“Jihadisti britannici contro Assad”: la testimonianza del fotoreporter rapito | Megachip
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“Jihadisti britannici contro Assad”: la testimonianza del fotoreporter rapito

“Jihadisti britannici contro Assad”: la testimonianza del fotoreporter rapito
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31 Luglio 2012 - 07.36


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britjihadda RT.com

Ci sono degli islamisti radicali con “accento British” tra le forze della coalizione che sta cercando di far cadere Bashar Assad, afferma Jeroen Oerlemans, un fotografo tenuto in ostaggio in Siria per una settimana. La diplomazia britannica ha fatto partire subito un”indagine. 

Oerlemans, un famoso fotoreporter olandese, e John Cantlie, un altro fotografo britannico, sono stati catturati da un gruppo di combattenti anti- Assad composto da 30 a 100 unità mentre oltrepassavano il confine siriano dalla Turchia la scorsa settimana e sono stati poi bendati.

«Uno dei jihadisti neri ha dato in escandescenze e ha gridato: “Questi sono giornalisti e ora vedranno che in questo posto stiamo preparando una jihad internazionale”, ha riferito Oerlemans al quotidiano NRC Handelsblad. Ha aggiunto che nessuno dei combattenti era siriano.

«Tutti si proclamavano provenienti da paesi come il Pakistan, il Bangladesh e la Cecenia e sostenevano che al comando del gruppo ci fosse un certo qual “emiro”».

Circa il 40 per cento dei militanti parlava l”inglese. Infatti molti di loro parlavano con un riconoscibile accento britannico segnato da inflessioni regionali, di Birmingham e Londra.

I due fotografi hanno sospettavano che sarebbe stato richiesto un riscatto per il loro rilascio e hanno perciò tentato di fuggire. Oerlemans è stato colpito alla gamba con un”arma da fuoco per ben due volte in questa tentata fuga, e Cantlie, che finora non ha rilasciato ancora alcuna dichiarazione ai media, è stato ferito a un braccio.

Il calvario dei due si è concluso quando l”Esercito Siriano Libero, la principale forza anti-Assad, ha chiesto ai suoi presunti alleati di rilasciarli.

«Ci hanno accompagnato come fossimo una coppia di gangster», ha dichiarato Oerlemans, «e sparavano in aria per costringerci a correre mentre andavamo via da lì».

L”Esercito Siriano Libero ha rilasciato i due uomini, che ora sono a riposo in Turchia. Si attendono di tornare a casa nei prossimi giorni.

Se fosse confermata, la storia di Oerlemans si aggiungerebbe alle voci che descrivono la Siria come una calamita per gli islamisti radicali che si trovano lì sia come mercenari sia per questioni ideologiche.

«Appena Assad cadrà, questi combattenti vorranno introdurre la legge islamica, la Sharìa, in Siria» ha affermato Oerlemans.

 

Traduzione di Tullio Cipriano e Pino Cabras.

Fonte: http://www.rt.com/news/british-jihadists-fighting-syria-360/

 

 

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