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di Vera Saila – Megachip.
Anche il Fatto Quotidiano si sente in dovere di intitolare «Siria, bombe sull”Università di Aleppo: “Almeno 80 morti”».
E” vero, nell”articolo si riportano le ovvie versioni contrastanti del governatore di Aleppo e del sedicente “Comitato generale della Rivoluzione”. Per il primo sono stati attentati, per il secondo si tratterebbe di “bombardamento aereo del regime”.
Ma nel catenaccio la Redazione del Fatto Quotidiano, autrice dell”articolo, insinua: “Raid aerei hanno colpito anche la capitale Damasco e la provincia di Homs”. “Anche” significa “anche”, quindi si suggerisce che anche quello dell”Università di Aleppo è stato un bombardamento del “regime”. Per cui si da ragione al Comitato dei ribelli. E” elementare.
Buon giornalismo? Non sembra proprio.
Intanto anche il più che di parte “Osservatorio siriano dei diritti umani” (ha sede a Londra, cioè la capitale di una potenza che sguinzaglia squadroni della morte di qua e di là  e che ha enormi interessi nella zona) ha dichiarato che non sa come è andata precisamente, ma che la seconda esplosione è probabilmente dovuta ad un autoveicolo.
In secondo luogo, possibile che i satelliti militari che intercettano anche le farfalle in volo non sappiano nulla di un raid di bombardieri?
Infine, siamo una volta tanto seri di fronte ad un massacro: l”Università di Aleppo è nella zona saldamente controllata dal governo siriano.
Fuoco amico? Bombardamento amico?
Dal Fatto sembra di sì.
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