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Il bradipo piddino non lo sa, perché stava facendo la cacca

Il bradipo piddino si addormenta mentre pensa, perché la monotonia del suo stesso pensiero lo annoia a morte. Non si informa, non legge, non studia, quindi non sa.

Il bradipo piddino non lo sa, perché stava facendo la cacca
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8 Agosto 2014 - 22.42


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di  Rosanna Spadini.

Il bradipo è un animale molto simpatico, lento e sonnacchioso. Fa
parte dell”ordine degli “sdentati”, anche se in realtà ha i denti, sia
pure molto poco sviluppati. Il suo punto forte (si fa per dire) è la sua
prodigiosa lentezza. È lento quando cammina, quando mangia, quando
gioca, perfino quando fa la cacca (può addirittura addormentarsi mentre
sta facendo i suoi bisognini).

Dorme circa 19 ore al giorno, poi gli piace stare appeso agli alberi a
testa in giù. Insomma sta spesso a testa in giù, così che vede sempre
il mondo al contrario.

Bene il bradipo è come l”italiano
medio, l”italico piddino, quello che alle ultime elezioni europee ha
dato il 40,8% di consensi al PD, quel partito “di sinistra”, che sta
instaurando una dittatura oligarchica “di destra” in Italia, sempre per
il solito motivo che il sangue si nota meno su di una camicia “rossa”. 
Per quale motivo, ci si chiede? Semplicemente perché  dorme troppo e
vede il mondo al contrario, quindi non riesce a decifrare la realtà nel
modo giusto.
Infatti il bradipo piddino  si addormenta mentre pensa,
perché la monotonia del suo stesso pensiero lo annoia a morte,
eternamente  puntato sull”ossessivo fuffoso concetto: PD …PD …PD …
Ecco perché non si informa, non legge, non studia, quindi non sa.

Per esempio non sa che l”Unione Europea è un organismo sovranazionale
antidemocratico e oligarchico nella sua stessa natura, dove il potere
legislativo è affidato ad organi non elettivi, non trasparenti, ma solo
nominati dalla partitocrazia e dalle lobby finanziarie che lo
condizionano. Di conseguenza lo svuotamento del potere degli stati
nazionali e la sua successiva concentrazione in organi sovranazionali,
determina l”isolamento tecnocratico delle commissioni decidenti e il
sequestro della gestione democratica della società civile, a vantaggio
dell”autogestione blindata del potere partitocratico.
Non sa che
attraverso il modello economico/finanziario ispirato al neoliberismo di
Friedrich Von Hayek, in Eurolandia sono  i grandi monopoli finanziari
che dettano la politica degli Stati e dell’Unione. Perché la loro
autonomia decisionale deve stare “al riparo dal processo elettorale”
(Mario Monti). A differenza del modello economico keynesiano, che
prevedeva uno Stato che facesse investimenti anticiclici per evitare la
recessione, nella quale si è avvitata ora l”Italia, ed assicurare
l”occupazione. E quando la politica economica è affidata ad una Banca
Centrale, che, per statuto, opera in autonomia autoreferenziale,  la
democrazia rappresentativa è finita e il processo elettorale è privato
del suo senso. Ma questo il bradipo piddino non lo sa, perché sta 
appeso agli alberi a testa in giù e vede il mondo al contrario.

Non sa per esempio che sulle banconote dell”euro non c”è scritto da
nessuna parte “pagabili a vista al portatore”,  perché la BCE non ha una
riserva aurea (quindi dove le porti?), e non c”è nemmeno scritto “la
legge punisce gli spacciatori e i fabbricanti di moneta falsa”, perché
questo avrebbe aperto dei contenziosi giuridici complicati. Poi tra la
bandierina europea e gli acronimi della BCE nelle varie lingue, cӏ un
simboletto, è il simbolo del copyright, ma voi avete mai visto un
francobollo, una marca da bollo, una banconota col copyright?  Il quale è
per sua natura un istituto di diritto privato, la moneta invece
dovrebbe essere un istituto di diritto pubblico, a corso forzoso, dunque
l”euro, secondo questi requisiti, non sarebbe una moneta a corso
forzoso.

