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da Freedom Flotilla Italia.
Parla l”equipaggio di Estelle
25 settembre 2012 – Vi proponiamo i racconti di due membri dell”equipaggio di Estelle: David Heap, di Canadian Boat to Gaza e Gaza”s Ark, e Alberto Mari, di Freedom Flotilla Italia, unico italiano a bordo. I membri dell”equipaggio di alternano, sulle varie tratte. David ha fatto la tratta Barcellona, Ajaccio, mentre Alberto sarà a bordo, da Ajaccio a La Spezia.
Sfidare il blocco di Gaza: Messaggio da un Canadese a bordo dell”Estelle
di David Heap
21 settembre 2012 – E” un grande onore poter accompagnare la barca svedese Estelle, per qualche giorno, da Barcellona a Ajaccio (Corsica), nel suo viaggio verso Gaza per sfidare il blocco illegale e disumano che dura, ormai, da più di cinque anni.
L”Estelle è una goletta a tre alberi, vecchia di 90 anni, che Ship to Gaza Sweden ha acquistato, in aprile, da un”organizzazione finlandese di commercio equo e solidale, e che ha ristrutturata per questa traversata. Ha iniziato un viaggio lungo le coste svedesi, a giugno, con eventi informativi e di solidarietà , nelle comunità , per far crescere la consapevolezza sul blocco di Gaza.
Dalla Svezia, ha raggiunto porti in Norvegia, Francia, Spagna, poi ci fermeremo in Corsica e in due porti italiani, prima di continuare verso Gaza. Il valore educativo dato dalle centinaia di persone che hanno visitato la nave, nei diversi porti, ha creato migliaia di connessioni con l”Estelle e la sua missione di solidarietà . La bellezza di una grande barca, insieme alla pace della navigazione a vela (che lo skipper e l”equipaggio preferiscono ai motori, ogni volta che è possibile), ha portato questo viaggio verso Gaza nel cuore delle comunità , come mai prima.
L”Estelle è unica nell”essere stata sia una nave commerciale da cargo sia una nave scuola, per alcuni anni. Non ci sono passeggeri, su una nave scuola: tutti quelli che non fanno parte dell”equipaggio sono “allievi” e tutti noi facciamo la guardia (due turni di quattro ore, ogni giorno) e ognuno contribuisce, secondo le proprie capacità . Siccome sono all”inizio del mio apprendimento, quando viene il momento di fare un nodo, di attrezzare, di governare o disegnare la mappa di un tratto, posso pulire un pavimento e lavare i piatti, come farà il prossimo allievo (incluso un Parlamentare svedese, che è Capo del gruppo parlamentare del suo Partito).
Ci sono anche diversi marinai professionisti che stanno offrendo il loro tempo: la barca e tutti a bordo sono in buone mani.
L”Estelle trasporta un carico variegato: dalle forniture scolastiche, donate da bambini di scuola, al cemento per aiutare la ricostruzione di Gaza ma, come sempre, il carico più prezioso di questi viaggi è la solidarietà umana: i Palestinesi di Gaza hanno bisogno di questo, molto più che degli aiuti materiali.
In verità , la paralizzante dipendenza dagli aiuti umanitari è, interamente, un prodotto del blocco. Se il loro diritto a commerciare e a viaggiare fosse confermato, ponendo termine al blocco, i Palestinesi di Gaza sarebbero in grado di ricostruire la loro economia, una volta florida, ed eliminare il bisogno di aiuti.
La solidarietà internazionale verso il viaggio dell”Estelle cresce, in ogni porto toccato. L”accoglienza nei porti spagnoli di Donosti, Bermeo, Santa Pola, Alicante e Barcellona è stata enorme: esibizioni di artisti internazionali quali Che Sudaka e Manu Chao, così come le visite alla barca, hanno raggiunto molti di più dei soliti attivisti per arrivare a un ampio spettro di popolazione.
Nell”ultimo tratto, da Napoli a Gaza, Estelle trasporterà un altro rappresentante canadese, insieme al materiale necessario per la costruzione dell”Arca di Gaza, la barca che stiamo ricostruendo a Gaza per sfidare il blocco dall”interno. La Coalizione Internazionale della Freedom Flotilla è, ora, impegnata a salpare per e da Gaza, mentre percorriamo, tenacemente, la stessa strada: la coscienza dell”Umanità .
Noi tutti conosciamo molto bene i pericoli a cui Estelle e tutti quelli che si trovano a bordo vanno incontro, quando si avvicineranno alla loro destinazione. Quelli di noi che sono stati attaccati dalla Marina israeliana, sequestrati in acque internazionali e imprigionati in Israele, lo sanno, personalmente e dettagliatamente ma tutto il mondo sta prendendo coscienza delle azioni illegali di questo Stato canaglia.
