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Bruxelles, al centro della strategia del terrore

'Bombe contro di noi. Contro ''i popoli d''Europa''. Per ridurre le libertà residue. Infatti il primo risultato, scontato, sarà la sospensione di tutte le garanzie [Giulietto Chiesa]'

Bruxelles, al centro della strategia del terrore
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22 Marzo 2016 - 19.00


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di Giulietto Chiesa.



Il nuovo massacro di Bruxelles,
con azioni terroristiche tanto ben coordinate quanto sanguinose, cioè con bombe
ad alto potenziale non con kamikaze suicidi, ha tutta l’aria di una
“prosecuzione” di un piano.

Di chi? Contro chi è diretto? Il sancta santorum che guida questa
sarabanda non lo conosce nessuno, e dunque tutte le ipotesi sono ugualmente
inattendibili. 

Quelle che subito vaneggiano di
“risposta” di Daesh alla cattura dell’ultimo sopravvissuto del 13/11 a Parigi
sono però palesemente ridicole. Un piccolo pregiudicato da tempo sotto
controllo dei servizi segreti, ex tenutario di un centro di spaccio di droga e
di prostitute come la bettola intitolata “La Beguine” nel quartiere di
Molenbeek, che riesce a passare  indenne
attraverso quattro controlli di polizia (francese) prima di rifugiarsi nello
stesso quartiere in cui ha sempre vissuto, restandoci per quattro mesi, non
poteva essere il “cervello” di niente. Questi attentati erano predisposti da
tempo, da qualche centrale di provocazioni in grande stile.

Contro chi? Queste bombe sono la
prosecuzione di quelle di Parigi del 2015: Charlie
Hebdo
e il Bataclan. Di Ankara, contro i turisti tedeschi. Sono la
prosecuzione della messinscena di Colonia. Sono lo strascico del fiume di
profughi.

Andiamo con ordine: sono contro
di noi. Contro “i popoli d”Europa”. Per ridurre le loro libertà
residue e le loro capacità di risposta ai soprusi dei poteri. Infatti il primo
risultato, scontato, sarà la sospensione di tutte le garanzie democratiche. È
già in corso in Francia, ora sarà la volta del Belgio. Poi, dopo qualche altro attentato,
magari in Italia, se per caso non volesse entrare in guerra in Libia, allora sarà
la volta del nostro Paese.

Noi italiani siamo gli ultimi a
poter essere ingannati, poiché abbiamo già vissuto la stessa cosa con la
strategia della tensione. Questo ci dice che non dobbiamo cadere nella trappola
di guardare il dito invece della Luna. Se ci dicono che è Daesh, diffidiamo.
Probabilmente è “anche” Daesh. Ma Daesh è lo strumento, e la mano (in
parte), ma non la mente.

Sono bombe contro “l”Europa
dei popoli”, per renderla uno straccio subalterno al potere dell”Impero,
per trascinarla in guerra tutta intera, terrorizzata, per mettere la museruola
a tutti, anche ai recalcitranti. L”avviso è per tutti non solo per Bruxelles.

Chi è la mente non lo possiamo
sapere. Ma una cosa che sappiamo è che i servizi segreti europei, tutti, chi
più chi meno, sono filiali inquinate e di altri servizi segreti. Più
probabilmente di settori, pezzi, frammenti incontrollabili di servizi segreti
altrui. Ricordiamo il bellissimo e profetico film di Sydney Pollack, “I tre
giorni del Condor”.

Per questo non scoprono niente. E
non scopriranno niente: perché non sono in condizioni di indagare. Per questo
dobbiamo riprendere in mano la nostra sovranità, e cambiarli. Cambiando chi ci
governa, e che sgoverna l’Europa, con altro personale, meno vile e più
lungimirante. Altrimenti ci faranno arrostire, prima di renderci schiavi.

Lo stesso articolo anche qui: [url”http://it.sputniknews.com/opinioni/20160322/2324146/bruxelles-attentati-daesh.html”]http://it.sputniknews.com/opinioni/20160322/2324146/bruxelles-attentati-daesh.html[/url].

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