La BCE è una banca pubblica solo di nome, ma non di fatto, perché
sarebbe nata da un accordo di natura privatistica tra banche centrali
nazionali, che infatti restano proprietarie della riserva aurea dei loro
paesi, infatti nella BCE può entrare anche una Banca che non adotta
l”euro, come quella  d”Inghilterra (che detiene il 17 % del capitale
della BCE), quindi l”euro sarebbe l”equivalente di una cambiale, di un
qualsiasi titolo di pagamento di diritto privato. In definitiva la
famigerata banconota è una sorta di moneta straniera e dunque gli stati
dell”UE sono obbligati ad usare una moneta non propria. Ma la politica
monetaria  di uno Stato condiziona molto la sua politica economica (ce
ne siamo accorti!).

Il bradipo piddino non sa che la Costituzione italiana del 1948 è
fondata sul principio economico keynesiano, che pone il lavoro al centro
delle dinamiche fondamentali per il buon funzionamento economico di uno
stato. Quando negli anni ”30  numerose file di disoccupati andavano a
ritirare il sussidio di disoccupazione, Keynes si preoccupò di formulare
una teoria per la piena occupazione: “I difetti lampanti della
società economica in cui viviamo sono la sua incapacità di provvedere
alla piena occupazione e la sua distribuzione arbitraria e iniqua della
ricchezza e dei redditi.”
(Teoria generale dell’occupazione,
dell’interesse e della moneta, John Maynard Keynes). Se il Pil e
l’occupazione dipendono dalla domanda, per aumentarli occorrerà quindi
incrementare la domanda aggregata, cioè la domanda dell’intera Nazione
(perché è la domanda che crea l’offerta, non la produzione, non la
competitività). In altre parole per uscire da una crisi, è necessario
che qualcuno spenda di più, in modo da assorbire la produzione in
eccesso ed eventualmente indurre le imprese a produrre di più. Quindi la
domanda aggregata deriva da: + consumi + investimenti + spesa pubblica +
esportazioni – (meno, meno, meno, meno …) importazioni.

Questo principio keynesiano, che aveva risolto la crisi di
disoccupazione del ”29, venne sostituito dalla teoria neoliberista di
Milton Friedman e dei Chicago Boys degli anni’70, che puntava invece
sull’eclissi dell’intervento statale e sul liberismo economico
autoreferenziale, con particolare riguardo alle  liberalizzazioni e
privatizzazioni (che avrebbero favorito il capitale privato),  con
l’imposizione di tagli all”assistenzialismo ed alle spese parassitarie,
con l”avvio del risanamento dei conti pubblici, per evitare con
l”aumento del costo del debito pubblico (provocato però dagli alti tassi
d’interesse finanziari) il default degli Stati, e infine con l’apertura
al commercio estero e agli investimenti stranieri.

Quindi una vera e propria inversione di tendenza, diffusa ad arte con
la propaganda di regime di ideali europeisti mai attuati, di maggiore
solidarietà e integrazione tra i popoli d’Europa. Una tragica dottrina
che sul piano economico sta producendo un continuo aumento del debito
pubblico,  la deindustrializzazione  e la strage delle aziende del
Paese, l’emigrazione di capitali, imprese e cervelli all’estero, la
svendita di beni pubblici, gioielli tecnologici di stato (Finmeccanica,
Eni, Enel).  Ma questo il bradipo piddino non lo sa, perché mentre stava
pensando alle possibili soluzioni della crisi gli è venuto un forte mal
di testa.

Non sa che le spudorate pseudoriforme sbandierate ai quattro venti da
Renzi, Padoan, Napolitano, rappresentano la costruzione di una società
governata da oligarchie del potere finanziario, che poco si interessano
di diritti, redditi, lavoro, cultura, previdenza, benessere sociale. Il
nuovo modello economico imposto non mira assolutamente all”attuazione
della crescita economica, ma alla conquista di un bacino socio-economico
da sfruttare con tassi, interessi, mutui, balzelli medievali, che
ricordano appunto il sistema verticistico feudale, dove un”oligarchia
aristocratica guerriera parassitaria governava su tutta la società con
l”aiuto del potere finanziario e usuraio.

