La Madonna delle carceri sotto organico | Megachip
Top

La Madonna delle carceri sotto organico

La Madonna delle carceri sotto organico
Preroll

admin Modifica articolo

2 Novembre 2010 - 22.38


ATF

prisonguarddi Davide Pelanda.

“Io affronterò la vita mia in sacrificio, patto d”onesta e, Tu che puoi, ricorda che nel dolore siano tutti figli tuoi… Prega per me Santa Maria, riempimi d”amore e così sia…”.

Lo sconcerto è forte quando veniamo a sapere che questa strofa è dell”inno ufficiale della Polizia Penitenziaria con tanto di decreto: inno alla Madonna, cioè un”Ave Maria titolata “Siamo tutti figli tuoi” il cui testo è stato scritto dal maestro Giuseppe Marcucci, paroliere finanche di Amedeo Minghi voluto dal ministro della giustizia Angelino Alfano.

Ed è doppiamente sconcertante sapere dei mille problemi che la Polizia Penitenziaria sta vivendo dentro le carceri, come ad esempio i suicidi di questi poliziotti: lo scorso anno ci sono stati 10 casi in pochi mesi. «Sono, in taluni casi, le manifestazioni più drammatiche e dolorose di un disagio derivante da un lavoro difficile e carico di tensioni» sostiene Donato Capace, segretario generale del sindacato Sappe.

Ma certo è che nessun inno alla Madonna potrà risolvere i problemi di questo corpo di polizia che vede sempre più i suoi uomini coprire turni stressanti e in completo burn out. Sì, perché attualmente sono a dir poco dotto organico: dovrebbero essere 42.268 unità ed invece in servizio sono 37.348 unità.

Sulla crisi dei singoli poliziotti incide la logorante attività lavorativa fatta di doppi e tripli turni, con magari 10 ore contro le 6 ore e mezza previste dal contratto. Mentre addirittura devono loro malgrado rinunciare al riposo settimanale.

“Sono sconcertato dalla notizia che pochi minuti fa un assistente di Polizia Penitenziaria di circa 40 anni, in servizio nella Scuola del Corpo di Aversa, ha tentato il suicidio mentre si stava recando in servizio ed ora lotta tra la vita e la morte. Forte è la nostra preoccupazione per il fenomeno dei suicidi tra gli appartenenti alle Forze di Polizia, ed alla Polizia penitenziaria in particolare”. Parole amare sempre del Segretario Generale del Sappe dopo il tentativo di suicidio di un Assistente della Polizia Penitenziaria.

Lo stesso Capece ritiene che «l”istituzione di appositi Centri specializzati in grado di fornire un buon supporto psicologico agli operatori di Polizia, garantendo la massima privacy a coloro i quali intendono avvalersene, possa essere un”occasione per aumentare l”autostima e la consapevolezza di possedere risorse e capacità spendibili in una professione davvero dura e difficile all”interno di un ambiente particolare quale è il carcere, non disgiunti dai necessari interventi istituzionali intesi a privilegiare maggiormente l”aspetto umano ed il rispetto della persona nei rapporti gerarchici e funzionali che caratterizzano la Polizia Penitenziaria».

Che l”Ave Maria faccia anche un miracolo per risanare la giustizia italiana?

 

Native

Articoli correlati