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Lettera al Presidente di Alternativa Giulietto Chiesa.
Gentilissimo Dott. Chiesa,
prima di tutto la ringrazio per aver risposto alla mia e-mail (“Povera Rosa Luxemburg”). Ho molto apprezzato cio” che mi ha scritto. Lo condivido tutto. Apprendo con piacere che lei è presente e combattivo. Lei mi informa che parecchia gente la inviterebbe a salire sulle barricate ma che purtroppo è quasi solo. Se è vero cio” che dice allora da questo momento è meno solo. Sulle barricate, insieme a lei ci SONO anch”io. E badi bene. Le mie non sono parole dette tanto per farmi “bello”. Le confermo seriamente, decisamente e pubblicamente che sono prontissimo a salire su tutte le barricate che lei vuole.Â
Ma badi bene dott.Chiesa. Qui ci vuole una vera e santissima, sacrosantissima RIVOLUZIONE con i fiocchi e controfiocchi. E” ora di finirla di fare le rivoluzioni solo a parole con il gravissimo rischio di farsi prendere per i fondelli. NO. Io SONO prontissimo al COMBATTIMENTO. E” l”unico serissimo modo di cambiare veramente le cose. Se si aspetta la massa inerme, boccalona e mistificata non si otterrà mai nulla. Assolutamente nulla e la storia è li a ricordarcelo. Non c”è niente da fare. Pertanto, se lei vuole veramente agire come ho soprascritto non ha che da farmi un fischio. Ma una cosa è importante. Purtroppo (come lei mi insegna) ogni movimento che VUOLE cambiare le cose è sempre infiltrato dai soliti noti, bastardissimi provocatori. Per quest”ultimi non ci deve essere pietà . Solo cosi ci sarebbe la vera speranza di andare avanti.
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Caro amico,
questa sua lettera, in risposta a una mia risposta, risale al novembre 2009. Sono tornato sui miei passi, in un frammento di tempo libero, e l”ho trovata. Da allora molte cose sono cambiate. La maggioranza in peggio. La crisi, che avevo previsto, è arrivata più in fretta di quanto avessi previsto. Io ho ascoltato le richieste di “salire sulle barricate”. E ho fondato Alternativa. Naturalmente dando al termine “salire sulle barricate”, la mia interpretazione.
Adesso ho con me due centurie di compagni e amici di combattimento. Presto saranno di più, mi auguro (ma ne sono certo). Ho tuttavia verificato che assai pochi, tra coloro che mi esortavano a “fare qualche cosa”, si sono fatti vivi. Per fortuna ne sono arrivati molti altri. Ma ho imparato che il numero dei quaqquaraqquà che circolano in rete è molto alto. Gente che, a parole, è pronta a rovesciare il mondo, ma nei fatti è molto più attaccata al suo particulare di quanto sia disposta ad ammettere. Poco male. Dei cialtroni non abbiamo bisogno e farebbero comunque solo guai.
E ora veniamo a noi due. Lei era pronto due anni fa. Lo è ancora? Noi stiamo già lavorando. Abbiamo costruito una organizzazione, siamo presenti in quasi tutte le regioni d”Italia. Tra non molto saremo presenti anche in qualche paese europeo. Io non so dove lei abiti, cosa faccia nella vita, quanti anni abbia.
Mi faccia sapere dove vive e io la metterò in contatto con il più vicino dei nostri gruppi territoriali. Siamo tutti gente pulita, non abbiamo finanziamenti diversi da quelli che escono dalle nostre tasche. Stiamo facendo una cosa difficile: tentare di cucire tante forze diverse, che esistono, ma non sanno dove andare. Vogliamo costruire un nuovo soggetto politico che abbia abbastanza forze da poter imprimere una spallata a questa situazione, che ci conduce al disastro.
Venga a conoscerci, di persona. E, come antipasto, vada a leggere cosa scriviamo su www.alternativa-politica.it, su www.pandoratv.it e su www.megachip.info. Noti però che non prometto niente. Come dissi quando lanciai l”idea di Alternativa, io chiedo. Chiedo tempo, denaro (quello che si può dare), energia intellettuale e morale. Chiedo di impegnare l”anima in una impresa degna e dignitosa. Se lei non è disposto a dare, la ringrazio lo stesso, ma stia a casa propria.
In attesa di sue notizie, le mando cordiali saluti.
Giulietto Chiesa
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