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Il panorama deprimente delle candidature

Sinistra e M5s non stanno messi bene, meno male che la destra sta messa peggio. Ovvero: se Atene piange... [Aldo Giannuli]

Il panorama deprimente delle candidature
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23 Febbraio 2016 - 20.52


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di Aldo Giannuli

A giudicare dalle candidature che iniziano a profilarsi il panorama è decisamente deprimente:

Torino, forse è quella che sta messa
meglio: Fassino non è proprio l’ideale ma è il meno peggio che il Pd
possa offrire, il M5s ha una candidata dignitosa anche se non
celeberrima, a destra un candidato senza infamia e senza lode;

Bologna: calma piatta con il ricandidato
Merola per il Pd, Max Bugani per il M5s (dopo un bel po’ di sbranamenti
interni), centro destra non pervenuto;

E sin qui siamo alle situazioni migliori, poi iniziano i dolori:

Milano: c’è un candidato di destra per
la destra (Parisi), un candidato di destra per il Pd (Sala),
praticamente nessuno per il M5s, mentre la sinistra trova modo di
perdere tempo ma forse sta trovando il nome giusto (così almeno uno da
votare c’è). La cosa più divertente è Sinistra Italiana che avrebbe
dovuto sorgere dall’unione fra fuoriusciti del Pd e Sel e che già alla
prima prova si divide fra i cacciatori di assessorati di Sel (dietro la
maschera del “continuare l’esperienza della giunta Pisapia”, mentre
tutti ridono) e l’altra componente che sembra andare verso il polo di
sinistra;

Napoli: De Magistris si ripresenta per i
fatti suoi, nonostante l’esperienza passata non proprio strepitosa, il
Pd è diviso fra Bassolino e l’assessore regionale Valeria Valente (direi
meglio il primo, ma è un po’ una minestra riscaldata), la destra si
orienta per ripresentare Lettieri già sconfitto 5 anni fa, il M5s non
pervenuto e non si capisce niente di cosa bolle in pentola, anche se già
fioccano espulsioni;

E, infine il disastro peggiore: Roma. Il
Pd, salvo una qualche farsa di primarie, mette in campo
nientepopodimeno che un gigante della statura di Giachetti (!!!!), poi
forse si ricandida Marino, memore dei successi di pubblico e di critica
riscossi nell’ultimo triennio, la destra, dopo una infinità di
oscillazioni, sembrava aver trovato un candidato in Bertolaso (detto
anche “la catastrofe dopo il terremoto”), ma è già tornato sui suoi
passi; si conferma la candidatura indipendente di Marchini (che sarebbe
stato un decente candidato per il centro destra, e che avrebbe avuto
ottime chances di vincere al secondo turno, ma che così dubito che
arrivi al ballottaggio; la sinistra candida Fassina che temo abbia poche
possibilità di imporsi su un palcoscenico così affollato; Storace si
presenta per l’estrema destra. Il M5s ha scelto sei candidati di cui
alcuni assolutamente sconosciuti, ma con un paio apprezzabili anche se
non certamente noti come Di Battista.

Come dire che, salvo il M5s (che ha
speranza di superare il 25%) gli altri sgomiteranno sotto il 20% per
arrivare al ballottaggio. Mai vista una frammentazione del genere.

Insomma, uno specchio abbastanza fedele
della decadenza della politica al tempo della Seconda Repubblica.
Qualche candidato decente c’è, anche se mai entusiasmante, ma il quadro
generale è da depressione acuta. Un bel panorama di cui a Napoli
direbbero: “E co stu mare annanze e stu sciardino arreta, cameriè: Acqua
ed anice ed una foto a colori formato gabinetto”.

D’altra parte, dopo 25 anni di morte
della politica, di chiacchiericcio televisivo, di assenza di luoghi di
formazione della cultura politica e del personale di governo, cosa ci si
poteva aspettare? So che molti storceranno il naso, ma è ora di dirci
che questo disastro è stato prodotto da Mani Pulite. Certamente, non
ignoro che quella che venne decapitata era una classe politica di ladri
impresentabili, che ebbe colpe gravissime, che pose le premesse per la
piaga del debito pubblico che oggi ci affligge, ma aveva un livello di
competenza imparagonabile a quello delle attuali macchiette che
affollano lo scenario politico. Questi in media (e con l’eccezione del
M5s e di Rifondazione e simili) sono non meno ladri dei loro
predecessori ma di una ignoranza imbarazzante. Quella classe politica
andava rimossa e sostituita, ma per via politica, rigenerando i partiti e
imponendo una nuova rappresentanza.

L’incapacità della società civile di
fare questo e la scorciatoia giudiziaria sono stati alla base di questo
disastro epocale e ci troviamo alla piena decadenza del paese.

E la seconda repubblica è arrivata alla
frutta ma non sa neppure morire. L’emblema è proprio l’uomo simbolo
della seconda repubblica, Berlusconi che ormai è un cadavere politico ma
che non vuole assolutamente uscire di scena. La destra è condannata a
disintegrarsi soprattutto perché si presenta con la faccia di un
cadavere come Berlusconi e di un troglodita come Salvini.

Ma, il Pd è moralmente e politicamente
più spregevole, la sinistra offre poco ed il M5s si ostina a non
correggere i suoi errori di fondo. Non so cosa attende questo povero
paese nei prossimi anni…

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