalim  Khaddam – esiliato a Parigi – e l”altro Vicepresidente Rifaat  al Assad,  esiliato in Spagna, vivono nell”illusione che la Fratellanza Mussulmana (che sarà al vertice del potere nella nuova Siria) possa concedere loro  di sedere sul trono.

Questa è una vera stupidaggine: perché il nome del gioco in una “nuova Siria” sarà la Dinastia dei Saud. La Dinastia  dei Saud è il cruciale collegamento tra La Fratellanza Mussulmana in Egitto (che si sta sempre più avvicinando al potere)  Il partito Akp in Turchia (che è essenzialmente una Fratellanza Mussulmana versione light) e la Fratellanza Mussulmana in Siria. I sauditi sono investitori decisivi in Turchia. Si stanno posizionando anche come maggiori investitori in Egitto. E stanno facendo l”impossibile per diventare i maggiori investitori nella “nuova” Siria.

Poi c”è la questione chiave del gioco turco. Nel dossier siriano, la Turchia non è più una mediattice; è diventata un”impaziente sostenitrice del cambio di regime.  Dimenticatevi l”intesa Teheran-Damasco-Ankara, che era una realtà non molto tempo fa, nel 2010. Scordatevi il conciliante potere e la troppo pubblicizzata politica estera del “zero problemi con i nostri vicini” coniata dal Ministro per  gli Affari Esteri Ahmet Davutoglu.

Davutoglu stesso ha annunciato le proprie sanzioni della Turchia a carico della Siria – un ripetizione di quelle della Lega Araba, con il congelamento dei beni finanziari del governo e  nessuna transazione con la banca centrale. Davutoglu dichiara che una zona cuscinetto militare dentro la Siria, lungo il confine con la Turchia, si “non in agenda”: ma questo è esattamente quanto questi ricalcitranti osservatori umanitari della NATOGCC stanno per fare.

Sin dalla metà di novembre la stampa turca ha posto l”attenzione su un piano dettagliato per una no-fly zone nel nord della Siria e la pre menzionata zona cuscinetto viene  estesa fino ad Aleppo.

Il motivo? Domandate alla “profetessa”  Hillary Clinton: per  fomentare la guerra civile.

 

La resa dei conti stile club med

Nella sua folle corsa per esportare il modello politico turco alla maggioranza sunnita del mondo arabo (ancora non acquistata dal GCC) la Turchia potrebbe drasticamente fare male i conti delle sue relazioni cruciali sia con la Russia sia con l”Iran. Senza contare che sia la Russia che l”Iran si stanno irritando a causa della   deferenza della Turchia verso Le pressioni della NATO per ospitare una stazione radio come parte della difesa missilistica.

La Russia ha le idee molto chiare circa lo scenario siriano. Il ministro per gli affari esteri russo è stato più che esplicito già da qualche settimana «Noi assolutamente non accettiamo uno scenario di intervento militare in Siria».

Nell”ultimo incontro settimanale a Mosca, il delegato del ministero degli esteri del gruppo emergente BRICS (Brasile, India, Cina, e Sud Africa) è stato inequivocabile.

 

I BRICS hanno in sintesi tracciato le linee rosse.  Nessuna scusa per qualsiasi intervento estero in Siria, così come «ogni interferenza esterna negli affari siriani non in accordo con lo Statuto Onu dovrebbe essere escluso.» Nessun canto ””bomb bomb Iran””; invece, dialogo e negoziati. E niente sanzioni aggiuntive,  ritenute  «controproducenti».  Il BRICS vede chiaramente come lo scenario in Libia si stia lentamente  trasmutando nella figura della guerra modificata NATOGCC.

Per aggiungere ulteriore sugo, la nave portaerei Admiral Kuznetsov – equipaggiata con missili nucleari – ha già lasciato Murmansk verso il Mediterraneo orientale assieme al cacciatorpediniere Admiral Chabanenko e alla fregata Ladny.  Arriveranno alla base navale di Tartus, in Siria a metà gennaio, e sarà raggiunta da altre navi della flotta russa nel Mar Nero.

 

Tartus, che ospita circa 600 militari e tecnici del Ministero della Difesa russo, è un centro di manutenzione e rifornimento per la flotta russa nel Mar Nero. Sarà da brivido osservare se i russi inviteranno i membri del Gruppo da Combattimento della portaerei George H W Bush, anche essi ora nel Mediterraneo orientale per una partita di palla a volo.

 

E” giusto discutere se le masse dei siriani vogliano qualcos”altro che il regime di Assad- ma non certamente qualche variante di bombardamento umanitario per non menzionare la guerra civile.  Nel retaggio della NATO in Libia hanno visto virtualmente l”intera infrastruttura del paese distrutta, le città polverizzate, decine di migliaia di morti e feriti, i fanatici che gestiscono il potere a Tripoli legati ad Al-Qaeda, un diffuso odio etnico.

Essi non vogliono un massacro nuovo di zecca. Ma la NATOGCC sì

 

 

  

Fonte: http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/ML02Ak01.html

Traduzione per Megachip a cura di Donatella Cortoni e Pino Cabras.

Pepe Escobar è l”autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007) e Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge. Il suo nuovo libro, appena uscito, è Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).

Gli si può scrivere a pepeasia@yahoo.com.

 

 

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