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Obiettivo Pechino, via Damasco e Teheran

'Dialogo con un lettore sulle prospettive della guerra siriana rispetto a uno scacchiere molto più grande. L''acuirsi - in prospettiva - dello scontro con la Cina.'

Obiettivo Pechino, via Damasco e Teheran
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16 Luglio 2013 - 18.16


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Buongiorno Giulietto,

ho ascoltato su radio MPA,un” intervista fatta dal gruppo lo sai a Jamal Abu Al Abbas, presidente della comunità siriana.

Sicuramente un altro punto di vista della situazione,(come diceva Terzani),non voglio dire quello giusto,sono convinto che la verita” non sta mai solo da una parte.Quello che non mi è del tutto chiaro,e vorrei una sua opinione,,perché è indispensabile per gli Stati Uniti(o meglio l”Occidente) passare dalla Siria per arrivare in Iran,e poi in Cina?

Grazie

Distinti Saluti,

Alessandro Pattaro

Gentile Alessandro,

sarei tentato di risponderle, con Piero Gobetti, che quando la verità sta tutta da una sola parte una posizione salomonica è altamente tendenziosa. Ma non lo farò. Non posso riassumere qui cose che ho lungamente spiegato in decine di saggi, articoli e libri. Mi limito quindi a qualche osservazione, anticipando che tornerò a occuparmi analiticamente di ciò che accade in Siria nei prossimi giorni. Così, se vuole, potrà saperne di più sui miei punti di vista.

Che la Cina sia l”obiettivo principale degli Stati Uniti non ho dubbi fin dal momento in cui gli stessi documenti concernenti la sicurezza nazionale degli Stati Uniti (prodotti dai neocon alla fine degli anni ”90, ma condivisi anche dai democratici) individuarono la Cina come il “pericolo principale” attorno al 2017. Ho imparato a studiare ciò che il Pentagono pensa del futuro. Lo faccio con attenzione perché spesso quello che pensa il Pentagono poi accade. Per esempio quando progettano guerre. Magari poi le perdono, ma questo vuol dire poco. Importante è che ci siano state. Soprattutto per quelli che le hanno subite.

Nel mio ultimo libro, “Invece della catastrofe”, sostengo che, attorno al 2017-2020, non ci saranno più risorse sufficienti per l”Occidente (un miliardo di persone circa) e il resto del mondo (circa 6 miliardi di persone). E” un appuntamento che sono ormai molti a intravedere.

Io lo terrei d”occhio. Non si sa mai. La guerra arriverà prima, questo penso. Vedremo se mi sono sbagliato.

Naturalmente queste cose nessuno le dichiara: sarebbero oltremodo impopolari.
E” per questo che, mentre si prepara la guerra contro la Cina, si devono predisporre le menti del miliardo d”oro ad accettare il conflitto. Gli Stati Uniti sono il paese più armato del pianeta e sono in evidente declino. Dimostrato dal fatto che non possono più dare ordini. Cioè che l”Impero è finito. Ma non lo vuole e non lo può riconoscere. Dovrebbe riconoscere che la distribuzione della ricchezza non potrà più essere decisa da loro.
Nello stesso tempo essi sono stati i fondatori della drammatica deriva che ci conduce allo scontro con la Natura, che è estranea a un sistema economico che cresce all”infinito e rompe tutti gli equilibri dell”ecosistema. Essi rifiutano l”idea, inevitabile, che la crescita si sta arrestando. E pensano, al contrario, di prolungare all”infinito ciò che non è comunque prolungabile. Ecco perché hanno bisogno – urgente bisogno – di controllare tutte le risorse, a cominciare da quelle energetiche.

Lei, come molti di fronte a questo elementare ragionamento, si chiederà quello che mi chiedo anch”io: ma sono pazzi? La mia risposta è che lassù è pieno di questi pazzi. La Siria è solo una pedina da bruciare per creare il caos in Medio Oriente. Questo consentirà a Israele di disarticolare nuovamente le masse arabe, portandole a massacrarsi tra di loro (come sta avvenendo in Siria). Poi sarà l”attacco all”ultima “minaccia”, rappresentata dall”unico paese dell”area che è ancora in condizione di difendersi.

Colpito e annientato l”Iran (infliggendo un colpo anche alla Cina e a tutti coloro che non vogliono dipendere dal petrolio che, nel frattempo sarà tutto “americano”), il faccia a faccia sarà tra i due giganti che si fronteggiano sul piano delle risorse.

Per questo occorre che l”Europa e la Russia stiano dalla parte di Washington. L”Europa è già colonizzata. La Russia recalcitra. Molte cose devono ancora accadere e possono cambiare il corso degli eventi. Possono deviarlo. Potrebbero perfino fermarlo.
Ma solo un cieco potrebbe non capire che sto facendo previsioni molto realistiche.

Cordiali saluti,

Giulietto Chiesa.

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