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di Ron Paul – dichiarazione alla Camera dei Rappresentanti USA
La scorsa settimana la Camera ha approvato ancora un altro disegno di legge che delibera sanzioni contro l”Iran e la Siria, avvicinandoci a un”altra guerra in Medio Oriente. Ci viene detto che sanzioni sempre più aspre alla fine costringeranno le nazioni nel mirino a piegarsi alla nostra volontà . Eppure, l”inefficacia delle precedenti sanzioni non ci insegna nulla: in verità le sanzioni portano alla guerra più di quanto impediscano la guerra.
Fino all”anno scorso, le sanzioni libiche furono presentate come una storia di grande successo. Il regime avrebbe cambiato il suo comportamento. Tuttavia la NATO ha comunque bombardato il paese.
La scorsa settimana abbiamo appreso che il presidente Obama ha firmato una “decisione autorizzativa” di intelligence che spinge la CIA ad aiutare segretamente i ribelli in Siria. L”amministrazione sembra determinata a combattere un”altra guerra in Siria che non ha nulla a che fare con gli interessi nazionali americani.
Sappiamo già che una simile “decisione autorizzativa” è stata firmata quando era in carica l”ultima amministrazione Bush per indirizzare l”intelligence degli Stati Uniti affinché minasse il governo dell”Iran e vi promuovesse un cambiamento di regime. I neoconservatori hanno chiesto a lungo che rovesciassimo il governo siriano prima di passare alla guerra contro l”Iran. Questa bellicosità prosegue a prescindere da quale partito si trovi alla Casa Bianca.
In Siria vediamo ancora una volta come le nostre politiche interventiste ci si ritorcano contro e ci rendano meno sicuri.
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Recenti notizie di stampa indicano legami tra l”opposizione siriana e al-Qa”ida (e altri gruppi estremisti). Un recente articolo del Guardian, un giornale britannico, ha gridato ai quattro venti che «al-Qa”ida si scopre essere una marea presso i ribelli in battaglia per la Siria orientale.» L”articolo cita un leader di al-Qa”ida in Siria, sostenendo che egli si incontra con la principale organizzazione ribelle siriana sostenuta dagli USA, l”Esercito Siriano Libero, «quasi ogni giorno». Così attraverso la promozione di una guerra civile in Siria finiamo per alimentare al-Qa”ida.
Secondo un altro recente reportage, i servizi di intelligence tedeschi stimano che circa 100 attacchi terroristici sono stati commessi da al-Qa”ida o da organizzazioni collegate in Siria nel corso degli ultimi sei mesi. Il mese scorso un attentatore suicida in Siria ha ucciso un ministro della difesa e diversi alti funzionari del governo. Il governo degli Stati Uniti, che sta combattendo una “Guerra al Terrore” da più di un decennio, stavolta ha rifiutato di condannare questo atto di terrorismo.
Tutto ciò solleva una questione: se l”amministrazione americana stia sostenendo le stesse persone in Siria che abbiamo combattuto in Iraq e in Afghanistan.
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Il Segretario di Stato Hillary Clinton ha espresso queste stesse preoccupazioni all”inizio di quest”anno quando le fu chiesto se gli Stati Uniti erano riluttanti a fornire armi ai ribelli siriani. Aveva risposto: «A chi le consegnate? Sappiamo di al-Qa”ida. Zawahiri sostiene l”opposizione in Siria. Stiamo forse sostenendo al-Qa”ida in Siria?» Questa è un”ottima domanda. Dimostra chiaramente che gli Stati Uniti non hanno affatto alcun interesse a essere coinvolti nella guerra civile siriana.
Nel 1980 abbiamo sostenuto un movimento di resistenza in Afghanistan che più tardi diede alla luce a elementi di al-Qa”ida e ai taliban. Quand”è che impareremo la lezione e smetteremo di intervenire in conflitti che non capiamo davvero, conflitti che non hanno nulla a che fare con gli interessi nazionali americani?
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Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.
L”audio dell”intervento di Ron Paul:
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