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Siamo partiti, non provate a fermarci

Siamo partiti, non provate a fermarci
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12 Ottobre 2012 - 19.57


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roma-carotedall”Unione degli Studenti.

12 ottobre, pioggia battente su mezza Italia, cortei pieni di studenti e studentesse. Si torna nelle piazze perchè la politica non dà risposte, e allora la parola la prendiamo noi studenti. Il 12 ottobre è stata una giornata necessaria per tutto il Paese, una giornata in cui siamo riusciti a dare uno scossone in 90 città, dalle metropoli ai piccoli centri. Una presenza capillare degli studenti nelle piazze, riusciti con mobilitazioni di massa a proporre obiettivi chiari e rivendicare le questioni centrali per la scuola: bloccare la legge Aprea (953), risorse per la scuola, diritto allo studio. Alle dichiarazioni grottesche del ministro Profumo sull”uso del bastone e della carota abbiamo risposto con ironia e goliardia, rispedendo al mittente lo slogan: noi vogliamo risposte concrete e impegni chiari. Non accetiamo di essere strumentalizzati o trattati come un problema di ordine pubblico: siamo il futuro di questo paese e intendiamo prendercelo, partendo dai luoghi del sapere.

Azioni e blitz spettacolari hanno incorniciato i cortei lunghissimi che hanno paralizzato le città: le carote al MIUR a Roma e nella sede di Torino, il blitz presso la regione Lombardia con la richiesta di dimissioni a Formigoni ed Aprea (ricordiamo che nonostante la sua legge vada avanti ora non è più parlamentare ma assessore in Lombardia), l”occupazione del Maschio Angioino a Napoli da cui è stata lanciata la tre giorni per la liberazione dei saperi.

Le piazze hanno dimostrato come un”alleanza nel mondo della scuola tra precari, docenti e studenti sia necessaria, i cortei si sono intrecciati. Ci siamo ripresi le città e il paese, attraversando in lungo e in largo le strade e raccogliendo il consenso popolare.

Siamo il futuro di questo Paese e abbiamo sulle spalle la responsabilità di farci portatori di un cambiamento vero e non più procrastinabile. La crisi impone un cambio di rotta immediato nelle scelte politiche ed economiche. Dobbiamo partire dai luoghi del sapere per riprenderci ciò che ci è stato tolto. E” fondamentale ora non fermarci e proseguire le nostre mobilitazioni riprendendo l”appello lanciato a Napoli e rilanciando la mobilitazione in scuole e università il 24-25-26 ottobre, con assemblee, autogestioni, occupazioni, lezioni in piazza, momenti di didattica e partecipazione.

Ora siamo partiti, non provate a fermarci, perdereste solo tempo!


Siamo la promessa di un domani migliore

Riprendiamoci la parola, riprendiamoci scuole e università!

Oggi decine di migliaia di studenti e studentesse sono scesi in piazza, per la seconda volta in una settimana, per rivendicare scuole e università diverse, per contrastare le politiche di austerity che stanno distruggendo il diritto allo studio e al futuro.

Mentre scendiamo in piazza la politica è sorda, incapace di dare risposte alle nostre rivendicazioni.

Mentre scendiamo in piazza nelle aule del parlamento nessuno mette in discussione il PDL Aprea, ritira i decreti Gelmini, ferma l”aumento vertiginoso della tasse nelle università o il contributo volantario nelle scuole.

Mentre scendiamo in piazza, la politica continua a discutere di se stessa senza investire in un piano di rilancio dell”istruzione pubblica e della ricerca.

Le scuole e le università devono diventare il centro per l”uscita dalla crisi e dalle politiche di austerità. I casi dell”Ilva come della Carbosulcis come della Fiat dimostrano che oggi il nostro modello di sviluppo, che schiaccia i diritti e inquina l”ambiente non è più capace di darci un futuro.

Vogliamo essere la promessa di un domani migliore. Lo siamo già e vogliamo che le scuole e le università siano i luoghi per stimolare, arricchire e mettere in rete le nostre aspirazioni, i nostri sogni, le nostre intelligenze.

Vogliamo discutere di cosa si studia, come lo si insegna, vogliamo riprenderci i laboratori rimasti inutilizzati, aprire le scuole e le facoltà tutto il giorno per studiare assieme, fare musica, arte, cultura, per viverli come spazi propri. Vogliamo questo perché i saperi non restino vuote nozioni, ma siano il frutto di una cooperazione sociale continua.

  • Vogliamo essere la promessa di un domani migliore a partire dalle classi e facoltà. Per questo proseguiremo la mobilitazione dentro le scuole e le università in una mobilitazione prolungata di assemblee, occupazioni, autogestioni per i giorni 24, 25 e 26 ottobre
  • Vogliamo pensare un”altra scuola e un”altra università per immaginarci e praticare un”altra società!
  • Siamo la promessa di un domani migliore!
  • Riprendiamo la parola, riprendiamoci scuole e università!

 

Fonte: http://www.unionedeglistudenti.net/sito/ora-siamo-partiti-non-provate-a-fermarci-perdereste-solo-tempo/.

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