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I libellisti del Terzo Millennio e Massimo Ciancimino

I libellisti del Terzo Millennio e Massimo Ciancimino
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12 Febbraio 2010 - 15.55


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cagliostro-conte-alessandro-megadi Giorgio Bongiovanni – 11 febbraio 2010
Nell”epoca antecedente la rivoluzione francese si aggirava per le corti d”Europa un personaggio straordinario, un precursore che, noto anche per le sue doti di alchimista e spiritualista, si batteva per le idee di liberté, fraternité, égalité.
Era il conte Alessandro di Cagliostro.

Chiaramente inviso al potere politico e religioso gli venivano scagliati contro i libellisti, i giornalisti del tempo, corrotti e mercenari i quali, per screditare le sue opere a favore dei poveri e dei derelitti, lo spacciavano per un losco figuro, tale Giuseppe Balsamo da Palermo.
Che c”entrano Massimo Ciancimino e le sue dichiarazioni a Palermo con il Conte di Cagliostro?
C”entrano e vi spiego perché.
Certamente Ciancimino non è Cagliostro, in questo caso è la verità a venire attaccata. Una verità che scandalizza, disturba e, piaccia o non piaccia, passa attraverso Massimo Ciancimino. Il quale per ragioni etiche ha deciso di parlare e lo sta facendo con tanto di documenti alla mano. Certo quel che ci racconta, riportato negli articoli pubblicati dai miei colleghi (link correlati), apre a scenari drammatici, diabolici, violenti. tra papelli, trattative, corruzioni e stragi, tutto quel mondo nel quale si muoveva suo padre e nel quale è, volente o nolente, cresciuto lui.
Se è vero che a livello giudiziario ogni sua parola deve trovare riscontro e deve essere valutata dai giudici, a livello giornalistico ce ne è a sufficienza per avviare ben più di una riflessione.
E invece come si comporta il potere oggi, quello rappresentato dal signor Berlusconi e dalla sua corte, quello feudale del ritorno del Principe, come lo ha definito il giudice Scarpinato nel suo libro?
Come sempre! Sguinzaglia i libellisti, i Morande (questo il nome del principale accusatore di Cagliostro) del Terzo Millennio, i vari Vespa, Minzolini ecc.. ecc.. per intenderci, all”arrembaggio della verità. Non scrivono nulla nel merito, non hanno da fornire nessuna controprova, mentono, attaccano, calunniano, avvelenano e niente altro.
Così è sempre stato.
Tuttavia il tempo è galantuomo e prima o poi restituirà alla verità il suo giusto trionfo.

Tratto da: antimafiaduemila.com

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