Ucronia egizia | Megachip
Top

Ucronia egizia

«Insomma, qual è il diritto che fonda le tante voci occidentali a “fare qualcosa” in Egitto?» [Pier Luigi Fagan]

Ucronia egizia
Preroll

Redazione Modifica articolo

17 Agosto 2013 - 19.36


ATF
di Pier Luigi Fagan

Una ucronia è un racconto storico di come si sarebbe sviluppata una storia diversamente da come poi si è sviluppata. Naturalmente, nella trama storica, deve intervenire qualcosa o qualcuno che dà un corso diverso alle cose che poi sono andate come sappiamo. Tipici esempi: La svastica sul Sole di P.Dick, i cicli Invasione e Colonizzazione di H.Turtlelove, il Fatherland di R. Harris. Simuliamone altre:

1) Le Comunità unite del Sud America apprendono che in Spagna, i regni di Aragona, Navarra, Castilla ed altre frange del pulviscolo cristiano stanno mobilitando forze armate per conquistare territori iberici che affermano di possedere per un qualche diritto di Reconquista non meglio specificato. Vengono inviati prima osservatori che denunciano violenze gratuite (tra cui l’insopportabile distruzione di molte biblioteche moresche), poi esercito di interposizione a salvaguardia dei legittimi attuali governanti quei luoghi: gli Ommayadi. Il tentativo viene represso e la giustizia ripristinata (al prezzo di qualche morto, però “giusto”), oltretutto è inverno e in Brasile ci si appresta ai preparativi per le consuete celebrazioni del Carnevale e l’opinione pubblica stava per essere troppo turbata dalle pitture raffiguranti le barbarie di coloro che si fanno chiamare “spagnoli”.

2) Appreso che in Francia bande di facinorosi definitisi Terzo stato, hanno assaltato la prigione di Parigi e che si vocifera di piani segreti per rovesciare il legittimo governo costituito, l’Unione delle tribù africane Nord-occidentali, ha chiesto la convocazione del Sommo Consiglio di Sicurezza dell’Ordine mondiale per censurare questi moti disordinati. La situazione però non accenna a calmarsi e così Jebala, Jola, Igbo, Ga, Fon, Djerma, Akuapem e mille altri hanno messo in mare la loro flotta di piroghe per recarsi a Marsiglia e da lì marciare su Parigi. Ai turisti di colore è stato consigliato di non uscire dai loro resort in Alta Savoia. Preventivamente, si è incarcerato un certo Bonaparte dell’isola della Corsica, poiché il Concilio degli Stregoni dei Villaggi ha predetto di un suo possibile futuro ruolo nel temuto sorgere di future intenzioni imperiali. Il corso è stato portato direttamente a Sant’Elena, senza passare per l’Isola d’Elba. Solitaria si è levata la voce contraria di un certo Nelson che sostiene “mi state rubando la mia gloria”. Altri consigli africani stanno allora pensando di invadere preventivamente anche la Gran Bretagna, evidentemente complice nei disordini anche se falsamente (ma questo è d’uso nella doppia morale dei ponentini) li ha condannati.

3) I cattolici di tutto il pianeta sono in subbuglio. Mire espansioniste del Regno di Piemonte e Sardegna, potenziate dalla regia occulta dei protestanti della solita perfida Albione, hanno armato un noto terrorista dalla camicia rossa detto “Garibaldi” e con lui una sparuta schiera di fondamentalisti patrioti fissati con l’idea esista una nazione detta “Italia”. L’intento acclarato è unire la penisola e cancellare il Divino Stato Pontificio, erede del lascito costantiniano (checché ne dica il diabolico pamphlettista Valla). Si sta organizzando una crociata le cui prime file vedono collaboratori domestici filippini (in molti casi dei laureati) pronti a difendere il sacro diritto della fede con le aspirapolveri sguainate. I libici, pur musulmani, hanno offerto basi logistiche affermando “non si sa mai” e poi un rincuorante “Dio è con Voi”.

Insomma, qual è il diritto che fonda le tante voci occidentali a “fare qualcosa” in Egitto? Ogni volta che l’Occidente è intervenuto nelle vicende di quei popoli, ha deviato il corso della storia, ha evitato un certo corso evolutivo che può dispiacere, ma anche qui da noi ha sempre avuto i suoi morti, le sue battaglie le sue ingiustizie, qualcuno che è anche passato per eroe.

Intervenire nel corso storico porta alla situazione a cui assistiamo in Egitto, occidentalisti contro fondamentalisti, forse entrambe interpretazioni non così attinenti i reali interessi di quei popoli, gli interessi veri e fondamentali della gente normale. Questo interesse reale non può emergere ed avere la sua storia perché i presunti “sbagli” della storia (quelli che a noi sembrano tali), questi popoli non sono liberi di farli.

Cosa sarebbe stata la nostra storia con una tutorship così asfissiante, cosa saremmo diventati? Fino a che i popoli arabi non saranno liberi di produrre le loro verità presunte, vaccinarsi contro queste convinzioni ed incamminarsi verso una loro propria ed originale interpretazione di come si sta al mondo di questi tempi, per evitare un massacro, creeremo le condizioni di possibilità per successivi cento.

Native

Articoli correlati