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I cicli della vita... Solitudini, compagnie

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12 Gennaio 2013 - 22.33


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asolucaminuUna conversazione via email fra un lettore e Giulietto Chiesa

Caro Giulietto,

Mi appello alla programmazione neuro linguistica, che dimostra come nella conversazione solo il 7 % delle informazioni lo esprimiamo a parole. Il 93% invece sono informazioni che riceviamo a livello inconscio: e sono praticamente tutto in un dialogo. Quindi in una e-mail si può comunicare leggendo appena un 2% delle informazioni necessarie per capire il concetto iniziale.

E a dir la verità ero in ansia per il 2012… 🙂 sa… visti i tempi…

Mi chiedevo se lei fosse ancora interessato a discutere con me in merito alla mia “mappa del territorio”. Sento come se fossimo tutti d”accordo ma non riuscissimo a fare niente…. E bisogna miscelare la maggior parte di menti possibili affinché qualcosa di REALE accada.

Ma bisogna cominciare da un punto ben preciso, che questo mondo folcloristico sembra nascondere per “natura”. La stessa natura tanto “madre” da non riuscirci nemmeno a farci notare che siamo noi gli unici “figli adottivi” di questo pianeta… Per questo i figli sono di chi li cresce. Per questo abbiamo tutti qualcosa da difendere in modo cosciente e consapevoli di noi stessi. Io credo solo nella forza della realtà. Mi rivolgo a lei per caso, Giulietto, nel senso che non conosco persone importanti, leader, non frequento partiti, non mi “identifico” in un gruppo. Perché anche se a suo prezzo, credo di essere cresciuto (24 anni) immune dalla propaganda comandata, giudicando sempre e solo le cose a mio parere. Ora credo di avere un quadro chiaro e inattaccabile…. Ma per vivere faccio l”elettricista (mio lavoro principale)… La notte lavoro come tecnico audio in un locale… E nel tempo libero ho anche una normale vita da 24enne con amici, ragazze e noia quanto basta.

Ma la mia mente vola bassa, chiusa da un ormai identificabilissima gabbia di pensieri che la gente critica ma non riesce a visualizzare. Non riesce a prendere coscienza del problema. Quindi non può affrontarlo.

Un tumore che non sappiamo di avere, ma che fa parte del normale svolgimento delle cose; percorso della nostra coscienza che in queste parole, come chissà in quante altre cerca di trovare il suo risvolto. Ho la conoscenza per rendere chiaramente visibile il problema a chiunque, ma non ho i mezzi giusti per diffonderla. Come la scoperta della ruota! Come vede… Non ci dormo la notte… Altrimenti scusi l”ennesimo disturbo.

Buon lavoro.

Valerio

 

 

Caro Valerio,

credo di capire, in quel 2%, molti dei tormenti che non ti fanno dormire di notte. Credo: perché ognuno ha i tormenti che derivano dall”ampiezza del proprio orizzonte. Sei alla ricerca di molte risposte. Per rispondere ai propri interrogativi io credo che ci sia un solo metodo, una sola strada: quella che accresce la conoscenza di te stesso e quella che accresce la conoscenza del mondo in cui viviamo (in senso lato, intendo dire, emotivo, scientifico, spirituale, animale, etc). Perché questo possa avvenire efficacemente, cioè producendo risultati, cioè cambiandoti, occorre studio e tempo di riflessione. Senza lo studio il tempo di riflessione rimane inefficace, perché girerà in tondo.

Io posso soltanto suggerire i risultati della mia esperienza: ogni volta che ho inforcato una via nuova, originale, che mi offriva un angolo visuale diverso rispetto alle precedenti, ho scoperto delle cose di me e del mondo che non conoscevo. Ogni volta che ho guardato indietro, nella storia degli eventi e degli uomini, ho capito qualcosa di più di quanto stava accadendo. Ho capito che la pluralità di punti di vista è feconda. Ho verificato che senza memoria storica non si può costruire cultura. Ho scoperto che ci sono più verità di quante si possano dimostrare.

E mi sono reso conto che non c”è una verità sola esaustiva, dalla quale tutto discende inesorabilmente.

Al contrario, la storia che io vedo è piena di “clinamen”, di deviazioni improvvise e apparentemente inspiegabili (e in parte davvero inspiegabili perché derivano dalla insuperabile complessità dell”universo e dell”uomo).

Infine un ultimo avvertimento: questa ricerca non la si può fare da soli. In questi anni ho incontrato decine, anzi centinaia di persone che mi avvicinano per comunicarmi di avere scoperto “la chiave” interpretativa di tutto. Spesso si tratta di persone colte, sensibili. Ma che comprimono la complessità dell”universo in se stessi. E manifestano involontariamente una smisurata presunzione.

Nessuno può oggi fare da solo questo “cambio”. Come in tutte le fasi storiche di profondissimo cambiamento, cioè di crisi, non c”è un solo vettore che possa decidere la risultante.

Per questo, nel mio piccolo, cerco compagni di strada con cui costruire un linguaggio e un metodo comune: non una soluzione comune.

Mi pare che tu sia semplicemente solo, e che, opportunamente, cerchi anche tu compagni di strada. Io posso offrire soltanto il mio sentiero.

Cari saluti,

Giulietto Chiesa

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