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La Terra sempre più in rosso: il 21 agosto 2010 abbiamo sforato il budget naturale

La Terra sempre più in rosso: il 21 agosto 2010 abbiamo sforato il budget naturale
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22 Agosto 2010 - 11.34


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overshootinggiallaa cura di Rete Lilliput.

(OAKLAND, CA, USA) – L”umanità ha impiegato meno di nove mesi per sforare il budget di questo anno, secondo i calcoli del Global Footprint Network (GFN), una organizzazione di ricerca ambientale con sede in California.
Il Global Footprint Network calcola l”offerta della natura sotto forma di “biocapacità“, ovvero l”ammontare di risorse che il pianeta rigenera ogni anno e la confronta con la domanda dell”umanità ovvero con quell”ammontare che usiamo per produrre tutte le risorse necessarie per la nostra vita e per assorbire le nostre emissioni di CO2.

I dati del GFN rivelano che, al 21 agosto 2010, l”umanità avrà esaurito tutte le risorse e i servizi ecologici – dall”eliminazione della CO2 alla produzione delle materie prime per il cibo – che la natura può fornire questo anno (gli interessi del capitale natura).

Da quella data fino alla fine dell”anno, soddisferemo la nostra domanda ecologica dando fondo alle risorse (il capitale) e accumulando gas ad effetto serra nell”atmosfera.

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“Se una persona spende il suo intero stipendio annuale in nove mesi, avrebbe di che essere molto preoccupata” dice Mathis Wackernagel Presidente del GFN. “La situazione non è meno allarmante quando tutto ciò succede al nostro budget ecologico. Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la deforestazione, la mancanza di cibo e acqua – sono tutti chiari segnali del fatto che non possiamo più a lungo finanziare i nostri consumi con il credito. La Natura sta per “toglierci la fiducia”. Più informazioni su http://www.footprintnetwork.org/earthovershootday

Cos”è L”Overshoot?

Per la maggior parte della storia dell”uomo, l”umanità ha vissuto con gli “interessi” del capitale natura – consumando risorse e producendo CO2ad un tasso più basso di quello che il pianeta era in grado di rigenerare e assorbire ogni anno. Da circa tre decenni a questa parte, abbiamo superato la soglia critica, e il tasso della domanda umana di servizi ecologici ha iniziato a superare il tasso con il quale la natura può provvedere a rigenerarli. Questa differenza tra domanda e offerta – nota come “Sovraccarico ecologico” (Ecological Overshoot) è cresciuta costantemente ogni anno.

Ora alla Terra, con il capitale naturale rimasto, ci vogliono un anno e sei mesi per rigenerare le risorse che l”umanità utilizza in un anno.

Preoccuparsi delle emissioni di CO2 per bilanciare il budget

Il cambiamento climatico è forse il più importante segnale del nostro comportamento ecologico irresponsabile. L”Impronta ecologica legata al carbonio (per come è calcolata dal GFN, è l”ammontare di i superficie di mare e di terra necessaria è per assorbire la CO2che emettiamo) costituisce la parte più cospicua dell”Impronta ecologica umana e di gran lunga quella che cresce più velocemente. La nostra impronta ecologica da CO2è più che raddoppiata dal 1970 ad ora. In quel periodo, si è accresciuta ad un tasso tre volte più grande dell”altra componente che cresce più velocemente e che è il territorio costruito. Le emissioni di CO2allo stato attuale costituiscono più della metà della domanda umana di natura. Stiamo emettendo molta più CO2di quella che gli ecosistemi naturali possono assorbire; questo sta facendo aumentare la CO2nell”atmosfera e sta contribuendo al cambiamento climatico.

Come viene calcolato l”Earth Overshoot day e perchè è così in anticipo rispetto al 2009

Ogni anno, il Global Footprint Network calcola l”Impronta Ecologica dell”umanità (ovvero la sua necessità di campi, pascoli, foreste, aree di pesca e spazio per infrastrutture e per assorbire CO2), e la confronta con la biocapacità globale (ovvero la capacità degli ecosistemi appena citati di produrre risorse e assorbire rifiuti).

L”Earth Overshoot day è un concetto ideato dalla fondazione inglese “nef” new economic foundation, ed è calcolato in base ai dati del 2007 (l”anno più recente in cui sono disponibili i dati), alle proiezioni basate su tassi storici di crescita della popolazione e dei consumi e all”andamento storico tra il PIL mondiale e la domanda di risorse.

L”anno scorso, l”Earth Overshoot Day è caduto il 25 settembre 2009. Quest”anno è stimato con un anticipo di più di un mese. Questo non è dovuto ad un improvviso cambio nella domanda umana, ma piuttosto ad un miglioramento della metodologia di calcolo che permette al GFN di valutare con più precisione l”estensione dell”Overshoot. (Per esempio, i nostri dati più aggiornati mostrano che il pianeta ha una minor biocapacità rispetto a quanto si stimava precedentemente, soprattutto nel settore dei terreni da pascolo).

