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Mille miliardi in bombe atomiche

Disarmo totale: «Per i prossimi tre decenni gli Stati Uniti non muoveranno nemmeno un passo per quella lunga strada.» [Roberto Vacca]

Mille miliardi in bombe atomiche
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25 Settembre 2014 - 15.12


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di Roberto Vacca

Gli Stati Uniti decidono di investire in nuove, moderne armi nucleari

355 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Nei prossimi 30 anni salirebbero a

mille miliardi di dollari. La notizia è apparsa sul NY Times on line del 21/9/14.

In Italia non è stata ripresa da giornali, né emittenti TV. Taluno ha proposto che

si revochi a [b]Obama il Nobel per la Pace conferitogli nel 2009[/b] – solo perché sta

armando con armi convenzionali e appoggiando curdi e iracheni contro l’ISIS.

Questa decisione di rimodernare l’arsenale nucleare USA è motivo molto più

forte per revocargli il premio. L’avevo già proposto nel Maggio 2013 nel mio

articolo che riporto più oltre.

Di questi mille miliardi si parlava già nel gennaio 2014. Sarebbero stati

ripartiti fra le 3 componenti della triade: missili balistici intercontinentali,

sottomarini nucleari, bombardieri nucleari. J. Wolfstahl e J. Lewis del James

Martin Center for Nonproliferation Studies di Monterey, Calif. avevano

commentato che il bilancio federale USA non era in grado di tirare fuori queste

enormi somme.

Si può arguire che la decisione americana sia una risposta alle minacce

di usare armi atomiche per risolvere la crisi in Ucraina, che Putin fece con

leggerezza un mese fa. È una reazione nettamente eccessiva rispetto alle minacce

militari che potrebbero essere rivolte contro gli USA. Prevede, infatti, di

sostituire con versioni più moderne, precise ed efficaci: 12 sottomarini nucleari,

100 bombardieri nucleari e 400 silos di lancio di ICBM.

Il Presidente USA nella campagna per il suo primo mandato aveva

dichiarato che il suo obiettivo era un mondo senza armi nucleari. Con il piano

attuale dimostra di aver rinunciato del tutto a quel sogno. Più tardi aveva

precisato che ci sarebbero voluti molti decenni per un disarmo totale. Il piano

attuale implica che per i prossimi tre decenni gli Stati Uniti non muoveranno

nemmeno un passo per quella lunga strada.

Il testo pubblicato dal NY Times descrive anche il nuovo stabilimento per

la produzione di armi nucleari a Kansas City. Fornisce dettagli irrilevanti: “ospita

2.700 lavoratori, come la fabbrica vecchia che sostituisce, ma consuma metà

dell’energia, con un risparmio di 150 milioni di dollari/anno. Ha una caffetteria

e una palestra moderne ed efficienti. Si chiama National Security Campus che

sembra il nome di un college e non di una fabbrica di armi letali.”

Non vengono fornite informazioni sulla sicurezza delle armi prodotte.

Come notavo nel dicembre 2013, dal 1950 al 2003 in USA ci sono state 121

“frecce spezzate”: gravi incidenti coinvolgenti bombe nucleari. Dal 2003 nessuna

notizia di altri incidenti. Oltre 2 all’anno per 53 anni e poi nessuno per 10

anni! C’è da temere che la censura blocchi informazioni che, se fossero note,

proverebbero che il rischio sia maggiore di quanto sostenuto.

È segno di degrado culturale grave che si discuta a lungo su rischi minori

e non si menzioni nemmeno quello estremo, delle bombe atomiche.

(23 settembre 2014)

[center]***[/center]

Rischio Armi Nucleari: Aggravato – Frainteso – di Roberto Vacca, 27/5/2013

Nel novembre 2009 Obama fu premiato con il Nobel per la pace “per la

sua visione e il suo lavoro verso un mondo senza armi nucleari”. Però gli arsenali

nucleari contengono ancora 5 miliardi di tonnellate equivalenti di alto esplosivo

[700 kg per ogni essere umano]. È un potenziale oltre centomila volte maggiore

di quello delle due bombe di Hiroshima e Nagasaki che nel 1945 uccisero circa

300.000 giapponesi.[300.000 moltiplicato 100.000 fa 30 miliardi – al mondo

siamo in 7 miliardi]. Non si è fatto un passo verso un mondo senza armi nucleari.

E ora Obama aggrava i rischi invece di ridurli.