A questo punto credo che sia una provocazione quanto afferma Marco Della Luna quando dice: “Diversamente
da altri, io non biasimo moralmente i progettisti e gli autori di
quanto sopra. Non dico che sono criminali perché sacrificano il 99%
della popolazione agli interessi dell’1%. Infatti, il loro modello
socioeconomico deflativo-parassitario-autocratico è più adeguato a ciò
che i popoli sono, al loro effettivo livello mentale e di
consapevolezza, che non è molto diverso da quello del bestiame, come
dimostra la bovina docilità con cui si lasciano “riformare”. Il modello
democratico, e anche il modello (post)keynesiano, presuppongono che
l’uomo mediano e il popolo siano qualcosa che in realtà non sono
affatto, quindi semplicemente non possono funzionare. Il modello
socioeconomico deflativo ha, inoltre, il vantaggio di riuscire a imporre
coercitivamente e dall’alto, di fronte al raggiungimento dei limiti
fisici dello sviluppo e alla necessità di ripiegare, la necessaria
decrescita ecologica dei consumi e della stessa popolazione, che in
regime di democrazie nazionali non si potrebbe ottenere.”

Dunque il livello mentale di consapevolezza dei popoli non sarebbe
molto diverso da quello del bestiame, del gregge, dei buoi, o delle
pecore, visto che accetta ogni minaccia al proprio benessere in maniera
rassegnata e docile, senza alcuna apparente volontà di ribellarsi. E
dunque non sarebbe condannabile moralmente la volontà corrotta e
parassitaria di questa classe dirigente che cerca di imporre in maniera
autoritaria un nuovo ordine socio/economico devastante per il benessere
della popolazione. Sarebbe come dire: è legittimo sfruttare i più deboli
d”intelletto, perché tanto non capiscono una fuffa; oppure è legittimo
stuprare un bambino, perché tanto non sa cos”è il sesso. Mi sembrano
affermazioni quantomeno bizzarre.

Ma il bradipo piddino non se ne preoccupa, intento comӏ a bersi
tutte le bufale che i dirigenti del suo partito affaristico liberista
gli raccontano. Infatti non sa che oggi Michael Ledeen è una delle menti
della politica estera di Lorenzino il Magnifico. Ledeen è stato la
mente della strategia aggressiva nella Guerra Fredda di Ronald Reagan, è
stato la mente degli squadroni della morte in Nicaragua, è stato
consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione, è stato
una delle menti della guerra al terrore promossa dall”Amministrazione
Bush, oltre che teorico della guerra all”Iraq e della potenziale guerra
all”Iran, è stato uno dei consulenti del ministero degli Esteri
israeliano.

Ma ci sono anche i neocon ad appoggiare Renzi dagli Stati Uniti.
Secondo il “New York Post”, ammiratori del sindaco di Firenze sarebbero
gli ambienti della destra repubblicana, legati alle lobby pro Israele e
pro Arabia Saudita. In questa direzione vanno anche il guru economico di
Renzi, Yoram Gutgeld, e il suo principale consulente politico, Marco
Carrai, entrambi molti vicini a Israele. Carrai ha addirittura propri
interessi in Israele, dove si occupa di venture capital e nuove
tecnologie. (antimafiaduemila.com)

Ecco perché l”autunno quest”anno sarà particolarmente caldo,
chiuderanno molte aziende, ci saranno ancora licenziamenti dolorosi,
probabilmente anche un prelievo forzoso sui conti correnti, una pesante
patrimoniale e il commissariamento da parte della Troika. Ma il bradipo
piddino questo non lo sa, perché stava facendo la cacca e … si è
addormentato.

Fonte:  http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13759.

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