“Pensiamo comunque che in nostri calcoli sono – se mai – sottostimati” dice Mathis Wackernagel. “Sappiamo che viviamo ben al di là dei mezzi che il nostro unico pianeta ci mette a disposizione. La buona notizia è che molta della tecnologia che abbiamo per cominciare a far fronte questo problema è disponibile ed è “open source” come la progettazione urbana compatta, l”abitare in modo energeticamente efficiente, la riforma per le tasse ecologiche, la rimozione dei sussidi perversi, una pianificazione familiare sicura e alla portata di tutti, biciclette, diete a basso contenuto di carne, l”analisi del ciclo di vita”.

Per calcolare la vostra Impronta ecologica personale e sapere cosa si può fare andare su www.footprintnetwork.org/calculator.

Informazioni sul Global Footprint Network

Il Global Footprint Network (www.footprintnetwork.org) è una organizzazione di ricerca ambientale che lha lo scopo di far aumentare la sostenibilità attraverso l”uso della Impronta Ecologica, uno strumento per valutare le risorse che misura quanta natura abbiamo, quanta ne usiamo chi usa cosa. Il Global Footprint Network e la sua rete internazionale di partner è focalizzata a risolvere il problema dell”overshoot, lavorando con i capi dei governi e delle compagnie commerciali del mondo per portare i “limiti ecologici” al centro dei processi decisionali.

Cosa possiamo fare

Possiamo cominciare a ridurre il nostro impatto personale andando meno in macchina, facendo durare di più le cose che acquistiamo, evitando l”usa e getta, bevendo l”acqua del rubinetto, mangiando carne meno frequentemente ma di miglior qualità (biologica), risparmiando energia nella propria casa, ristrutturando l”esistente senza cementificare nuovo territorio. Per saperne di più:www.footprintnetwork.org/calculator in cui si trova la versione adattata alla realtà di varie nazioni tra cui l”Italia.

Sfidiamo i nostri leader

Chiediamo con forza ai nostri leader locali e nazionali di rinnovare le strategie e spingiamoli a prendere iniziative necessarie per creare una società più efficiente nell”uso delle risorse. Occorre investire nelle energie rinnovabili, nel contenimento del consumo del suolo e nell”uso intelligente degli spazi già urbanizzati, nell”abitare e nei trasporti eco-efficiente, in primis la bicicletta. Per maggiori informazioni sul nostro lavoro sui governi:

www.footprintnetwork.org.

Per sapere di più circa l”Earth Overshoot Day, visitare http://www.footprintnetwork.org/earthovershootday

Nicole Freeling Pati Poblete

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21 Agosto 2010
Earth Overshoot Day
Informazioni aggiuntive

Contenuto:

  1. I limiti ecologici della Terra
  2. Definizioni
  3. Fatti chiave e numeri
  4. Confronto tra nazioni
  5. Come è calcolata la data dell”Earth Overshoot Day
  6. Contatti e informazioni sul Global Footprint Network

 

1. I limiti ecologici della Terra

Mentre le economie, le popolazioni e la domanda di risorse crescono, la grandezza della Terra resta sempre la stessa. Dal 1980, quando il sovraccarico ecologico globale è diventato una realtà, abbiamo continuato a sperperare le risorse della biosfera piuttosto che metterci a vivere con i suoi soli interessi. Per sostenere il nostro livello di consumo ci siamo messi a liquidare il capitale naturale e abbiamo permesso alla CO2 di accumularsi nella atmosfera.

Il sovraccarico ecologico (Ecological overshoot) è possibile per un tempo limitato prima che l”ecosistema inizi a degradare e poi a collassare. Ciò può essere già riscontrato nella carenza di acqua, nella desertificazione, nell”erosione, nella ridotta produttività dei campi coltivati, nel sovra pascolo, nella deforestazione, nella rapida estinzione delle specie, nel collasso delle grandi zone di pesca e nel cambiamento climatico. Nuove conseguenze dell”overshoot sono scoperte regolarmente e altre diventeranno evidenti in futuro.

 

2. Definizioni

Il “Sovraconsumo ecologico” (Ecological overshoot)avviene quando la domanda di risorse da parte dell”uomo eccede la capacità rigenerativa di un ecosistema naturale. L” “Overshoot globale” avviene quando l”umanità richiede più risorse e produce più rifiuti (es. immissioni di CO2 nell”atmosfera) di quanto la biosfera sia capace di produrre e di riassorbire.

L”impronta ecologica (Ecological Footprint) misura quanta area produttiva (terra e mare) è necessaria ad una popolazione (una nazione o il mondo intero) per produrre ciò che consuma e per assorbire i rifiuti da essa prodotti tenendo conto delle tecnologie più diffuse.

La Biocapacità è la contrazione dei termini “capacità biologica”, ovvero la capacità di un ecosistema di rigenerare risorse biologiche utili e di assorbire i rifiuti generati dagli uomini.

