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Chi farà “31 salvatutti”?

Chi farà “31 salvatutti”?
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20 Agosto 2012 - 12.19


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israele palestina 20120820di Marisa Conte per “We are all on the Freedom Flotilla 2*

“Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono!” (Malcom X)

Come ci si salva da chi ti picchia e, poi, ti sbatte la testa contro la porta in ferro della piccola cella in cui sei rinchiuso, già indebolito da tanti giorni di digiuno, e, non contento di questo, ti trascina, svenuto, per il corridoio perché tutti gli altri detenuti imparino la lezione?

È accaduto a Hassan Safadi, palestinese detenuto nella prigione di Ramleh, che ha ripreso il suo digiuno, dopo che le Autorità israeliane non lo hanno rilasciato, in spregio dell”accordo raggiunto in aprile con i detenuti [1].

E, se sei il fondatore di un”organizzazione che offre patrocinio legale ai detenuti palestinesi e il Ministro degli Interni di Israele ti vieta di viaggiare all”estero, accusandoti di essere una “minaccia per la sicurezza dello Stato“, solo perché pensi che chiunque, soprattutto i più oppressi, abbiano diritto a essere difesi? Lui si chiama Abdullatif Ghaith e, ovviamente, neanche a lui sono state fornite le prove di tale accusa.

Come ci si salva se, essendo già sotto assedio, tu, semplice cittadino, vieni spacciato per responsabile di qualunque attentato, vero, presunto o false flag che sia e ti vengono tolte anche le uniche vie, attraverso le quali passa la tua unica possibilità di sopravvivenza (tunnel distrutti) e di movimento, se pure limitato (Valichi)? [2].

Come ha riferito Rosa Schiano, da Gaza, il 9 agosto: “Il primo ministro del governo di Gaza, Ismail Haniyeh, ha affermato che non ci sono prove del coinvolgimento di Gaza nell”attacco del Sinai. Haniyeh ha detto: “Continua tuttora la nostra indagine, e tutti i nostri contatti confermano che non vi è coinvolgimento di nessuno della nostra gente in questo attacco e specialmente dei gazani, siamo ancora in contatto costante con il presidente egiziano Mohammed Morsi, e con il suo primo ministro, Hisham Kandil, ed in contatto con i servizi di intelligence egiziani per mantenerci informati sugli ultimi sviluppi al riguardo.” Ha aggiunto: “Abbiamo chiesto ai fratelli egiziani di fornirci qualsiasi nome o informazione per sapere se c”è prova di coinvolgimento di qualcuno dei figli di Gaza, cosa che è lontana, il che conferma cosa ho detto sulla mancanza di coinvolgimento della gente palestinese nel vigliacco attacco”. Ha sottolineato che “liberare la terra palestinese non può esser fatto attraverso lo spargimento di sangue arabo-musulmano, egiziano o non egiziano, che noi rifiutiamo totalmente”. Haniyeh afferma che tutte le prove suggeriscono che “chi è dietro questo lavoro è il cervello dell”occupazione israeliana”.

Eppure, nonostante alcuni, Egiziani compresi facessero notare, sin da subito, che l”attacco ai soldati egiziani, nel Sinai, somigliava troppo all”attacco a Eilat dell”anno scorso per il quale Israele aveva, immediatamente, accusato i Palestinesi, fornendo le “prove” (i kalashnikov utilizzati erano una prova, in quanto usati dai resistenti armati palestinesi, come aveva, trionfalmente, sottolineato Avital Leibovich, portavoce dell”IDF); nonostante gli stessi Fratelli Musulmani, dei quali fa parte il Presidente egiziano Morsi, puntassero il dito contro i Servizi di Intelligence israeliani e una fonte dei Servizi Segreti egiziani accusasse, anch”essa, Israele che, tre giorni prima dell”attentato, aveva avvisato i turisti israeliani di non recarsi nel Sinai perché era previsto un attentato [3]; nonostante ciò, su tutti gli influenti media internazionali, si è dato risalto alle dichiarazioni di Morsi di una repressione dura contro i responsabili (cosa che ha, effettivamente, detto) e, immediatamente dopo, all”attacco portato a segno dall”Egitto, nel Sinai, per colpire i “colpevoli”, con distruzione di campi, strutture e l”uccisione di 20 Palestinesi.

Eppure, il 9 agosto, la National Public Radio, un”organizzazione non-profit che rappresenta un network di 900 radio pubbliche statunitensi, ha mandato in onda la corrispondenza di Leila Fadel che, recatosi in Sinai, non ha trovato traccia di questo tanto pubblicizzato attacco egiziano. Non c”era traccia di danni alle strutture né, tantomeno, di funerali di vittime (il sito ha pubblicato sia la versione radiofonica sia la trascrizione [4].