Israele continua a ribellarsi alle leggi internazionali, restando impunito, perché i Governi del mondo non sono capaci di metterlo davanti alle sue responsabilità . Così, ricade sulla società civile il compito di chiederne la responsabilità e di sostenere quelli che difendono, personalmente, questo blocco che è, con tutta evidenza, illegale e disumano.
Non c”è abbastanza spazio, su poche, piccole barche, nel Mar Mediterraneo, per ospitare tutti i sostenitori della Coalizione Internazionale della Freedom Flotilla ma c”è abbastanza spazio per accogliere chiunque voglia salire a bordo per mostrare il proprio sostegno all”Estelle, nella ribellione al blocco.
Firmate l”appello in sostegno e fatelo sapere al mondo, ovunque. Potete anche seguire i progressi dell”Estelle verso la sua destinazione, qui: http://www.gazaark.org/category/follow-the-estelle/
Quando lascerò i miei compagni, fra pochi giorni, i miei pensieri accompagneranno queste coraggiose anime, mentre continueranno il loro viaggio di solidarietà , per ribellarsi all”ingiustizia con i loro corpi: come sempre, la loro migliore garanzia di sicurezza sono i vostri occhi e la vostra voce. Quando i Governi del mondo falliscono, è la società civile internazionale attiva che deve agire, al loro posto.
Noi salperemo, finché i Palestinesi di Gaza non riconquisteranno la loro libertà di movimento.
David Heap è membro della Commissione Direttiva di Canadian Boat to Gaza e Gaza”s Ark. Era sulla Tahir, a luglio, e ancora quando fu attaccata, nel novembre del 2011; ha passato sei giorni in una prigione israliana, prima di essere deportato in Canada.
Link originale: http://rabble.ca/news/2012/09/challenging-blockade-gaza-message-canadian-board-estelle
(Traduzione di Marisa Conte)
Estelle, partigiani da tutto il mondo per la Palestina
di Alberto Mari  su Estelle, Ajaccio 25 settembre 2012
Arrivato al tramonto di ieri dopo interminabile viaggio cominciato il giorno prima da Beirut, poi auto, poi nave, poi treno ed infine eccomi sull” Estelle, ormeggiata in banchina al molo principale del porto. Accoglienza calorosa dell”equipaggio in prevalenza scandinavo, salumi, formaggi e vino Corso in plancia, fra grovigli di cime, sartie e attrezzature nautiche varie, ma anche striscioni, bandiere ed una fila di foto di volti palestinesi esposti sul molo a ricordare ai turisti che transitano la triste condizione dei palestinesi prigionieri in casa propria o espulsi dalla loro terra da troppo tempo. E” ancora fresca la memoria dei campi profughi appena visti in Libano, esistenze negate da oltre 60 anni, conditi da massacri impuniti (30 anni fa quello di Sabra e Chatila) che il mondo fa di tutto per rimuovere. Ma chi li ha subiti non può dimenticare, nè può dimenticare il sacrosanto diritto al ritorno, sancito peraltro da una risoluzione Onu (n.194) votata all”unanimità da tutte le nazioni. Carta straccia .. come le altre 70 risoluz. di condanna a Israele. Ma c”è anche chi non si rassegna, non solo i resistenti palestinesi, ma anche fra i popoli del mondo, qualcuno non vuole più girarsi dall”altra parte. Estelle rappresenta proprio coloro che non ci stanno. Certo non è il solo mezzo per dire basta, esistono tanti modi per solidarizzare e lottare per la libertà dei palestinesi: dal boicottaggio dei prodotti israeliani alla diffusione della cultura palestinese, dalle flotte aeree ai convogli terrestri. Con ogni mezzo necessario!
Inutile raccontarvi l”emozione di essere a bordo insieme a questo pugno di partigiani mondiali di ogni età ed appartenenza. La barca è della coalizione svedese, ma il sostegno è di tutte le coalizioni internazionali, gli equipaggi si avvicendano e cambiano durante le varie tappe che hanno portato l”Estelle fino a qui nei 3 mesi di navigazione. In ogni porto l”accoglienza è stata straordinaria, migliaia a Barcellona e nei paesi Baschi ed anche qui ad Ajaccio non solo militanti e simpatizzanti, ma anche sindaci, municipalità e giornalisti. Estelle e la Palestina hanno bisogno di tutti!
 Rompere l”assedio a Gaza deve diventare un imperativo mondiale, un diritto universale così come il diritto a resistere per i popoli occupati e il diritto al ritorno per i profughi espulsi.
Tra non molto salperemo dalla Corsica per le due tappe italiane: La Spezia e Napoli. Tutti i freedom fighters italiani devono sentirsi parte di questa missione partecipando alle numerose iniziative promosse dai compagni nelle due città . Vi aspettiamo con la Palestina nel cuore!
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Fonte:Â http://www.freedomflotilla.it/2012/09/25/estelle-partigiani-da-tutto-il-mondo-per-la-palestina/.
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