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di Debora Billi – Crisis.
Ancora notizie sulle agenzie di rating, quelle di cui ci auguravamo la definitiva scomparsa qualche giorno fa. Anzitutto il downgrading odierno di ENEL: Moody”s taglia a Baa2 con outlook negativo. Riporta Repubblica: “Le pressioni regolamentari e politiche sono aumentate. le riforme del settore dell”elettricità in Spagna, recentemente annunciate dal governo” potrebbe avere un impatto su Enel.
Queste agenzie sono davvero severissime e non perdonano il più piccolo dubbio, nella loro vocazione a “proteggere gli investitori” (specialmente quelli che vogliono comprarsi a quattro soldi i grandi asset italiani). Però invece in altri casi l”occhio implacabile si gira del tutto da un”altra parte o si chiude proprio. Come faceva notare oggi Stefano del Grande Bluff: la produzione industriale inglese ha perso l”1,7% a Settembre, e le esportazioni lo 0,6%. I parametri del debito UK sono disastrosi, eppure la tripla A è ancora assicurata e le agenzie di rating fanno finta che tutto vada bene, madama la regina.
Un po” come per Lehman Brothers, di cui assicuravano l”assoluta solidità fino a tre ore prima del crack.
Per fortuna qualcosa si sta muovendo. Agli antipodi, in Australia, hanno appena condannato Standard & Poor”s a rifondere ben 27 milioni di euro a 13 Comuni. Motivo?
Aver assegnato in modo ”fuorviante e ingannevole” un rating di tripla A a prodotti finanziari – i constant proportion debt obligation (CPDO) – che non lo meritavano, inducendo diverse municipalità a investirvi i propri fondi destinati al finanziamento di servizi pubblici.
Un po” quello che è successo anche in Italia, con i Comuni strozzati da debiti contratti su basi ingannevoli. Se ne è parlato qui. Molti investitori europei stanno ora contattando l”Australia per sapere se ci sono gli estremi per avviare cause di risarcimento anche da noi. Sarebbe bello, ma improbabile: le agenzie di rating hanno tutte la tripla A, ovvero fanno parte della categoria degli intoccabili.
LINK UTILI:
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