Chi ti salva se vuoi recarti a Betlemme o a Gerusalemme per onorare la tua festa e il Governo di Israele stabilisce che solo i minori maschi di 12 anni e gli uomini di più di 40 anni possono attraversare i checkpoint, senza lo speciale permesso?

E quando vuoi manifestare la tua protesta contro un”occupazione inumana, oltre che illegale, che, servendosi di soldati, coloni e tribunali, demolisce la tua casa, le tue fonti di sostentamento, ruba la tua acqua e la tua terra, ti uccide, e si cerca di impedirtelo, gasandoti, sparandoti, picchiandoti?

Le foto delle manifestazioni settimanali in Cisgiordania sono tratte dall”album di International Communities against Israel:

Kufr Qaddom: 17/8 giornalista picchiato dai soldati israeliani [qui il video] [qui le foto]. 7 attivisti arrestati, inclusi Israeliani e internazionali.

Al-Ma”sara: 17/8 [qui le foto]. 

Bil”in: 17/8 [qui le foto].

Ni”lin: 17/8 [qui le foto].

Ci si sente tutti prigionieri di uno Stato, Israele, che spadroneggia in casa usa, in casa dei Palestinesi e nel mondo (trovare Israele nell”elenco degli Stati europei partecipanti alle ultime Olimpiadi ci ha fatti preoccupare tutti, oltre che ridere), minacciando guerra, un giorno sì e l”altro pure.

Chi farà, dunque, “31 salvatutti”?

Lo fanno tutti i Palestinesi dei quali abbiamo parlato sopra, i quali, giorno dopo giorno, continuano a mostrare la loro voglia di libertà e giustizia, semplicemente vivendo e lottando.

Lo fa questa piccola palestinese che affronta, da sola, i militari israeliani.

Lo fanno tutti quei comuni cittadini come noi che, presenti in Palestina o nelle proprie città del mondo, li sostengono, diffondendo le notizie, manifestando per loro, sollecitando Governi e Istituzioni (manifestazione a Berlino per il Giorno di Gerusalemme) o facendo piccoli, grandi gesti di Pace: in Virginia, la comunità ebraica di un quartiere ha aperto le porte della propria sinagoga ai Musulmani per la preghiera del venerdi, perché la Moschea non riesce ad accoglierli tutti.

Lo fanno la Estelle, che sta viaggiando dalla Scandinavia a Gaza (videomessaggio del Premio Nobel Mairead Maguire e il patrocinio del Comune di Napoli, e la Gaza”s Ark che, nella prossima primavera, cercherà di rompere il blocco israeliano, partendo dalla Striscia di Gaza.

E lo fanno tutti i giornalisti come voi che raccontano i fatti, parlando anche per tutti quei Palestinesi che, senza una tessera stampa a proteggerli, filmano e fotografano tutte le violazioni israeliane e le fanno arrivare all”esterno o le danno per aiutare avvocati e organizzazioni umanitarie affinché le usino come prova, nei tribunali (videointervista di Leeor Kaufman al giovane Kamel Qadummi, del villaggio di Kufr Qaddom).

Tutti insieme riusciremo a liberare la Palestina e il mondo dal giogo israeliano, un passo alla volta. Per la prima volta, nel suo rapporto annuale sugli atti di terrorismo negli Stati esteri, il Dipartimento di Stato USA ha definito gli atti violenti commessi dai coloni nei confronti dei Palestinesi, in Cisgiordania, come “episodi terroristici” [5].

A proposito, la Estelle sarà a La Spezia e Napoli, tra fine settembre e inizio ottobre.

Vi aspettiamo.

 

(18 agosto 2012)

* https://www.facebook.com/groups/WeAreAllOnTheFreedomFlotilla2/

 

Note

[1] Fonte: http://www.npr.org/2012/08/09/158520733/doubts-emerge-over-egypts-offensive-in-sinai / Traduzione in Italiano: https://www.facebook.com/notes/we-are-all-on-the-freedom-flotilla-2-news/urgente-la-testa-di-hassan-safadi-in-sciopero-della-fame-sbattuta-violentemente-/358681390874999.

[2] Fonte: http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=32134&;;typeb=0&Gaza-proteste-per-chiusura-tunnel-e-valico-Rafah.

[3] Fonte: http://www.egyptindependent.com/news/israeli-travel-agencies-spread-sinai-insecurity-rumors-says-security-source e anche https://twitter.com/occpal/status/231128912225247232)

[4] Fonte: http://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/deeming-him-threat-state-security-israel-bans-addameer-founder-travel-abroad / Traduzione in Italiano: https://www.facebook.com/notes/we-are-all-on-the-freedom-flotilla-2-news/emergono-dubbi-sulloffensiva-egiziana-in-sinai/359221954154276

[5] Fonte: http://www.haaretz.com/blogs/diplomania/for-first-time-u-s-state-department-defines-settler-violence-as-terrorism.premium-1.459087

 

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