‘di Nadia Santoni Madeddu
Buongiorno esimio Premier, chi le scrive è una maestra elementare. Mi premeva metterla al corrente di alcune riflessioni, foss”altro che subisco le Sue da parecchio e a reti unificate.
Stamattina, in un sussulto di masochismo, ho acceso la TV per sentire un approfondimento sulla votazione di ieri in Parlamento, che ha fatto diventare legge una delle riforme più osteggiate del dopoguerra, quella della cosiddetta “buona scuola”. Premetto che, come al solito, non c”era un vero contraddittorio: gli insegnanti sono, come al solito, banditi dalle TV.
Mentre si continuava a dibattere il tema degli insegnanti “lobby” attaccata ai propri privilegi – io sono una maestra elementare con 28 anni di servizio = 1780 euro di retribuzione; giusto per dare una forma a questi “privilegi” –, interveniva una signorina deputata molto giovane e carina, ascoltavo con molta attenzione e… MIRACOLO! Mi ha convinto della bontà della riforma!
Massìì, ma come ho fatto a non vederla prima così? Ma è una “figata” pazzesca! Mi cospargo il capo di cenere e chiedo scusa a chiunque, per come in questi mesi abbiamo tacciato di ignoranza e servilismo Lei e il suo Governo.
Ma poi, poi, purtroppo, mi ritornano alla mente le 9 deleghe in bianco che scavalcheranno la concertazione, istituendo, di fatto, il jobs act nel settore pubblico; ripenso all”emorragia di denaro pubblico regalato al privato; mi ricordo del DEF e del piano di stabilità , che sanciscono tagli all”istruzione pubblica nei prossimi anni; del pasticcio amministrativo che causerà questa “riforma”, buttando la scuola nel caos; ai precari mandati per strada; alla dicitura, ogni due righe del DDL: senza oneri aggiuntivi per lo Stato (le nozze con i fichi secchi insomma); ai contratti bloccati, agli scatti d”anzianità che non si sa, ai miseri “incentivi” per merito.
Rifletto.
Accidenti a me che ho ”sto vizio d”informarmi! Ma lo sa che Lei Premier ha ragione? Fa proprio bene a distruggere l”istruzione statale e pubblica in questo Paese: se si è poveri è meglio rimanere ignoranti, si soffre decisamente meno.
Con profonda disistima, maestra Nadia.
(10 luglio 2015) [url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.it/[/url]‘