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'Egitto: i giovani della rivoluzione delusi dall''esito del voto'

'Egitto: i giovani della rivoluzione delusi dall''esito del voto'
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27 Maggio 2012 - 19.27


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elezioni egitto 20120527

di Michele Giorgiowww.ilmanifesto.it

Al ballottaggio Mohammed Mursy dei Fratelli Musulmani e Ahmed Shafiq ex premier del rais non sono stati protagonisti della primavera arabe. Anzi hanno avuto una linea poco limpida negli ultimi giorni del regime.

Sono state salutate come una vittoria della democrazia le presidenziali egiziane. L”ampio confronto di idee e programmi visto nella campagna elettorale e il voto libero e trasparente sono una novità eccezionale per un paese dove meno di due anni fa il voto era una farsa organizzata dal regime di Hosni Mubarak.

Tuttavia nel dopo voto, che ha visto Mohammed Mursy dei Fratelli Musulmani e il laico ex generale dell”aviazione Ahmed Shafiq conquistare il ballottaggio di metà giugno, non mancano motivi di delusione e preoccupazione. Mursy e Shafik non sono stati due protagonisti della rivoluzione del 25 gennaio che ha cacciato Mubarak dal potere dopo 30 anni. Shafik è stato addirittura l”ultimo premier dell”ex raìs mentre i Fratelli musulmani mantennero una linea poco limpida durante gli ultimi giorni del passato regime.

Non sorprende perciò che «I giovani della rivoluzione», in un comunicato diffuso oggi, affermino il loro rifiuto «di riconoscere i risultati ottenuti dal generale Ahmed Shafik.candidato della controrivoluzione». Aggiungono che i Fratelli Musulmani hanno commesso «violazioni elettorali» e rivolgono un appello «a tutti i rivoluzionari affinchè si unifichino». Il gruppo scarica le responsabilità sui «candidati della rivoluzione Hamdin Sabahi e Abdel Moneim Aboul Fotouh (giunto rispettivamente terzo e quarto, ndr) per non aver sentito gli appelli all”unità e per aver preferito dare la caccia ad un posto invece di seguire gli interessi della rivoluzione contro il regime».

Shafik è una vera sorpresa. Contestato dai rivoluzionari, riammesso al voto all”ultimo momento, preso a scarpe in faccia all”uscita da un seggio dai famigliari delle vittime della repressione, ha inflitto una cocente umiliazione al rivale Amr Musa, l”ex segretario generale della Lega araba ritenuto fino a qualche giorno fa il favorito al primo turno delle presidenziali. A spingere Shakiq verso l”alto sono stati, oltre a quelli dei cristiani, i voti dei “filul” (i nostalgici del passato regime) e di chi si dichiara stanco dell”instabilità post-rivoluzionaria.

Musa, che ha ottenuto meno del 15% di voti, non ha saputo trovare una contromisura efficace all”appeal di Shafiq presso i cristiani copti. Nei giorni scorsi tra i cristiani era scattato l”ordine di votare per l”ex generale dopo il diffondersi di voci su una presunta promessa di spartizione di cariche fatta da Musa agli islamisti, in caso di una sua vittoria. L”ex segretario della Lega araba è stato superato anche dal candidato della sinistra, il giornalista e scrittore nasserista Hamdeen Sabahi, che le previsioni elettorali davano come oustider con poche probabilità. I voti per Sabahi, oltre tre milioni, dicono che esiste in Egitto una significativa porzione di popolazione progressista. La sfida di giugno tra Mursy e Shafiq potrebbe essere allargata a tre dato che Hamdeen Sabahi ha ottenuto un sorprendente 22 per cento, molto vicino ai risultati ottenuti dai primi due (Mursy 25,3% e Shafiq 24%). La legge elettorale lo prevede a certe condizioni.

Eccezionale il primo posto di Mursy. Per il candidato islamista la vittoria ha il sapore di una rivincita. Veniva descritto come una «seconda scelta», privo di carisma e incapace di sostituirsi a Khaiter al Shater (il primo candidato presentato dai Fm, messo fuori gioco dalla Commissione elettorale) e invece ha saputo sfruttare al meglio la ben oliata macchina elettorale della confraternita. Il suo successo rappresenta una sconfitta cocente per il suo principale rivale nello schieramento religioso, l”islamista liberal Abdel Moneim Abul Fotouh, che le previsioni davano per sfidante di Amr Musa al ballottaggio. Abul Fotouh, espulso dai Fratelli Musulmani nei mesi scorsi, ieri sera senza entusiasmo ha dato il suo appoggio a Mursy. Altrettanto hanno fatto oggi i Salafiti e la Gamaa al Islamiyya, due gruppi radicali islamici con parecchi consensi.

Sabahi e Abol Fotouh sono tra i politici che i Fm hanno invitato sabato ad una riunione volta ad aprire un maggiore dialogo con le altre forze che accusano gli islamisti di cercare di dominare la vita pubblica, accusa che il gruppo nega. Sabahi ha fatto sapere che non andrà al meeting e ha fatto riferimento ad irregolarità del voto.

Un funzionario della Fratellanza, Yasser Ali, ha riferito che la questione della vicepresidenza e di un nuovo governo di coalizione verrà discussa durante la riunione di sabato. «Sappiamo che riusciremo a unire gli egiziani dietro l”iniziativa di salvare la nazione e completare la rivoluzione», ha auspicato da parte sua Essam el-Erian, un leader degli Fm.

Mohamed Habib, un ex vice capo della Confraternita dimessosi lo scorso anno, ha detto che i Fm dovrebbero offrire posizioni come la vicepresidenza a persone al di fuori del gruppo. Ha suggerito in particolare un cristiano, un”idea alla quale Mursy stesso ha detto di non opporsi.

Fonte: http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/7570/

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