L’editoriale del New York Times del 27/5/2013 informa che il Presidente

USA ha stanziato 537 milioni di dollari per il 2014 per ammodernare 180

testate nucleari tattiche B61 [1]. Sono dispiegate in Belgio, Germania, Italia,

Olanda e Turchia. Alcuni esperti sostengono che quei 537 milioni non bastano.

Realisticamente si spenderanno 10 miliardi di dollari. Non miglioreranno solo

l’efficacia dei quelle 180 bombe: ne aumenteranno il numero a 400.

Quei fondi sono disponibili perché nel 2010 gli USA hanno stanziato 80

miliardi di dollari per ricerche su armi nucleari. La decisione venne forzata dal

Partito Repubblicano come contropartita per approvare il trattato New Start con

la Russia, mirato proprio a ridurre gli arsenali nucleari: l’incoerenza è palese.

Il governo americano ha deciso anche di ridurre del 15% gli stanziamenti

mirati a proteggere le armi nucleari da tentativi di impossessarsene da parte di

terroristi. Quest’altra misura rende ancora più imminente un rischio gravissimo –

l’entità del quale è segreta e, forse, nemmeno valutabile.

Il 19 Giugno alla Porta di Brandeburgo (Berlino) il Presidente Osama ha

proposto di ridurre a meno di un terzo il numero di armi nucleari americane e

russe. Ha detto: “Sia Stati uniti che Russia dovrebbero ridurre i loro arsenali a

circa mille testate nucleari ciascuno.” Dopo 4 anni non parla più affatto di un

mondo SENZA armi nucleari.

Sembra che quel Nobel per la Pace del 2009 sia stato conferito con

leggerezza. Però un premio Nobel una volta dato non può essere tolto, anche se

appare assai poco meritato, come è il caso di altri Nobel per la pace e, almeno

in un caso per la medicina. Sembra altamente opportuno che l’Accademia delle

Scienze di Stoccolma e il Comitato Nobel Norvegese a Oslo rivedano i loro

statuti e regolamenti.

Taluno considera l’aggettivo “nucleare” sinonimo di “rischio tremendo”.

Non è giusto: l’ingegneria dei rischi si è sviluppata in gran parte proprio nel

corso dei progetti di centrali elettronucleari. Questo non significa che le centrali

nucleari per la produzione di energia non presentano alcun rischio. Significa che

i rischi potrebbero essere annullati se fossero perfetti: i progetti, la gestione e la

manutenzione di quegli impianti. Non lo sono sempre.

I due incidenti più gravi di centrali nucleari avvennero a causa di

gravii errori di progetto o di incompetenza dei tecnici addetti all’esercizio. La

catastrofe di. Chernobyl fu causata da ingegneri elettrotecnici che in assenza

di esperti nucleari tentarono un esperimento temerario e assurdo. Il disastro di

Fukushima è avvenuto perchè la centrale era sorta in zona sismica, soggetta

notoriamente, più di una volta ogni secolo, a tsunami di decine di metri ed era

stata protetta da un muro di soli 8 metri.

Il numero delle vittime di questi 2 incidenti fu di circa 30.000: un

decimo di quello dei morti a Hiroshima e Nagasaki. Le cifre non sono note

con precisione perché gli effetti delle radiazioni possono essere letali a

notevole distanza di tempo.

Le conclusioni sono ovvie, ma non hanno ispirato azioni adeguate.

Le armi atomiche vanno smantellate tutte. Anche se un conflitto si

scatenasse per errore, potrebbe estendersi al pianeta e segnare la fine della

nostra civiltà.

La diffusione delle centrali nucleari dovrebbe essere condizionata

alla realizzazione di progetti molto più sicuri. Intanto oltre alle 435 centrali

esistenti, se ne stanno costruendo 60 nuove (31 in Cina, 7 in Russia, 6 in

India, 5 in USA e altre).

I favorevoli all’energia nucleare considerano che gli eventuali incidenti

futuri siano accettabili perchè non sono stati molto più gravi di quelli di

Bhopal (15.000 morti – 1984) e del Vajont (2000 morti – 1963).

Infine, nessuno propone di proibire le automobili, sebbene gli incidenti

stradali nel mondo dal 1945 a oggi abbiano causato più di 25 milioni di morti.

Note

[1] Una bomba B61 pesa 300 kg ed è lunga 3 metri. Ha una potenza distruttiva

compresa fra 300 e 340.000 tonnellate equivalenti di alto esplosivo. Può essere

lanciata con un missile o sganciata da un aereo (F16, Tornado, B2 Stealth).

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