L”Earth Overshoot Day, un concetto ideato da new economics foundation, (www.neweconomics.org) (Inghilterra), individua il giorno in cui la domanda dell”umanità per le risorse e i servizi ecologici in un dato anno inizia a superare ciò che la Terra può rigenerare in quell”anno. Vivere in una situazione di Overshoot è possibile solo liquidando stock di risorse e accumulando rifiuti, in primo luogo CO2 nell”atmosfera.

Ettari globali (global hectares) sono ettari con una produttività pari a quella media mondiale.

 

3. Fatti importanti e cifre

(Fonte dei dati: Global Footprint Network”s National Footprint Accounts, 2009 Edition)
Al 2006, il più recente anno per il quale ci sono dati disponibili, l”area bioproduttiva disponibile su questo pianeta era poco meno di 1,8 ettari a persona (4,5 acri), senza tenere da parte nessuna area bioproduttiva per la sopravvivenza delle specie selvagge. Nello stesso tempo, l”impronta ecologica pro capite media è di 2.6 ettari globali per persona. (6,5 acri).

L”ammontare di risorse e servizi ecologici richiesti dall”umanità è aumentato da poco più della metà della biocapacità del pianeta Terra nel 1961 a quella circa equivalente ad un pianeta e mezzo nel 2006. (Nota che la biocapacità rappresenta il tasso al quale gli ecosistemi del mondo sono capaci di rigenerare risorse rinnovabili, non rappresenta lo stock totale di queste risorse presenti sulla Terra)

Proiezioni “moderate” delle Nazioni Unite indicano che la domanda crescerà in modo significativamente più veloce della biocapacità e che per il 2030, sarà necessaria la capacità riproduttiva di due Terre per sostenere i nostri consumi. Rimanere su questo andamento diminuirebbe il nostro spazio di manovra e metterebbe sempre più a a rischio il benessere di molti abitanti del pianeta.

L”Impronta legata al carbonio, che tiene conto delle emissioni derivanti dall”uso di combustibili fossili, costituisce più della metà dell”Impronta Ecologica totale dell”umanità. Dal 1970, la nostra impronta legata al carbonio è più che triplicata, da 2.9 a 9 miliardi di ettari globali. In questo periodo è passata dall”essere una componente dell”impronta ecologica totale dell”umanità più piccola di quella relativa alle terre coltivate, all”essere quella che ha superato con un margine significativo qualsiasi altro settore che compone l”Impronta ecologica umana.


4. Confronto tra nazioni

Le nazioni hanno una domanda di servizi ecologici molto variabile. In alcuni paesi, l”Impronta Ecologica pro capite è molte volte più alta che la media globale. In altri, è molto più bassa – in alcuni talmente bassa da non essere sufficiente per le necessità di base.

L”Impronta Ecologica pro capite media negli Stati Uniti è pari a 9 ettari globali (22.5 acri globali), l”equivalente di circa 8 campi da calcio regolamentari. L”Impronta Ecologica pro capite media in Germania è di 4.03 ettari globali (10 acri globali). Dall”altra parte dello spettro ci sono paesi come Pakistan, Congo e Haiti, che hanno una Impronta Ecologica pro capite media di poco più di un ettaro globale (mezzo acro globale). (Per vedere il grafico a barre di 150 nazioni andare su www.footprintnetwork.org/EF_by_nation.)

Di seguito sono riportati il numero di Terre di cui avremmo bisogno in totale se tutta l”umanità vivesse come i residenti delle seguenti nazioni. (come da dati del Global Footprint Network”s 2009 National Footprint Accounts.) (Ndr) Nella tabella manca l”Italia: se tutti vivessero come gli Italiani sarebbero necessari 2,72 pianeti. Quindi avremmo bisogno di 1,72 pianeti in più oltre a quello di cui disponiamo per soddisfare il nostro stile di vita.

5. Come è calcolato il giorno dell”Earth Overshoot

Ogni anno il Global Footprint Network calcola la biocapacità globale – ovvero l”ammontare di risorse naturali che è capace di generare ogni anno – e la compara con l”Impronta Ecologica, ovvero la quantità di risorse e di servizi che richiede l”umanità.

L” Earth Overshoot Day é calcolato dividendo la biocapacità mondiale per l”Impronta ecologica mondiale.

[biocapacità mondiale/ Impronta ecologica mondiale] x 365 = Earth Overshoot Day

Questa conto mostra che in 233 giorni, noi chiediamo alla biosfera l”intera capacità del 2010. Il 233esimo giorno è il 21 Agosto.

6. Contatti e informazioni sul Global Footprint Network Information

Per qualsiasi informazione circa l” Earth Overshoot Day, contattare:

Pati Poblete

Communications Director: pati chiocciola fottprintnetwork punto org.
tel: +1-510-839-8879 x 320 (-0800 GMT)

mobile: +1 707-315-8431

Per l”Italia Roberto Brambilla 039 988 10 21;

338 88 03 715; e-mail: r punto brambilla chiocciola mclink punto it.

 

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