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Bankitalia: «Reddito famiglie giù di oltre 2,5%»

Bankitalia: «Reddito famiglie giù di oltre 2,5%»
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27 Novembre 2012 - 23.21


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Il vicedirettore Rossi: «Peggio del 2009, quinto anno di riduzione»

impoverimentoda Lettera 43.

Il vicedirettore di Bankitalia, Salvatore Rossi, ha dichiarato martedì 27 novembre: «Per le famiglie italiane siamo al quinto anno di riduzione del reddito reale. Quest”anno si profila una diminuzione anche più marcata di quella, del 2,5%, avutasi in occasione della recessione del 2009».

CONTRATTI I PRESTITI A FAMIGLIE. Il credito alle famiglie «mostra segni di affanno, con i prestiti che si stanno lentamente contraendo e le nuove erogazioni che sono molto più contenute degli anni scorsi». Rossi ha poi precisato che la decelerazione dei prestiti alle famiglie «è divenuta negativa nel terzo trimestre di quest”anno».
Rossi ha ricordato anche che secondo le stime Bankitalia «la decrescita dei mutui immobiliari proseguirebbe nei mesi prossimi, almeno fino a metà 2013».

 

 

La crisi economica ha reso le famiglie italiane finanziariamente più vulnerabili. Secondo i dati di un”indagine biennale di Bankitalia, nel 2010 il 3,6% delle famiglie italiane (poco meno di 900 mila nuclei) era gravata da un servizio del debito superiore al 30% del loro reddito. Tra queste le famiglie definite ”vulnerabili”, cioè quelle del primo e del secondo quartile di reddito, erano pari all”1,4% del totale delle famiglie, le prime, e all”1%, le seconde (circa 350 mila e 250 mila nuclei rispettivamente).

CALANO LE CONCESSIONI DI MUTUI IMMOBILIARI. Dal gennaio al settembre 2012, ha spiegato Rossi al convegno Abi-Assofin ”Credito al credito”, «sono stati erogati mutui immobiliari per poco più di 21 miliardi di euro. Riportando il dato ad anno si ottiene un ammontare di circa 30 miliardi, molto minore di quello registrato nei due anni precedenti, minore anche di quello del 2009, l”altro anno recente di forte recessione, in cui comunque furono erogati mutui per oltre 40 miliardi (al netto di surroghe e sostituzioni, quest”anno praticamente non utilizzate dalle famiglie)».
Il direttore generale della Banca d”Italia ha quindi sottolineato che in Italia «il mercato del credito alle famiglie potrà tornare a espandersi, per colmare il divario che ancora lo separa da quello dei maggiori paesi avanzati, con il miglioramento delle condizioni economiche generali».

Su 900 mila famiglie peso del debito oltre il 30% del reddito. 

Nell”insieme, secondo l”indagine di Bankitalia, nel 2010 faceva capo a nuclei familiari considerati finanziariamente vulnerabili il 16% del debito delle famiglie (6% per le sole famiglie del quartile più basso). Quanto alle prospettive per il biennio 2011-2012 via Nazionale non dispone ancora dell”indagine ma, come ha precisato Rossi, ricorrendo a simulazioni si è evinto che «gli indicatori di vulnerabilità sarebbero rimasti all”incirca invariati attorno ai livelli di fine 2010».
Il fatto che la vulnerabilità finanziaria delle famiglie italiane non sia mediamente aumentata negli ultimi due anni è da attribuire, secondo il vice direttore generale di Bankitalia, «oltre che alla maggiore attenzione delle banche nella selezione della clientela, al basso livello dei tassi di interesse di mercato, conseguente alle politiche espansive attuate nell”area dell”euro; ne è disceso per le famiglie un contenimento dei costi dei prestiti a tasso variabile, che una componente rilevante dei prestiti in essere».
A limitare la vulnerabilità finanziaria delle famiglie meno abbienti, ha concluso Rossi, ha contribuito inoltre «la moratoria concordata con l”Abi e le associazioni dei consumatori, che dal febbraio del 2010 ha consentito a quasi 80 mila nuclei in difficoltà di sospendere per un anno il rimborso della rata del mutuo».

CODACONS AL GOVERNO: «CONGELARE TARIFFE PUBBLICHE». «Fino a che le famiglie continueranno ad avere una riduzione del loro reddito reale, i consumi non potranno che scendere e l”Italia, conseguentemente, non sarà in grado di crescere ed uscire dal tunnel della crisi». Lo ha affermato il Codacons che, commentando il calo del reddito delle famiglie annunciato dal vice direttore generale di Bankitalia, ha chiesto al governo di congelare le tariffe pubbliche.
L”associazione dei consumatori ha avvertito che «è controproducente dissanguare il ceto medio basso con continui aumenti di tasse non commisurate al reddito». E ha sostenuto inoltre che «non vi potrà essere crescita fino a che l”unica cosa che non viene più adeguata all”inflazione sono le retribuzioni. Se dunque il governo si ostina a bloccare la rivalutazione delle pensioni e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici allora dovrebbe coerentemente congelare anche tutti gli altri aumenti, dalle multe per le violazioni al codice della strada al canone Rai, che invece vengono regolarmente indicizzati». Per questo il Codacons ha chiesto al governo di «scongiurare l”aumento dell”Iva previsto per il prossimo anno e di congelare tutte le tariffe: dall”acqua ai rifiuti, dai pedaggi autostradali al canone Rai, dalla luce al gas. Solo così potrà essere salvaguardato il reddito reale delle famiglie».

 

Fonte: http://www.lettera43.it/economia/macro/bankitalia-reddito-famiglie-giu-di-oltre-25_4367574055.htm

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